ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02037

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 892 del 28/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-02037
presentato da
COMINARDI Claudio
testo di
Martedì 28 novembre 2017, seduta n. 892

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   l'impianto cementiero di Tavernola Bergamasca, soggetto ad Autorizzazione integrata ambientale situato sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo, da oltre venticinque anni richiede il co-incenerimento di rifiuti come combustibili. Attualmente la Cementir-Sacci S.p.a. ha presentato alla provincia di Bergamo, in una comunicazione del 23 dicembre 2015, una nuova richiesta per utilizzare il combustibile solido secondario (CSS-C) nel ciclo produttivo del predetto impianto di cemento e calcestruzzo. L'articolo 13, comma 2, del decreto ministeriale stabilisce che nei cementifici e nelle centrali termoelettriche è possibile bruciare CSS-C nel rispetto delle «disposizioni del decreto legislativo 11 maggio 2005 n. 133, applicabili al co-incenerimento, quali le disposizioni relative alle procedure di consegna e ricezione, le condizioni di esercizio, i residui, il controllo e la sorveglianza, le prescrizioni per le misurazioni, nonché ai valori limite di emissioni in atmosfera indicati o calcolati secondo quanto previsto nell'allegato 2 del medesimo decreto legislativo, e le deroghe di cui al medesimo allegato». Da qui la ratio della norma che mira ad impedire che l'utilizzo del CSS combustibile possa mettere in pericolo il principio di «garantire un elevato grado di tutela all'ambiente ed alla salute umana», principio che deve essere attuato in tutte le politiche e gli atti che derivino da norme comunitarie, come nel caso dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e della procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via);

   il decreto ministeriale n. 22 del 2013 ha aperto una nuova opportunità a quegli impianti che non avendo le autorizzazioni per co-incenerire propri rifiuti, possono chiedere l'utilizzo del CSS-Combustibiie, un prodotto che peraltro deriva dalla frazione indifferenziata di questi ultimi. A giudizio dell'interrogante questa potrebbe prospettarsi come una procedura semplificata che di fatto consentirebbe agli impianti, non già idonei al co-incenerimento, di entrare in un mercato molto più vantaggioso rispetto a quello del combustibile tradizionale, cioè a quello dei rifiuti. Il decreto ministeriale n. 22 del 2013, infatti, non chiarirebbe quando e se la richiesta di utilizzo di CSS debba configurarsi come modifica sostanziale dell'Aia. Il decreto ministeriale 2013 non chiarisce se un impianto autorizzato al solo uso di combustibile convenzionale, possa essere autorizzato con modifica non sostanziale per l'utilizzo di CSS-C, sostituendo al combustibile tradizionale una quantità equivalente e/o prossima alle 100 tonnellate al grammo, per le quali l'impianto sarebbe stato considerato un inceneritore a tutti gli effetti, prima dell'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 22 del 2013. La sostanzialità della modifica, invece, farebbe rientrare la richiesta in una serie di verifiche e controlli di valutazione d'impatto ambientale;

   la contrarietà al co-incenerimento di rifiuti è da tempo sostenuta con forza, non solo dal comune di Tavernola Bergamasca, il quale ha ottenuto l'appoggio della pressoché totalità delle istituzioni territoriali bergamasche e bresciane: venti sono le delibere dei consigli comunali lacustri bergamaschi e bresciani in merito, il consiglio provinciale di Bergamo il 20 dicembre 2010 ha approvato una mozione a sostegno; la stessa regione Lombardia ha approvato l'ordine del giorno n. 6277 del 21 dicembre 2011, deliberando all'unanimità la contrarietà nell'ambito del piano rifiuti regionali. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2016 – all'Allegato III, rileva «... la sovraccapacità della Regione Lombardia, che evidenzia un surplus di incenerimento pari a 578.931 tonn/anno, garantito da una sostanziale saturazione impiantistica del territorio che conta n. 13 inceneritori» –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti e degli elementi riportati in premessa;

   se il Ministro interpellato ritenga di modificare il decreto ministeriale n. 22 del 2013 al fine di assicurare il rispetto di tutte le misure di tutela ambientale previste per gli inceneritori tradizionali da parte degli impianti autorizzati all'uso del combustibile solido secondario (CSS-C).

   quali iniziative intendano intraprendere per la corretta interpretazione delle norme contenute nel decreto ministeriale n. 22 del 2013.
(2-02037) «Cominardi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

protezione dell'ambiente

impatto ambientale