ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01588

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 725 del 17/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 17/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 17/01/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01588
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 17 gennaio 2017, seduta n. 725

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   il prezzo del latte ovino sta raggiungendo una quotazione di 0,50 euro/litro, che riflette solo in parte la grave speculazione in atto;
   il pecorino romano viene venduto in Sardegna a 6/8 euro e viene rivenduto su scala nazionale e americana a 25/40 euro al chilogrammo;
   in Sardegna il formaggio viene pagato troppo poco, perché si afferma che ce ne sia troppo, negli Stati Uniti lo pagano molto perché dicono che ce n’è poco;
   nessuno persegue e pianifica l'incontro tra la domanda e l'offerta, anzi, qualcuno fa di tutto per speculare e mortificare il sistema, tenendo sul filo del fallimento l'intero mondo agropastorale;
   l'organismo interprofessionale sorto in Sardegna è inadeguato a svolgere la funzione di strumento regolatore del sistema;
   occorre creare vera e propria Authority, terza, al di sopra delle parti, non di mediazione ma di certificazione, di quantità e qualità indispensabili per pianificare e governare le produzioni;
   serve un'Authority antispeculazione, capace di regolare in modo scientifico la domanda e l'offerta del sistema lattiero caseario sardo;
   il mercato americano si è ridimensionato di un ulteriore -5,2 per cento. Si tratta di un mercato che acquista il 64 per cento del pecorino italiano inviato all'estero;
   occorre prefissare un quantitativo di latte da destinare al formaggio di punta, in questo caso il pecorino Romano;
   se ne deve produrre sempre e solo quello necessario a mantenere elevato il valore della produzione, senza mai alterare il valore commerciale del prodotto di punta;
   con il restante quantitativo di latte prodotto occorre orientare la diversificazione ad altre nicchie e nuove potenzialità;
   il mercato americano è in profonda evoluzione e tutti, in Sardegna e non solo, continuano ad ignorarlo, lasciando spazio a qualche multinazionale organizzata;
   nel 2016 il mercato a stelle e strisce registra una riduzione minima ma pur sempre significativa dell’import di formaggi pecorino, (-3,2 per cento rispetto al periodo gennaio-agosto del 2015);
   quel che sorprende è l'aspetto qualitativo della domanda, con dinamiche totalmente contrapposte;
   l’import degli USA di pecorini da grattugia nel 2016 ha registrato una netta diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2015. La flessione è stata del 17,5 per cento e ha interessato principalmente l'Italia (-25 per cento). A trarne beneficio sono state principalmente Spagna e Francia, per le quali si registra un aumento in volume rispettivamente del 29,8 per cento e del 3 per cento;
   si consuma meno «pecorino da grattugia», quindi pecorino prodotto in Sardegna, tanto che l'Italia ha perso il 25 per cento, mercato però conquistato dalla Spagna e dalla Francia, che evidentemente hanno saputo collocare con più efficacia commerciale il proprio prodotto negli Stati Uniti;
   crescono le importazioni degli USA di «pecorini non da grattugia», che hanno registrato nel 2016 un aumento del 27,5 per cento rispetto ai primi otto mesi del 2015. La Spagna, che fino a qualche anno fa era il Paese leader di questo segmento, ha perso ulteriormente terreno (-3,1 per cento variazione tendenziale) con una quota di mercato pari al 20 per cento, principalmente a favore dell'Italia, la quale ha acquisito la leadership con una fetta di mercato del 40 per cento sul totale commercializzato;
   nell'ultimo anno le forniture dall'Italia sono più che raddoppiate in volume +143 per cento rispetto allo scorso anno, stimolate da un significativo calo del valore medio unitario rispetto ai prezzi del 2015 (-5,3 per cento);
   il pecorino è divenuto un prodotto speciale di qualità, non più da grattugia ma da tavola;
   occorre azzerare le scorte e serve la volontà politica per farlo, ma non sono più sufficienti solo provvisorie ed effimere soluzioni politiche, tantomeno per la definizione del prezzo del latte;
   occorre esplorare nuovi mercati, orientare meglio le produzioni;
   si registrano contraffazioni e imitazioni che stanno invadendo il mercato americano a scapito delle produzioni sarde –:
   se non ritenga di dover promuovere iniziative, anche normative, tese ad istituire un'Authority del settore lattiero caseario ovicaprino per la certificazione di qualità e quantità, capace di regolare la produzione di punta e ridurre al massimo la differenza tra la quotazione del pecorino romano e quella di prodotti diversificati;
   se non ritenga di dover promuovere un piano strategico per diversificare i prodotti e in funzione di nuovi mercati, da ampliare e rafforzare;
   se non ritenga di dover promuovere ogni azione di tutela del pecorino romano, sotto «attacco», sia a livello nazionale e sia a livello internazionale, e delle altre due Dop (pecorino sardo e fiore sardo);
   se non ritenga di dover proporre e perseguire un meccanismo virtuoso per governare le quantità di materia prima, valorizzando parametri premianti della qualità, tesi ad incentivare una tendenza positiva al miglioramento della qualità del latte in grado di coprire gli investimenti realizzati;
   se non ritenga di dover promuovere il miglioramento genetico del bestiame, e assumere iniziative per incrementare l'autoproduzione di mangimi e foraggi proprio per le condizioni insulari della Sardegna;
   se non ritenga di dover promuovere un grande piano di comunicazione per la promozione del prodotto «pecorino romano» nel mondo.
(2-01588) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione nazionale

domanda e offerta

latte