ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02032

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 891 del 27/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-02032
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Lunedì 27 novembre 2017, seduta n. 891

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   a seguito di un procedimento di evidenza pubblica avviato nel 2016 dal Centro di ricerca per la cerealicoltura (Crea), la Società italiana sementi (Sis) si sarebbe aggiudicata, per un periodo di 15 anni, l'esclusiva dei diritti di moltiplicazione e commercializzazione della nuova cultivar di grano duro denominata «Cappelli»;

   la circostanza, secondo quanto riferiscono gli organi di stampa, avrebbe sollevato, tra gli operatori dell'intera filiera del grano Cappelli, molteplici perplessità nonché giustificabili sentimenti di inquietudine, per le modalità di assegnazione dell'esclusiva, per le ripercussioni negative che potrebbero ricadere sull'intera filiera e perché – da quanto emergerebbe da numerose fonti di stampa – si configurerebbe una situazione di profonda e grave ingiustizia nei confronti degli ex esclusivisti e del Consorzio sardo Grano Cappelli;

   è il caso di segnalare, per quanto attiene le modalità di assegnazione dell'esclusiva, che l'edizione di giovedì 16 novembre 2017 della Nuova Sardegna riporta le affermazioni del direttore di Copagri, Pietro Tandeddu, che, nell'annunciare la presentazione di una richiesta di accesso agli atti, «a nome di Agrinsieme (che comprende anche Cia e Confagricoltura) ha invocato chiarezza sulle procedure di assegnazione del bando per la certificazione del seme a Sis. “Si è trattato di una procedura impropria – ha affermato Tandeddu – CREA ha puntato su una semplice manifestazione di interesse. Non erano infatti richiesti requisiti particolari né si assegnava priorità ai soggetti con esperienza pluriennale nel settore come accade in tutti i bandi pubblici”»;

   giova ricordare che gli esiti della procedura di assegnazione dell'esclusiva hanno determinato una situazione che si configurerebbe profondamente ingiusta nei confronti del precedente esclusivista, la società Selet, e del Consorzio sardo Grano Cappelli che verrebbero esclusi da questo comparto dopo che, oltre vent'anni fa, quando la varietà di grano Cappelli sembrava fosse stata abbandonata, l'avrebbero riscoperta avviandone progressivamente la coltivazione sino a produrre oggi (anno 2017) oltre 12 mila quintali di grano;

   è il caso di sottolineare che, grazie al lavoro degli operatori sardi, sarebbe nata una filiera nazionale di considerevoli dimensioni con importanti prospettive di redditività nel biologico, circostanza che avrebbe accresciuto l'interesse delle grandi società cerealicole, come appunto la Sis;

   giova ricordare, a questo proposito, che il presidente della Società italiana sementi è vicepresidente nazionale della Coldiretti, circostanza che, tra le altre cose, solleverebbe molteplici dubbi in merito ai rischi che l'esclusivista possa acquisire una posizione dominante nel mercato costituendo un vero e proprio monopolio;

   l'avvicendamento tra Selet e Sis, anche per l'impossibilità di individuare un'intesa, starebbe determinando una situazione di difficoltà nella filiera per mancanza di prodotto a causa di un'inadeguata disponibilità di grano da seme da parte di Sis, rispetto ai quantitativi necessari, circostanza che metterebbe a grave rischio sia la reputazione dei marchi, sia la qualità dei prodotti finali, con conseguente danno per aziende e consumatori;

   a questo proposito, acquisterebbe una straordinaria rilevanza la notizia secondo la quale la disponibilità di grano da seme a disposizione della Sis non supera 360 quintali, un quantitativo del tutto insufficiente se rapportato alla disponibilità che per il solo 2016 era garantito dalla Selet: pari a 1.200 quintali, dalle tre alle quattro volte quello della Sis;

   questo stato di cose, oltre che ripercuotersi negativamente su tutta filiera, avrebbe anche delle implicazioni rilevanti sul rispetto di parametri e standard richiesti nella manifestazione d'interesse di Crea, in base ai quali la valorizzazione e la diffusione della varietà si dovrebbero attuare secondo un programma quinquennale che, se non rispettato, farebbe decadere da subito il diritto di esclusiva –:

   quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla valorizzazione e alla promozione della filiera del grano Cappelli e, nello specifico, quali siano gli orientamenti in merito alle procedure di assegnazione dell'esclusiva da parte del Crea;

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, esercitare i poteri di vigilanza e controllo al fine di verificare la correttezza della procedura pubblica formalizzata dal Crea e, nel caso vi siano i presupposti, se non ritenga opportuno assumere iniziative per correggerne gli esiti e gli effetti;

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per evitare che gli operatori sardi vengano esclusi da una filiera nazionale che hanno creato dal nulla;

   se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, adottare iniziative, anche di natura normativa, per tutelare la filiera nazionale del grano Cappelli, le aziende che vi operano da decenni e i consumatori, anche in considerazione della rilevanza acquisita dalla varietà di grano nelle produzioni alimentari biologiche;

   se non ritenga opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, per verificare i quantitativi di grano Cappelli da seme di cui dispone la Sis, se vi sia un'adeguata corrispondenza o una carenza rispetto alle esigenze della filiera e se, in quest'ultimo caso, vi siano condizioni perché la Sis sia da considerarsi inadempiente rispetto al bando pubblicato da Crea con conseguente revoca dell'esclusiva.
(2-02032) «Vallascas».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

monopolio

agricoltura biologica