ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01915

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: MARCON GIULIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 08/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 08/09/2017
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 08/09/2017
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 08/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 08/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01915
presentato da
MARCON Giulio
testo di
Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   nell'aprile 2014 l'allora Presidente del Consiglio Renzi firmò la direttiva che dispone la declassificazione/desecretazione degli atti e documenti relativi alle stragi (Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904);
   la direttiva fu firmata alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio pro tempore con delega alla sicurezza della Repubblica Marco Minniti e del direttore del DIS, ambasciatore Giampiero Massolo;
   la nota diffusa allora da palazzo Chigi segnalava che, secondo quanto stabilito nel Cisr di alcuni giorni prima, la direttiva avrebbe consentito «il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese. I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l'ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le Amministrazioni) prima di poter destinare una unità archivistica all'Archivio Centrale»;
   il Presidente Renzi commentò la direttiva vantando di avere tra i punti qualificanti della sua azione di Governo «la trasparenza e l'apertura», «un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune»;
   il Sottosegretario pro tempore Minniti affermò che con la direttiva trovava applicazione concreta la legge n. 124 del 2007 «in un aspetto rilevante come quello del riconoscimento degli archivi dell'intelligente come patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell'informazione e di tutti i cittadini»;
   tuttavia, a distanza di oltre tre anni, per i familiari delle vittime di alcune di quelle stragi la direttiva «Renzi» è un fallimento;
   nei giorni scorsi, l'Associazione dei familiari delle vittime della strage della stazione di Bologna, ha criticato duramente la mancata applicazione della direttiva, nonostante le promesse del Governo. È stato denunciato che dal 2014 nemmeno un foglio è stato digitalizzato;
   sulla stessa linea anche Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime di Ustica, la quale ha dichiarato: «Oggi, gli archivi delle pubbliche amministrazioni non sono ancora versati negli archivi di Stato. Nel caso di Ustica la Marina militare non consegna nessuna carta dal 1980 al 1986, il Ministero dei trasporti non trova materiali relativi alla vicenda di Ustica. Allora, o le carte sono tenute male, oppure c’è poca volontà politica di applicare la direttiva Renzi» e ha denunciato che la situazione: «si va via via trasformando in una resa che però trova un inaccettabile alibi nel considerare sbagliata e velleitaria proprio la direttiva [...]» e ha parlato di «esiti fallimentari che si stanno prospettando» e di «inconsistenza del materiale messo a disposizione, segnale evidente di una mancanza di indirizzo politico nelle varie Amministrazioni», tra le quali primeggia per mancanza di documentazione e non ottemperanza alla direttiva il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   dopo oltre trent'anni di inchieste, molti aspetti del disastro o strage di Ustica, tra i quali le cause stesse, non sono ancora stati chiariti;
   il procedimento civile, giunto a conclusione con la sentenza della Corte di cassazione nel 2013, ha condannato lo Stato a risarcire le famiglie delle vittime, accogliendo la tesi «abbondantemente e congruamente motivata» del missile;
   non è possibile continuare a tergiversare e a opporre ragioni burocratiche per nascondere la mancanza di volontà di mettere la parola fine sulle stragi che hanno funestato l'Italia. Per non lasciare che le promesse del Governo lascino definitivamente spazio al ridicolo, occorre una seria assunzione di responsabilità politica –:
   se, alla luce di quanto denunciato dalle famiglie delle vittime di alcune delle stragi che hanno funestato l'Italia, il Governo intenda dare effettiva e completa esecuzione alla direttiva del Presidente del Consiglio dell'aprile 2014 sulla desecretazione/declassificazione degli atti e degli archivi;
   quali iniziative e strumenti intenda attivare – e con quali tempi e modalità – per assicurare che ogni pubblica amministrazione coinvolta garantisca la più ampia ed esatta esecuzione della predetta direttiva e con quali modalità intenda disporre verifiche a seguito dei riscontri, quali che essi siano, di ogni singola amministrazione.
(2-01915) «Marcon, Airaudo, Fratoianni, Costantino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

applicazione del diritto comunitario

vittima

doveri del cittadino