ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01838

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 814 del 15/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: LEVA DANILO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 15/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/06/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01838
presentato da
LEVA Danilo
testo di
Giovedì 15 giugno 2017, seduta n. 814

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   le tabelle ministeriali relative all'organico della scuola 2017/2018 evidenziano i tagli netti che sono stati effettuati. Infatti, a fronte di un consolidamento di circa 4 mila e 500 posti comuni dei 13 mila 100 accordati dal Ministero dell'economia e delle finanze altre 1.000 e 200 cattedre circa sono state tagliate complessivamente in Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
   notevoli sono le carenze di servizi e opportunità formative scolastiche nel Sud: infatti il 68 per cento delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno, con punte estreme in Campania (84 per cento), Sicilia (79 per cento) e Calabria (78 per cento). Le enormi diseguaglianze che oggi colpiscono i bambini del Sud Italia rispetto ai bambini del Nord Italia passa anche attraverso la durata del tempo scuola;
   il piano di assunzioni straordinario messo in atto dalla legge n. 107 del 2015 ha portato circa 30 mila docenti ad essere titolari di cattedre a centinaia e centinaia di chilometri lontano dalle proprie regioni di residenza. Si tratta di docenti quasi tutti delle regioni del Sud: Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. È in atto un'emergenza sociale delle famiglie del Mezzogiorno. Il rapporto Eurispes 2017 dichiara che il 48,3 delle famiglie non riesce ad arrivare a fine mese e se la soglia di povertà relativa si aggira intorno alle 1.200 euro al mese e lo stipendio di un docente intorno ai 1.300, si capisce bene il dramma sociale che si sta verificando. Si rischia il depauperamento di una buona parte delle risorse intellettuali necessarie alla scuola delle regioni del Mezzogiorno; inoltre, non è possibile negare che anche gli studenti delle regioni colpite dall'esodo di massa dei docenti hanno diritto alla continuità e ad avere in classe i docenti che ormai da anni lavorano nelle scuole da loro frequentate. Sono docenti che ben conoscono il loro territorio e le specifiche problematiche ad esso connesse;
   le cattedre in deroga sul sostegno in Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nell'anno scolastico 2016/2017 sono circa 15 mila, ma dalla tabella ministeriale dell'organico 2017/2018 si evince che ne verranno stabilizzate circa 3 mila soltanto;
   accadrà che gli alunni che hanno diritto all'insegnante specializzato nella stragrande maggioranza dei casi non lo avranno, in quanto la quasi totalità dei docenti specializzati per le attività didattiche di sostegno di ruolo delle regioni meridionali sono titolari in province del nord del Paese e non rientreranno, se non in pochissimi, con la prossima mobilità;
   agli alunni disabili di molte regioni non verrà garantito non solo il diritto alla continuità didattica, ma anche quello all'insegnante specializzato;
   lo scorso anno scolastico, infatti, in moltissimi casi è stato necessario ricorrere a supplenti dalle terze fasce di istituto che non avevano neppure l'abilitazione all'insegnamento;
   inoltre, la legge delega n. 378 non piace a chi vive quotidianamente la scuola, alle famiglie, alle associazioni ed ai docenti: dalla scomparsa del documento che permette l'osservazione nel contesto scolastico dello studente disabile in un'ottica di funzionalità dinamica, all'eliminazione del gruppo di lavoro attivo in ogni classe in cui è presente un alunno disabile fino al ridimensionamento del ruolo e della figura del docente specializzato per le attività didattiche di sostegno. Con la delega n. 378, personale amministrativo e dirigenti scolastici saranno sovraccaricati di lavoro, mentre le famiglie e le associazioni di disabili saranno sempre meno coinvolte. Secondo la Flc Cgil «una volta entrata a regime la delega 378, si avrà un taglio di 30 mila docenti di sostegno». La scuola italiana, da sempre pioniera dell'inclusione, con la delega rischia una battuta d'arresto in fatto di accoglienza e benessere dei ragazzi disabili –:
   se non ritenga necessario un ripensamento dei tagli agli organici sopra evidenziati che riporti la situazione a quella rintracciabile nell'anno scolastico appena concluso per rispondere alla sfida di Europa 2020, che chiede all'Italia di giungere alla quota del 10 per cento di abbandono scolastico precoce e per dare concretezza alle politiche di valorizzazione della cultura e della formazione affinché si possa superare il divario di opportunità che esiste tra gli studenti italiani che vivono in differenti aree geografiche;
   se non ritenga necessario promuovere una riforma strutturale che porti al sud, soprattutto nei quartieri difficili il tempo pieno a scuola;
   se non ritenga necessario, almeno per il prossimo anno scolastico 2017/2018, al fine di ridurre i disagi per le scuole e per i docenti, assumere iniziative per garantire le assegnazioni provvisorie a chi non sarà rientrato nella propria provincia di residenza attraverso la mobilità;
   se non intenda assumere iniziative per convertire la maggior parte dei posti in deroga sul sostegno autorizzati in posti di diritto, stabili perché necessari, in modo che i diritti degli studenti disabili trovino una concreta realizzazione, costante nel tempo, ed i loro familiari non si trovino più costretti a ricorrere ai tribunali per vederli garantiti.
(2-01838) «Leva».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

insegnante

disabile

lavoratore disabile