ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01599

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 726 del 18/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: CAPODICASA ANGELO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2017
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 18/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE E IL MEZZOGIORNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/01/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01599
presentato da
CAPODICASA Angelo
testo di
Mercoledì 18 gennaio 2017, seduta n. 726

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   la società «Calcestruzzi Belice s.r.l.» di Montevago (Agrigento), attualmente in confisca definitiva dei beni disposta con sentenza della Corte di cassazione in data 12 febbraio 2016, ha ricevuto da parte dell'ANBSC (Autorità nazionale per i beni confiscati alla mafia) in data 29 dicembre 2016 la nota protocollo n. 0054842 con la quale si diffidano gli amministratori della società a compiere ogni attività aziendale;
   tale diffida consegue alla dichiarazione di fallimento emessa dal tribunale di Sciacca per una esposizione debitoria nei riguardi dell'Eni che sembrerebbe, secondo notizie di stampa, di entità irrisoria (27.000 euro);
   attualmente, avverso tale dichiarazione di fallimento pende ricorso presso la corte di appello di Palermo che verrà esaminato il 2 febbraio 2017;
   nelle more della pronuncia della corte d'appello, gli amministratori hanno inviato ai lavoratori dipendenti una lettera di licenziamento, per cessazione definitiva della propria attività;
   a seguito di tale orientamento, undici lavoratori verranno a perdere il loro posto di lavoro per motivi che, ad uno sguardo superficiale, non appaiono essere insormontabili;
   in ogni caso, la «Calcestruzzi», sia pure in periodo di accentuata crisi economica e di contrazione del mercato dei calcestruzzi, degli inerti, ghiaie, sabbie e pietrischi, come quella attuale, è riuscita a stare sul mercato continuando la propria attività e garantendo i posti di lavoro;
   l'interruzione, anche solo temporanea dell'attività, comporterebbe la perdita irrimediabile di clienti e potrebbe comportare il rischio della revoca della concessione da parte delle autorità competenti;
   l'eventuale chiusura definitiva dell'attività della Calcestruzzi Belice, oltre a comportare un serio danno all'economia della zona, sancirebbe l'ennesimo episodio di sconfitta dello Stato nella gestione dei geni sequestrati alla criminalità organizzata con ripercussioni notevoli anche sul fronte della lotta alla mafia che non può riverberarsi in danno delle popolazioni e dei lavoratori indirettamente interessati;
   i lavoratori della Calcestruzzi, sostenuti dai sindacati, da un movimento di opinione pubblica e dalle autorità locali, hanno deciso da parecchi giorni di costituirsi in assemblea permanente già tramutatasi in occupazione della sede a difesa del loro posto di lavoro;
   a conclusione della fiaccolata tenutasi nella ricorrenza del quarantanovesimo anniversario del terremoto del Belice, il Cardinale Montenegro, vescovo di Agrigento, ha annunciato la propria intenzione, ove necessario ed ove possibile, di intervenire con le già sparute risorse della Curia insieme a Don Ciotti per conto dell'associazione «Libera», per ripianare, come atto di solidarietà, il debito di circa trentamila euro con l'Eni che è all'origine della dichiarazione di fallimento;
   tale disponibilità, mentre dimostra ed esalta la sensibilità sociale della Chiesa agrigentina e di «Libera», per converso suona come richiamo, monito e critica severa alle istituzioni dello Stato per l'incapacità a risolvere un problema che, pur nella modestia delle cifre, potrebbe avere pesanti ripercussioni sociali per la piccola comunità di Montevago e refluenze negative per l'immagine dell'azione di contrasto alla mafia condotta dallo Stato –:
   se siano al corrente della problematica in questione;
   se non ritengano di assumere iniziative immediate, per quanto di competenza, volte a scongiurare la chiusura della Calcestruzzi, salvare posti di lavoro in un'area depressa come la Valle del Belice e riaffermare così che la lotta alla mafia è ad un tempo, lotta per la legalità e per lo sviluppo.
(2-01599) «Capodicasa, Iacono, Zappulla».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

conservazione del posto di lavoro

licenziamento