ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01993

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 881 del 06/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 06/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSA LUISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 06/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01993
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Lunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 2016 attua la legge n. 85 del 2009, sull'istituzione della banca dati nazionale del Dna e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del Dna;

   la banca dati del Dna si occupa di facilitare le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi delle stesse allo scopo di ottenere il profilo del Dna e di effettuare i confronti con i cadaveri non identificati;

   la banca dati è collocata presso il dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e il decreto stabilisce le tecniche e le modalità di acquisizione dei campioni biologici, di gestione e tipizzazione dei profili del Dna, nonché di alimentazione della banca dati, di trattamento e di accesso per via informatica e telematica ai dati raccolti da questa e nel laboratorio centrale. Il decreto, però, non stabilisce i tempi e le procedure per l'acquisizione del Dna dei familiari delle persone scomparse e le modalità di comparazione con quelli dei cadaveri non identificati;

   la XVII relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse del giugno 2017 indica 2539 corpi non ancora identificati, censimento effettuato tramite le prefetture;

   dal registro generale cadaveri non identificati emerge una differente classificazione delle caratteristiche dei corpi presenti in tutti gli obitori italiani;

   al di là delle comprensibili difficoltà dovute alle condizioni dei corpi al momento del loro ritrovamento, si auspica che tutti gli obitori facciano riferimento ad uno schema e a delle modalità standardizzate di descrizione delle loro caratteristiche, con particolare riferimento ai segni caratteristici di ognuno di essi (ad esempio, cicatrici, angiomi, tatuaggi), questo potrebbe consentire un più rapido riconoscimento da parte dei congiunti;

   un caso concreto è quello Giuseppe Di Meglio scomparso da Torre del Greco in Campania nel giugno 2015; nel registro generale cadaveri non identificati del commissario straordinario in Italia ci sono 28 corpi per età e caratteristiche fisiche compatibili con lui; l'autorità giudiziaria per altri casi ha disposto l'estrazione del Dna di 3 corpi che potrebbero essere compatibili anche con Giuseppe, ma ciò non avviene per tutti gli altri casi;

   nell'aprile 2017 le forze dell'ordine hanno proceduto, per volontà dei suoi familiari, al prelievo di due campioni di mucosa orale della madre e del fratello, ma sono ancora in attesa di una risposta;

   emergono molte domande dovute alla scarsità di informazione del registro generale dei cadaveri: ad esempio, c'è un cadavere non identificato il cui ritrovamento è avvenuto in Calabria nel 1975, altri sono stati ritrovati negli anni Ottanta;

   l'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 2016 (il decreto attuativo della legge n. 85 del 2009 che prevedeva l'istituzione della banca dati del Dna) nulla dispone circa l'utilizzo del Dna per il riconoscimento dei cadaveri non identificati. Mentre la norma del 2009 prevedeva espressamente all'articolo 7, lettera c), la possibilità di utilizzo della banca dati anche ai fini della identificazione di cadaveri di persone ignote;

   il decreto ministeriale del 2016, invece, ha del tutto trascurato quanto previsto sul punto dalla legge del 2009, «dimenticando» di disporre circa i tempi e le modalità (autorità disponente e procedimento esecutivo) del prelievo di Dna dai cadaveri non identificati e di individuare le modalità pratiche e burocratiche attraverso le quali dovranno effettuarsi i prelievi dai familiari delle persone scomparse;

   si è determinato un vuoto normativo tra la disposizione del 2009 e quella attuativa del 2016, con notevoli conseguenze circa l'applicazione pratica della norma;

   gli altri Paesi europei dispongono già di un sistema efficiente per la banca dati del Dna dei corpi non identificati; l'Italia dovrebbe velocizzare il suo iter procedurale al fine di permettere la comparazione del Dna dei nostri concittadini che risultano scomparsi;

   vari deputati hanno presentato una proposta di legge, la n. 1608 che è stata assegnata in 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) nel 2014 relativa all'istituzione di un Fondo di solidarietà per i familiari delle persone scomparse; ma non è ancora iniziato l'esame della proposta dopo i pareri delle Commissioni giustizia, difesa, bilancio, attività produttive, lavoro e affari sociali –:

   se il Ministro sia a conoscenza di dove si trovino quei 2.539 corpi non identificati, se siano in obitorio o siano stati seppelliti e se sia stato prelevato un campione biologico;

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere il Ministro interrogato e se non ritenga opportuno assumere iniziative per un'integrazione al decreto del 2016, al fine di renderlo effettivamente applicabile a quanto previsto espressamente dall'articolo 7 della legge n. 85 del 2009 e per far sì che tale regime entri in vigore;

   se non ritenga necessario assumere iniziative per l'istituzione di un Fondo di solidarietà per i familiari delle persone scomparse.
(2-01993) «Scotto, Bossa».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

censimento