ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01718

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 763 del 21/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 21/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAFORGIA FRANCESCO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 21/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/03/2017
Stato iter:
24/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/03/2017
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 24/03/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 24/03/2017
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/03/2017

SVOLTO IL 24/03/2017

CONCLUSO IL 24/03/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01718
presentato da
PIRAS Michele
testo presentato
Martedì 21 marzo 2017
modificato
Venerdì 24 marzo 2017, seduta n. 766

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   l'isola di La Maddalena ha una popolazione di 12.000 abitanti ed è normalmente collegata alla Sardegna tramite navi in servizio diurno ed elicotteri in servizio emergenziale;
   dalla fine del 2016, in base a quanto previsto dalla normativa nazionale che prevede la chiusura dei punti nascita che «non raggiungono i volumi di attività previsti dai parametri di sicurezza per la tutela delle puerpere e dei neonati» (stimato in 500 parti l'anno), il punto nascita presente nel presidio ospedaliero «Paolo Merlo» di La Maddalena è stato chiuso. Il presidio più vicino in grado di garantire le giuste tutele mediche – sia per le madri che per i nascituri – è quello di Olbia, distante circa un'ora e mezza dall'isola di La Maddalena. Come è facile immaginare, nonostante la regione abbia messo a disposizione l'elisoccorso di collegamento, l'effettiva possibilità di trasferimento è legata alle condizioni meteorologiche, sovente avverse in quel tratto;
   dalla chiusura del punto nascita, quindi, risulta messa in pericolo la sicurezza delle gestanti e dei futuri nascituri. Come si legge anche in un comunicato inviato da Elsa Viora, Presidente Nazionale AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) e Giovanni Scambia, Presidente Nazionale SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) in merito alla situazione de La Maddalena, infatti, «Le residenti devono sapere che ogni parto può essere a rischio». Si legge inoltre che «Il “ problema ” del Punto Nascita dell'isola La Maddalena non può né deve sottostare a logiche politiche o di costi economici ma deve essere affrontato considerando, prima di ogni altro aspetto, la sicurezza delle donne e dei bambini. Partorire in condizioni in cui i requisiti essenziali non ci sono, rappresenta un rischio per le donne ed i bambini e di questo la popolazione deve prendere coscienza. È indispensabile un colloquio ed un confronto fra le donne, le istituzioni regionali, gli operatori sanitari e le Società Scientifiche al fine di programmare un percorso assistenziale il più possibile umanizzato che garantisca la sicurezza di donna e bambino dall'inizio della gravidanza al parto.»;
   le problematiche in oggetto – oltre che di una pacifica protesta delle future mamme de La Maddalena (cosiddetta «proteste delle pance») – è stata oggetto di diversi atti di sindacato ispettivo in questa legislatura, fra cui anche un'interrogazione a risposta immediata in assemblea presentata dall'onorevole Vargiu e svolta presso l'aula della Camera dei deputati in data 15 marzo 2017;
   a fronte di tale interrogazione, il Ministro Lorenzin ha ribadito la legittimità della chiusura del punto nascita in quanto non conforme alla legislazione nazionale, sottolineando come la richiesta di deroga non sarebbe mai accettabile per «volumi particolarmente bassi di attività: 67 parti nel 2015 e 35 da gennaio a settembre 2016». Il Ministro ha inoltre reputato sufficienti le – pur meritevoli, a detta dell'interrogante – iniziative della regione Sardegna, quali ad esempio l'attivazione di una rete per la presa in carico ambulatoriale della donna fin dal concepimento, la mappatura del rischio ostetrico e neonatologico per fasce di rischio di tutte le gravidanze e l'attivazione, da parte del Comitato percorso nascita dell'azienda ospedaliera, di procedure operative di accoglienza delle partorienti con successivo trasferimento in sicurezza presso il punto nascita di Olbia. Il Ministro ha poi concluso che avrebbe provveduto a monitorare l'attuazione dei provvedimenti della regione Sardegna e della reale capacità di intervento dell'elisoccorso;
   l'isola di La Maddalena rappresenta un caso più unico che raro di specificità nella specificità essendo isola di un'isola, oltre a rappresentare un punto di eccellenza del turismo italiano (arrivando la popolazione a picchi di 60.000 abitanti nel periodo estivo);
   data appunto la specificità in oggetto – e senza per questo nulla togliere ad altre specificità particolari come i presidi di montagna in cui è stato sollevato lo stesso identico problema – risulta all'interpellante incomprensibile l'atteggiamento del Governo e del Ministero nel demandare alla sola Regione Sardegna ogni intervento volto alla tutela dell'inalienabile diritto alla salute delle gestanti –:
   quali reali e funzionali iniziative intenda porre in essere il Ministro interpellato affinché sia ripristinato – nell'immediato – il diritto ad un parto sicuro in ogni sua fase nell'isola de La Maddalena.
(2-01718) «Piras, Laforgia».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

isola

maternita'

diritti della donna