ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01923

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 12/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01923
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   la Sardegna e l'interpellante in queste ultime settimane hanno ribadito un «no» forte e chiaro al deposito unico nucleare;
   la Sardegna, dai cittadini ai comuni, è intervenuta in modo deciso nella procedura di scelta del deposito unico nazionale;
   il Governo, con il programma nazionale depositato durante il mese di agosto 2017 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per la valutazione ambientale strategica, punta ancora una volta sulla Sardegna;
   si tratta di un piano subdolo che non indica mai il nome, ma che nei contenuti punta esplicitamente ancora una volta alla Sardegna;
   l'avvio della consultazione pubblica per la valutazione strategica (vas), partita nei giorni scorsi e che si concluderà il 13 settembre 2017, è apparentemente rivolta al metodo, ma in realtà è tutta incentrata sul documento dell'Ispra denominato guida tecnica n. 29; una guida tecnica che porta dritti dritti alla Sardegna. I documenti e gli studi, richiamati in quel piano dell'Ispra, sottoposti ad una poco approfondita e ferragostana valutazione portano alla Sardegna;
   il piano dell'Ispra è il fulcro di questa consultazione obbligatoria, ma nel contempo fumosa e silenziosa per individuare il deposito unico. Si tratta di una sovrapposizione «criptata» di documenti con un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio. L'Ispra, e conseguentemente l'oggetto della consultazione formale di questi giorni, arriva alla Sardegna per esclusione di tutto il resto: carte e mappe indicherebbero rischi e pericoli e in sintesi affermerebbero che la Sardegna sarebbe la terra più sicura per le scorie nucleari;
   ad un'attenta, dettagliata e puntuale analisi tecnica si arriva a capire qual è il progetto scellerato: realizzare il deposito unico nazionale in Sardegna;
   si sta tentando, ad avviso dell'interpellante, una procedura subdola dove in teoria i cittadini e le amministrazioni si devono pronunciare sul niente; in realtà il richiamo sistematico alla guida tecnica n. 29 è la conferma che la scelta dei criteri punta in modo chiaro alla Sardegna;
   a decidere tutto sono i criteri di esclusione individuati dall'Ispra;
   prima di tutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione. La Sardegna secondo tutti i piani connessi e richiamati non rientra in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione. Anzi le simulazioni geosatellitari allegate al piano confermano che la Sardegna sarebbe l'unica regione d'Italia a corrispondere a questi criteri individuati. Il database realizzato dagli Stati Uniti e tenuto sotto copertura (Database of Individual Seismogenic Sources) individua in modo esplicito l'unica regione che sarebbe esente da pericoli;
   si tratta di un piano, a giudizio dell'interpellante, scellerato, che deve essere respinto senza se e senza ma;
   il fatto stesso che tutti questi elementi vengano tenuti sotto traccia, ma di fatto sono allegati alla guida tecnica 29, è la conferma, ad avviso dell'interpellante, che il Governo sta tentando di mettere in piedi un piano che lascia poca scelta alla Sogin, corresponsabile dell'operazione, per individuare la Sardegna come «terra di conquista» per le scorie nucleari;
   l'isola non può e non deve essere minimamente considerata nemmeno come ipotesi per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari –:
   se il Governo non intenda smentire questa deprecabile ipotesi;
   se non si intenda chiarire che la Sardegna è esclusa, proprio perché essa ha reiteratamente dichiarato la propria esplicita, netta e chiara contrarietà a qualsiasi ipotesi di deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
   se si intenda tener conto, nelle decisioni sul deposito unico nazionale, che il 15 e il 16 maggio 2011 si è svolto un referendum consultivo in Sardegna con il 97,13 per cento dei votanti che si è espresso in modo contrario alla realizzazione del deposito di scorie nucleari nell'isola, impedendo che si realizzi questa ipotesi che minerebbe alla radice la vocazione turistica ambientale della Sardegna e le caratteristiche del paesaggio sardo che costituiscono un esempio unico nell'ambito del Mediterraneo, tale da rappresentare fonte primaria di crescita economica e sociale;
   quali iniziative si intendano assumere per rispettare pienamente la competenza esclusiva della regione in materia di urbanistica (articolo 3, lettera f), dello statuto), che ricomprende la tutela del paesaggio, la protezione della natura (ai sensi dell'articolo 58 delle norme di attuazione dello statuto, emanate con decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348) e la protezione dell'ambiente (articolo 80 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616) e la competenza concorrente in materia di salute (articolo 4, lettera i), dello statuto e ora anche articolo 117, terzo comma, della Costituzione), di protezione civile e governo del territorio (articolo 117, terzo comma, della Costituzione, applicabile alla regione Sardegna in virtù dell'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001);
   se non ritengano doveroso assumere iniziative per escludere la Sardegna dalla localizzazione del deposito per l'insostenibile e oneroso carico di servitù statali, dalle basi militari alla petrolchimica, e per l'essere la regione più gravata da aree inquinate, da attività industriali e dalla nefasta politica dello Stato in tema di energia e trasporti.
(2-01923) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

deposito dei rifiuti

politica energetica