ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01771

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 784 del 26/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 26/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 26/04/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/04/2017
Resoconto FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
Resoconto BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 28/04/2017
Resoconto FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/04/2017

SVOLTO IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01771
presentato da
FANTINATI Mattia
testo presentato
Mercoledì 26 aprile 2017
modificato
Venerdì 28 aprile 2017, seduta n. 786

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   l'ENIT – Agenzia italiana del Turismo, seppur trasformata in ente pubblico economico, continua ad essere, secondo gli interpellanti, un ente inefficiente, dalla gestione opaca e dispendiosa;
   innanzitutto, si rileva che il modello organizzativo, attualmente applicato in ENIT, non corrisponde a quello assentito dal Ministero vigilante (in base all'apposita delibera commissariale n. 19 del 2015) e prevede posizioni/profili dirigenziali difformi dalla pianta organica originariamente stabilita;
   inoltre, detta pianta organica non risulta pubblicata sul sito istituzionale dell'ENIT; la nomina dei dirigenti - seppure sia avvenuta sulla base di deliberati del consiglio di amministrazione - non ha seguito secondo gli interpellanti procedure corrette in termini di trasparenza, relativamente ai criteri applicati, alle modalità di valutazione ed ai soggetti responsabili. La pubblicità data alle selezioni è stata minima (una piccola news su una pagina di terzo livello del sito, nessun quotidiano, nessun altro canale) e, ad ulteriore dimostrazione della carenza della procedura, emergono seri dubbi sulla imparzialità della stessa, laddove i candidati prescelti sono risultati essere in rapporti consolidati con gli organi dell'ente e/o con il Ministero vigilante;
   inoltre, è stato verificato un grave difetto di trasparenza in quanto i curricula dei nuovi dirigenti non sono caricati nella sezione «amministrazione trasparente» del sito web dell'Enit;
   sul piano generale, poi, risulta disatteso il dettato della legge di riforma dell'ENIT in materia di invarianza della spesa, giacché con la riorganizzazione dell'ente vi è stato un incremento del numero complessivo di dirigenti a carico del bilancio dello Stato, considerando che agli originari 9 (trasferiti ad altri uffici pubblici) si sono aggiunti i 3 neo-assunti e che tutti – indipendentemente dalla loro allocazione – rimarranno in via permanente una voce di costo nei capitoli di spesa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   nonostante le assunzioni di personale dirigenziale, decise dal consiglio di amministrazione dell'ente nel corso del 2016, emerge a giudizio degli interpellanti una diffusa incapacità operativa e gestionale, che si riflette costantemente sul raggiungimento/perseguimento degli obiettivi. Il profilo giuridico dell'ENIT, quale ente pubblico (ancorché economico) ha importanti implicazioni per ciò che riguarda le politiche del personale, cioè in materia di assunzioni, dotazioni organiche, trattamento economico, contenimento della spesa, procedure di selezione e altro. Inoltre, un'amministrazione pubblica ha l'obbligo di rispettare i principi stabiliti dalla legge in termini di trasparenza, pubblicità ed imparzialità, nonché quelli riferiti all'ordinamento del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, la cui infrazione pone a serio rischio la validità dei contratti stipulati;
   l’iter, individuato da ENIT per procedere alle nuove assunzioni, appare piuttosto controverso. Seppure l'ENIT non avesse l'obbligo di applicare la disciplina che regola il reclutamento del personale negli enti pubblici (come invece richiede la stringente interpretazione giurisprudenziale, soprattutto della Corte dei conti) e abbia quindi adottato una procedura di selezione diversa dal «concorso pubblico» usualmente inteso, tuttavia l'articolo 18 del decreto legislativo n. 112 del 2008 prescrive comunque l'inderogabile applicazione dei criteri di trasparenza, pubblicità e imparzialità;
   gli avvisi del bando di assunzione non risultano apparsi su alcun quotidiano, come nessuna iniziativa risulta intrapresa dall'ente per garantire la massima diffusione e partecipazione alla selezione. Secondo una consolidata giurisprudenza e secondo le indicazioni comunitarie, pubblicare l'avviso solo sul sito è ritenuto assolutamente insufficiente;
   riguardo al rispetto dei principi di trasparenza, nel bando è stata citata una delibera dell'ENIT (in merito alla commissione concorsuale) non presente né consultabile sul sito istituzionale dell'ente, al pari di tutti gli altri atti assunti, la cui pubblicazione nell'area trasparenza risulta essere stata completamente omessa;
   quanto al criterio di imparzialità, si rileva come il bando consenta alla commissione concorsuale di utilizzare soggetti «terzi», contravvenendo in primis al regolamento di organizzazione dell'ente (che in tali procedure obbliga ad avvalersi di personale interno in possesso di adeguato livello contrattuale) e facendo emergere forti dubbi circa la genericità di siffatta previsione (che espone al rischio di rilevanti opacità e alterazioni dei risultati);
   le anzidette perplessità sono corroborate da un'altra previsione contenuta nel bando, riguardante l'assegnazione di un punteggio all'esito del colloquio (quantificato entro un limite massimo di 40 punti) senza che sia accompagnato dall'indicazione di alcuna griglia di valutazione o di criteri puntualmente definiti;
   non sono state previste prove scritte, a beneficio di una maggiore trasparenza ed imparzialità delle procedure selettive;
   non viene regolato il caso in cui, all'esito della selezione, possa determinarsi la parità di punteggio tra più candidati, situazione eventuale ma quanto mai possibile, atteso l'elevato numero di domande presentate;
   non è prescritta la pubblicazione dei verbali dei lavori di selezione, neppure quelli in base ai quali si decide l'ammissione al colloquio, prevedendosi altresì un termine ridottissimo (3 giorni) per presentare ricorso avverso gli esiti delle valutazioni, assolutamente incompatibile con una procedura di accesso agli atti, che richiederebbe molto tempo in più;
   si rammentano anche le posizioni critiche espresse dalla Corte dei conti in relazione ai regolamenti sulle assunzioni e sulle missioni nel 2016;
   a quanto pare una gestione così fallimentare dell'Enit non fa altro, a giudizio degli interpellanti, che confermare la dicitura di ente inutile o meglio «carrozzone»; a conferma di ciò si ricorda una lettera spedita da dipendenti e dirigenti dell'ente all'ex Presidente del Consiglio pro tempore Matteo Renzi nella quale chiedevano di essere accorpati all'Ice, l'Istituto per il commercio estero, e di farlo il più rapidamente possibile –:
   di quali informazioni sia in possesso il Governo sui fatti su descritti e quali siano i suoi orientamenti;
   se intenda adottare iniziative al fine di ottimizzare la governance dell'Ente e rendere trasparenti e chiare procedure di assunzione, gare, missioni e retribuzioni;
   come ritenga di garantire che Enit possa continuare a essere l'ente di promozione del turismo italiano in quanto fino ad oggi sta danneggiando l'immagine turistica del Paese nei confronti della stampa estera e degli operatori internazionali, oltre a creare un possibile danno di natura economica.
(2-01771) «Fantinati, Vallascas, Cancelleri, Da Villa, Della Valle, Crippa, Cecconi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica del turismo

ente pubblico

accesso all'occupazione