ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01603

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 727 del 20/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 19/01/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01603
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo di
Venerdì 20 gennaio 2017, seduta n. 727

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 17 gennaio 2017 è entrato in vigore il nuovo piano abbonamenti di Trenitalia per l'alta velocità (AV) che in alcune tratte (quasi tutte) è aumentato addirittura del 35 per cento. A complicare la situazione è il contemporaneo varo delle nuove modalità di utilizzo di tali abbonamenti non più validi per la totalità delle corse ma suddivisi per giorni e fasce orarie. Nello specifico, gli abbonamenti acquistabili sono suddivisi in quattro differenti tipologie a costo decrescente in base alle fasce orarie e ai giorni della settimana in cui l'utente ne farà uso. Le offerte variano in base all'abbonamento, alta velocità: a) valido tutti i giorni, a tutte le ore; b) valido tutti i giorni solo nella fascia oraria 9:00-17:00; c) valido dal lunedì al venerdì a tutte le ore; d) valido da lunedì a venerdì solo nella fascia oraria 9:00-17:00. Insomma un gran rompicapo per la non facile vita dei pendolari;
   oltre alla complicazione delle varie tipologie di abbonamenti, i pendolari hanno visto aumentare considerevolmente le tariffe applicate. Esemplificando le tratte più significative, l'abbonamento di seconda classe Torino-Milano valido tutti i giorni e a tutte le ore passa da 340 euro a 459 euro, ovverosia 119 euro in più (+35 per cento). Nel caso di un abbonamento valido dal lunedì al venerdì per tutte le ore l'importo si ferma a 408 euro, che sono pur sempre 68 euro in più (+ 20 per cento; senza però poterlo utilizzare nei fine settimana. Analogo discorso per la Roma-Napoli che passa da 356 euro ai 481 euro per l'orario completo e ai 427 euro per l'abbonamento valido solo da lunedì a venerdì. Sulla Bologna-Firenze si passa da 224 euro ai 302 euro per il full time ai 269 dal lunedì al venerdì. I rincari si registrano ovunque nel Paese, dalla tratta Milano-Bologna Milano-Firenze, Milano-Reggio Emilia alla Firenze-Roma, Roma-Caserta e altre. Insomma, un vero e proprio salasso per i pendolari già tartassati appena un anno fa;
   è da stigmatizzare il comportamento del Governo che da una parte dice di voler sostenere il lavoro, incrementando i livelli occupazionali, e tutelare l'ambiente, contrastando il trasporto privato per ridurre le emissioni di CO2, dall'altro crea le condizioni che viceversa vanno proprio a colpire chi lavora ed utilizza i mezzi pubblici per recarsi a lavoro. Infatti, aumentando in maniera spropositata gli abbonamenti del trasporto ferroviario, per di più complicando la vita ai pendolari con fasce orarie «capestro», di fatto non solo si disincentiva una modalità di trasporto green come quella su rotaia, ma si costringono studenti e lavoratori con redditi bassi, le fasce sociali più vulnerabili, a dover rinunciare a recarsi all'università oppure sul posto di lavoro dovendovi, in casi estremi, anche rinunciarvi in quanto lo stesso non risulta più remunerativo. Tutto questo quando gli esponenti del Governo per spostarsi utilizzano auto blu e voli di Stato;
   associazioni di consumatori e comitati nazionali e locali di pendolari, ormai esausti, hanno già programmato manifestazioni, di protesta in tutta Italia minacciando anche il blocco dei binari se il Governo, in primis il Ministero dell'infrastrutture e dei trasporti, non si deciderà di ascoltarli. Il Governo infatti è, ad avviso dell'interrogante, il principale responsabile di questa assurda politica tariffaria che colpisce le fasce sociali più esposte alla crisi poiché il Ministero dell'economia e delle finanze è azionista unico delle Ferrovie dello Stato italiano, a sua vota azionista unico di Trenitalia spa –:
   se il Governo abbia contezza delle conseguenze sociali ed ambientali della scellerata politica tariffaria applicata da una partecipata dello Stato, Trenitalia spa, nel nuovo piano abbonamenti per l'alta velocità in vigore dal 17 gennaio 2017;
   se il Governo non ritenga chiarire in che modo intenda intervenire, per quanto di competenza, per ovviare alle conseguenze negative di quella che all'interrogante appare una scriteriata decisione di Trenitalia spa.
(2-01603) «Paolo Nicolò Romano, Luigi Di Maio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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