ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02028

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 890 del 22/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: OLIARO ROBERTA
Gruppo: MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA
Data firma: 22/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 22/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interpellanza 2-02028
presentato da
OLIARO Roberta
testo di
Mercoledì 22 novembre 2017, seduta n. 890

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   secondo una recente analisi dell'ufficio studi di Confartigianato su dati del Ministero dell'economia e delle finanze (ultimi dati disponibili 2013, estratti a ottobre 2017), che ha analizzato spesa ed efficienza di 213 comuni della regione Liguria, età della spesa pubblica relativa all'attività degli uffici tributari comunali è da imputarsi ad enti poco efficienti o sotto al livello di fabbisogno (cioè spesa e servizi offerti inferiori allo standard);

   nella regione, su una spesa totale di 31,5 milioni di euro, 11,6 milioni sono relativi a 89 comuni sotto il livello standard, 4,9 milioni a 65 comuni inefficienti (la cui spesa è superiore al fabbisogno standard a fronte di servizi inferiori al livello richiesto). I comuni sopra al livello standard (spesa superiore al fabbisogno e servizi superiori al livello standard) sono 29 ed assorbono circa 12 milioni di euro, mentre quelli efficienti sono 30 e corrispondono a poco più di 3 milioni di euro di spesa;

   considerando le province liguri nel dettaglio, a Savona si trova un buon numero di comuni efficienti (13) e sopra il livello (6), con una spesa rispettiva di 1,2 e 5,8 milioni di euro. Sono 21 i comuni savonesi sotto livello con una spesa di 1,4 milioni di euro, altrettanti i comuni inefficienti della provincia, con 1,7 milioni di euro di spesa relativa alle attività dell'ufficio tributi. Genova, tra le province più virtuose d'Italia, conta 9 comuni efficienti e 13 sopra livello (la spesa è, rispettivamente, 919 mila e 3,1 milioni di euro); 25 comuni genovesi si classificano sotto livello con una spesa di 6,7 milioni di euro, mentre gli inefficienti sono 17, con una spesa di poco più di 1 milione di euro. A La Spezia si contano solamente 2 comuni efficienti (161 mila euro) e 3 sopra livello (2,2 milioni), mentre quelli considerati sotto il livello di fabbisogno standard sono ben 14 (con una spesa di circa 2 milioni di euro), 9 gli inefficienti (oltre 1,1 milione di spesa). A Imperia il quadro peggiore: sui 60 comuni presi in considerazione, 29 sono sotto livello (1,4 milioni di euro) e 18 gli inefficienti (quasi 1 milione di euro di spesa); pochi i comuni virtuosi della provincia: 6 gli efficienti, 7 sopra livello, a cui corrispondono spese per 698 e 817 mila euro;

   tale quadro mette in luce quanto spesso efficienza ed efficacia degli uffici pubblici non vadano in sintonia con i costi della funzione svolta; costi che ricadono ovviamente su imprese e cittadini. Un funzionamento efficiente, rapido e sostenibile degli uffici pubblici è la prima condizione fondamentale per fare impresa. Al contrario, in Italia le realtà imprenditoriali devono fare i conti quotidianamente con una burocrazia a rilento, oltre a essere vessate da continue incombenze: basti pensare che, secondo la Banca mondiale, in Italia, per pagare le imposte sono necessarie 240 ore, mentre nella vicina Francia ne bastano 139. Insomma, un vero e proprio labirinto del «buro-fisco» che fa perdere competitività alle microimprese italiane;

   ad esempio, per gli imprenditori, compensare i crediti Iva (od ottenerne il rimborso) è un'operazione talmente complessa che, dal 2010 a oggi, l'Agenzia delle entrate ha emanato ben 13 documenti di prassi, 10 circolari e 3 risoluzioni, che tentano di fare chiarezza sull'applicazione delle due normative che regolano la materia (una legge del 1972 e una del 1997);

   sono invece 210 le scadenze fiscali in un anno, pari a 4,4 scadenze per settimana lavorativa: a complessità nella gestione delle imposte che riguarda 75 scadenze in ambito Iva, 39 per imposte dirette, 36 relative Inps, 10 per registro, 7 per bollo, 5 per assistenza fiscale, 5 per Enasarco, 4 per Imu/Tasi è 4 per sospensione termini, a cui si sommano ulteriori 19 scadenze per altri ambiti. Le scadenze si distribuiscono in maniera abbastanza omogenea: i mesi con il maggiore numero di scadenze è ottobre (26), seguito da novembre e maggio (22 scadenze ciascuna) e da giugno e luglio (21 scadenze ciascuna);

   per quanto concerne l'utilizzo del digitale negli uffici pubblici, che potrebbe semplificare e velocizzare molte pratiche, la dotazione di Ict delle amministrazioni pubbliche locali per l'avvio e la conclusione per via telematica dell'intero iter del servizio richiesto è generalmente molto bassa. La Liguria, con sole 99 procedure disponibili online sulle oltre 7 mila potenziali, è agli ultimissimi posti in Italia sulla base dei dati Istat: con un'incidenza dell'1,4 per cento è al diciassettesimo e ultimo posto in classifica in compagnia di Puglia, Sicilia, Valle d'Aosta e della provincia autonoma di Trento –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo per evitare che le inefficienze, la lentezza, la complessità e i costi del «burofisco » ostacolino l'attività delle microimprese, in particolare di quelle liguri, facendo perdere competitività.
(2-02028) «Oliaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

microimpresa

IVA

imposta diretta