ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01902

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 841 del 25/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 25/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 25/07/2017
Stato iter:
15/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/09/2017
Resoconto BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 15/09/2017
Resoconto BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/09/2017

SVOLTO IL 15/09/2017

CONCLUSO IL 15/09/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01902
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo presentato
Martedì 25 luglio 2017
modificato
Venerdì 15 settembre 2017, seduta n. 851

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   le alluvioni a Genova e in Liguria hanno provocato dal 1970 ottantadue vittime e danni ingentissimi; il 25 ottobre 2011 tredici decessi furono causati all'alluvione nelle Cinque Terre e in Val di Vara; il 4 novembre 2011 esondarono il Bisagno il Rio Fereggiano ed il Rio Mermi a Genova, causando la morte di 6 persone;
   secondo lo studio di Silvestro e altri (pubblicato su Natural Hazard 2016) la stima dei danni indica un numero probatorio che può arrivare fino a 18.000 persone ferite, 700 vittime, 230 milioni di euro di danni materiali, generati nel corso di un evento estremo simile alle precipitazioni dell'ottobre 2011 nelle Cinque Terre, se riversato su Genova e il Bisagno;
   alcune opere realizzate nell'ultimo quinquennio o in corso di realizzazione secondo gli interpellanti sono discutibili dal punto di vista della sicurezza idraulica e del rispetto dei problemi idrogeologici che affliggono la Val Bisagno;
   sulla foce del citato Rio Mermi è stato recentemente realizzato l'imponente edificio del Bricoman all'interno della piana alluvionale dello stesso Rio costringendone il corso in una sorta di «toboga»;
   alla confluenza tra il Bisagno e il torrente Geirat (Molassana) (esondazioni 2011-2014) è stato costruito un parcheggio interrato per più livelli, ad avviso degli interpellanti, senza alcuna considerazione della realtà idrica dell'area che è allagabile;
   sempre lungo il tratto terminale del torrente Geirato nelle ex aree della Boero è in costruzione un centro residenziale e commerciale che vede la realizzazione di alcuni piani, secondo quanto risulta agli interpellanti, al di sotto della quota di scorrimento del torrente medesimo, in area allagabile;
   l'opera di rifacimento della copertura del Bisagno secondo il citato studio di Silvestro non è propedeutica a sopportare una piena quale quelle verificatesi nelle ultime alluvioni (in concomitanza di un evento come quello delle Cinque Terre), ma la portata in transito di incidenza su Genova sarebbe circa il doppio di quella smaltibile a fine lavori;
   le opere di manutenzione nel territorio comunale di Genova appaiono carenti, con un pilone scalzato dell'autostrada nel corso del Bisagno in piena città; in Lungobisagno Dalmazia gli argini appaiono a rischio; il Ponte Feritore, in Valbisagno, appare avere i piloni praticamente sul vuoto e si notano briglie torrentizie sospese sul vuoto (in zona Staglieno);
   i lavori di messa in sicurezza del Fereggiano prevedono la realizzazione di uno scolmatore: il primo progetto presentato dall'assessore ai lavori pubblici, Crivello, era stato «bocciato» dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 2014;
   in particolare, la portata di dimensionamento dell'opera era stata «definita in maniera convenzionale senza sviluppare un apposito studio idrologico riferito ai bacini idrografici di interesse»; inoltre, non teneva adeguatamente conto dei processi di cambiamento climatico in atto da diversi anni sul territorio ligure, tanto che «le stime del tempo di ritorno della portata di progetto definiscono in modo non sufficientemente preciso il rischio residuo di inondazione e, per incapacità dell'opera di scolmo, la portata in arrivo da monte»;
   da notizie di stampa di inizio 2017 sono stati intrapresi i lavori per la realizzazione, dello scolmatore secondo un nuovo progetto, con una serie di attività di scavo mediante piccole cariche di esplosivo nel tunnel in corrispondenza dell'attuale fronte, sotto le aree del padiglione specialità pronto soccorso e monoblocco dell'ospedale San Martino;
   i lavori hanno di sicuro procurato notevoli allarmi per le vibrazioni e il rumore. Questi sono stati finanziati dal comune di Genova con il contributo del «piano nazionale per le città» pari a 25 milioni di euro;
   il recente decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il programma «Italia sicura», ha poi permesso uno stanziamento di 5 milioni di euro (in sostituzione al contributo regionale previsto in precedenza) tale da raggiungere l'importo di 45 milioni di euro necessari alla realizzazione dell'opera; il termine dei lavori è previsto ad agosto 2018;
   i lavori di realizzazione della galleria sono attualmente completati al 25 per cento, mentre le opere di sostegno dello sbocco al mare sono al 45 per cento. I lavori delle opere di presa avranno inizio dalla fine del mese di giugno 2017;
   lo scolmatore del Fereggiano permette di convogliare a mare le acque di piena derivate dalle opere di presa collocate sui rii Fereggiano, Rovare e Noce; prende avvio dall'opera di presa sul rio Fereggiano e, dopo un'ampia curva di raggio 140 e 250 metri, si sviluppa in direzione nord-sud verso lo sbocco a mare collocato nei pressi dello stabilimento balneare Benvenuto, collegandosi alla porzione già realizzata del deviatore Fereggiano realizzato negli anni ’90. La costruzione dello scolmatore Fereggiano è costituita, in una prima fase, dall'adeguamento del tratto di galleria esistente, realizzata negli anni ’90 per 909 metri e dal suo successivo allungamento sino all'opera di presa per un totale di 3.717 metri. Il già citato studio di Silvestro pone seri dubbi sull'utilità di quest'opera –:
   se i Ministri interpellati non intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a eseguire verifiche sulla sicurezza idrogeologica a Genova in relazione alla manutenzione delle infrastrutture esistenti, ai manufatti realizzati e in corso di realizzazione in aree esondabili, alla sicurezza alluvionale post-operam dello scolmatore del Ferreggiano/Bisagno e alla eventuale necessità di opere alternative e di decostruzione;
   se non intendano verificare l'appropriatezza della destinazione dei fondi statali finora assegnati e spesi.
(2-01902) «Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Micillo, Terzoni, Vignaroli, Battelli, Mantero, Simone Valente, Cecconi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inondazione

idrologia

aiuto regionale