ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: FRACCARO RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/08/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01912
presentato da
FRACCARO Riccardo
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   nel corso della presente legislatura sono stati presentati molteplici atti di sindacato ispettivo per portare all'attenzione del Governo le rilevanti criticità in ordine all'applicazione della normativa per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e negli enti locali della provincia autonoma di Trento e per sollecitare misure e interventi ai sensi della legge n. 190 del 2012 e del decreto legislativo n. 33 del 2013 e successive modificazioni e integrazioni;
   le interrogazioni 4-11927, 4-13281, 5-10485, 4-17424, 4-17425, 4-17533 e 4-17536, tuttora senza risposta, hanno messo in evidenza una consistente serie di inadempienze che vanno dalla mancata pubblicazione di documenti obbligatori, alla mera e acritica riproduzione dell'analisi del contesto esterno nei piani triennali per la prevenzione della corruzione di analoghi provvedimenti adottati da altre amministrazioni, fino alla lacunosa attività di vigilanza esercitata dalle autorità locali. Alcune situazioni, le meno recenti, sono state peraltro menzionate nella relazione annuale dell'Anac per l'anno 2016 o sono oggetto di procedimenti penali in via di svolgimento;
   il rapporto METRic «Monitoraggio dell'Economia Trentina contro il Rischio Criminalità» a cura di Francesco Calderoni (2013, Transcrime) – a giudizio dell'interpellante inspiegabilmente non menzionato nelle analisi del contesto esterno dei piani triennali per la prevenzione della corruzione degli enti locali della provincia – ha concluso che, anche in Trentino, si riscontrano vulnerabilità legate alla carenza di controlli sulla corretta applicazione della legge, rischi di infiltrazione della criminalità organizzata negli ambiti economici affini al settore pubblico e carenze nei meccanismi di analisi del contesto esterno e di valutazione del rischio criminalità;
   in occasione della visita della delegazione bicamerale dell'antimafia ai commissari del Governo delle province autonome di Trento e di Bolzano, la presidente della commissione Rosy Bindi, – confermando i rilievi della «Relazione sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata» relativamente all'anno 2015 – ha ribadito che il Trentino non è esente da attenzioni mafiose e che non bisogna abbassare la guardia in ragione di alcune sacche di fragilità potenzialmente a rischio come, per esempio, il settore dell'estrazione del porfido e gli ambiti del traffico di stupefacenti e del riciclaggio;
   in considerazione delle analisi elaborate nei suddetti atti parlamentari, si è appalesato che – in antitesi a quanto auspicato il 25 maggio 207 dal presidente dell'Anac al terzo incontro nazionale dei responsabili per la prevenzione della corruzione e a trasparenza (RPCT) – il ruolo dei responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza nel contesto trentino, nonostante le vulnerabilità messe in evidenza dai rapporti di Transcrime, da Anac, dalla Commissione parlamentare antimafia e dalle puntuali relazioni annuali della Corte dei conti, non è stato ben compreso e continua ad essere «snobbato» dagli organi di indirizzo politico degli enti locali e delle istituzioni provinciali, i quali, con rare eccezioni, non sono coinvolti nell'attività di prevenzione della corruzione o, peggio, si sottraggono ai compiti assegnati dalla legge;
   le analisi del contesto esterno dei piani triennali per la prevenzione della corruzione degli enti locali trentini, in contrasto con le indicazioni dell'aggiornamento del piano nazionale anticorruzione 2015, sono per la quasi totalità il risultato di una mera compilazione acritica di informazioni e dati riprodotti sulla base di un documento standard predisposto dal consorzio dei comuni trentini, nel quale non sono selezionate le informazioni più rilevanti ai fini della identificazione e dell'analisi dei rischi e conseguentemente della individuazione e programmazione di misure di prevenzione specifiche. Pare quindi evidente che non sia stato nemmeno compreso il valore strategico della funzione di prevenzione dei piani triennali per la prevenzione della corruzione quale strumento di comunicazione istituzionale, non solo per prevenire le attività illecite ma per promuovere la bontà delle attività delle amministrazioni –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere, per quanto di competenza, per assicurare l'applicazione della legge n. 190 del 2012 negli enti pubblici e parapubblici della provincia di Trento e per attivare percorsi virtuosi verso l'efficienza dei processi di prevenzione della corruzione e della trasparenza e l'ottimizzazione dei meccanismi di analisi del contesto interno/esterno e di valutazione del rischio criminalità al fine di soddisfare le finalità pubbliche del buon governo.
(2-01912) «Fraccaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

traffico di stupefacenti

corruzione