ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01456

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 668 del 05/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: TANCREDI PAOLO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 05/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01456
presentato da
TANCREDI Paolo
testo di
Venerdì 5 agosto 2016, seduta n. 668

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   innumerevoli articoli di stampa da anni segnalano i rischi connessi al mercato dei documenti falsi, cui sarebbe opportuno che il Governo prestasse maggiore attenzione, in considerazione della crescente minaccia terroristica. A titolo di esempio, nel solo primo semestre del 2016 si citano: «Duecento jihadisti spariti in Germania si erano finti profughi cristiani con passaporti falsi» (10 aprile 2016 Il Giornale); «A Bari girandola di documenti falsi» (18 marzo 2016 Gazzetta del Mezzogiorno); «Accordo Turchia UE: boom di visti in nero» (23 maggio 2016 Il Giornale); «Bari centrale dei documenti falsi» (30 marzo 2016 Libero); «Camorra e Jihad uniti nel business passaporti falsi» (29 marzo 2016 Libero); «Dalla Bulgaria i visti falsi per i Jihadisti in Italia» (29 aprile 2016 Sole); «ISIS ha 15.000 passaporti da falsificare» (18 marzo 2016 Libero); «Jihadisti attraversano Europa con passaporti falsi» (26 marzo 2016 Repubblica); «Mercato dei visti: una miniera d'oro» (18 aprile 2016 Giornale); «Passaporti ai kamikaze la rete in Italia» (27 marzo 2016 Messaggero);
   nei primi giorni di luglio 2016 la stampa ha pubblicato numerosi articoli su una indagine condotta dalla polizia di Stato di Fiumicino che ha sgominato un'organizzazione criminale dedita al traffico di passaporti italiani destinati alla distruzione e che, invece, venivano immessi sul mercato clandestino; si veda anche l'interrogazione n. 4-13943, a cui integralmente ci si richiama;
   la polizia di frontiera italiana ha condotto per due anni un'inchiesta approfondita, originata dal fatto che in alcuni aeroporti italiani e turchi erano stati fermati migranti in possesso di passaporti sospetti poiché erano originali, ma con il numero di serie che risultava appartenere ad uno stock di 4000 passaporti spedito dalla questura di Milano alla Zecca dello Stato per la distruzione, a causa del chip biometrico difettoso;
   dalle carte emerge che almeno 300 di questi 4000 passaporti sarebbero stati sottratti da alcuni dipendenti infedeli dell'Istituto Poligrafico dello Stato e ceduti ad esponenti della criminalità, dediti alla falsificazione dei documenti ed alla attribuzione di identità false;
   l'organizzazione era costituita prevalentemente da algerini e marocchini con basi a Roma e Napoli e con ramificazioni a Parigi, Molenbeek ed Istanbul; i passaporti sono stati collocati sul mercato mondiale dei documenti falsi, paiono destinati ad alcuni Paesi in particolare, Turchia, Marocco, Tunisia, Siria, Iraq Afghanistan;
   la procura di Roma ha emesso 11 provvedimenti cautelari, che hanno riguardato anche tre tra funzionari e dipendenti dell'Istituto Poligrafico dello Stato, accusati, a vario titolo, di aver sottratto i documenti d'identità dai magazzini o nel corso delle procedure di distruzione della Zecca dello Stato stessa; in tale ambito si osserva, con sconcerto, che le imputazioni sollevate nei confronti degli indagati (sia stranieri, che, soprattutto, italiani), sono sin troppo blande rispetto ai potenziali rischi futuri che le loro attività illecite potrebbero generare;
   in merito all'inchiesta della procura di Roma l'Istituto Poligrafico (IPZS) ha precisato che il personale coinvolto nell'indagine già da tempo era stato allontanato dal processo di lavorazione di passaporti o di altri documenti di identità; inoltre «(...) il nuovo management di IPZS, d'intesa col MEF, ha modificato le procedure di gestione dei resi e della distruzione dei passaporti difettosi, tracciando le fasi di lavorazione e incrementando sostanzialmente il livello di sicurezza con sistemi tecnologici avanzati. Inoltre, è stata sostituita tutta la linea di responsabilità manageriale della produzione e della sicurezza»;
   tuttavia, le problematiche sulla sicurezza e la qualità delle lavorazioni all'interno del Poligrafico sono ricorrenti: è fatto noto che nel corso degli ultimi anni sono scomparse anche diverse partite di carte di identità sbagliate o sottratte ai magazzini;
   inoltre, dal gennaio 2015 sono segnalate partite difettose di bollini farmaceutici, che sono equiparati alle carte valori e sono destinati a garantire la tracciabilità e la sicurezza dei farmaci, la cui inaffidabilità ha prodotto persino il blocco della distribuzione di taluni farmaci; nonostante le rassicurazioni del Ministero della salute, il Poligrafico ad oggi starebbe continuando ad immettere sul mercato bollini con codici cancellabili e quindi facilmente riciclabili sul mercato nero; anche in questo caso le carenze interne del Poligrafico finiscono coll'avvantaggiare la criminalità organizzata, come già affermato nell'interrogazione 4-11290, tuttora senza risposta;
   nell'articolo «Può un Ente dello Stato compromettere i sistemi di sicurezza dei farmaci» pubblicato su Panorama.it del giugno 2016 viene sollevata l'inquietante ipotesi che in questa sconcertante serie di alterazioni al buon andamento delle lavorazioni e alla sicurezza dei procedimenti ci sia qualcosa di più di quello che il Poligrafico (con dichiarazioni a posteriori) liquida come «errori di fabbricazione» o «difetti nelle fasi di lavorazione» o «ritardi nell'adeguamento tecnologico» o «attività illecite di dipendenti infedeli»;
   si segnala pertanto ai Ministeri interrogati la necessità di garantire la massima sicurezza, aderenza ai protocolli e precisione delle attività condotte dagli enti di Stato che operano in ambiti sensibili; questo per evitare il rischio crescente che un terrorista possa compiere una strage di innocenti anche grazie al fatto che documenti falsi, ottenuti perché un dipendente dello Stato infedele è afflitto da problemi di gioco (questo è quello che riporta la stampa), gli consentono di circolare indisturbato per l'Europa –:
   se i Ministri interpellati non ritengano opportuno, nell'ambito delle proprie competenze e con riferimento a quanto esposto in premessa, assumere iniziative affinché l'Istituto Poligrafico garantisca, in termini preventivi e non successivi, la massima sicurezza, aderenza ai protocolli e precisione delle attività sensibili condotte al suo interno;
   se i Ministri interpellati non ritengano opportuno, in considerazione dei rischi di favoreggiamento del terrorismo internazionale e della criminalità organizzata, assumere iniziative per ampliare le fattispecie e inasprire le sanzioni penali a carico dei colpevoli di atti solo apparentemente minori, ma in grado di generare conseguenze gravissime, nonché rafforzare la vigilanza su tutte le attività degli organi e degli enti statali cui sono affidate attività e lavorazioni sensibili.
(2-01456) «Tancredi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

passaporto

terrorismo

commercializzazione