ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01437

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 659 del 21/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/07/2016
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/07/2016
SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/07/2016
Stato iter:
29/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/07/2016
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/07/2016
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/07/2016

SVOLTO IL 29/07/2016

CONCLUSO IL 29/07/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01437
presentato da
DURANTI Donatella
testo presentato
Giovedì 21 luglio 2016
modificato
Venerdì 29 luglio 2016, seduta n. 664

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   il comune di Taranto, con appalto n. 13/2015 – CIG: 6365885941 ha aperto la «procedura per l'affidamento di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico sul territorio di competenza comunale», con scadenza di presentazione delle offerte fissata al 10 dicembre 2015 (come si evince dal sito internet del comune stesso), disponendo come risorse 1,5 milioni di euro;
   vincitrice del suddetto bando risultano essere le «A.T.I. Bitella – A.V.I.M. – Chemipull Italiana», con una offerta pari a 1,2 milioni di euro. L'affidamento del bando è avvenuto il 30 giugno 2016;
   l'appalto di cui sopra è frutto anche di un confronto politico fra le organizzazioni sindacali e l'amministrazione comunale, con l'obiettivo congiunto di stabilizzare i lavoratori che precedentemente operavano in stato di precarietà (con impiego di 18 ore settimanali) e di efficientare il servizio di manutenzione del verde tramite la quotidianità degli interventi;
   gli obiettivi congiunti di cui al paragrafo precedente si sarebbero dovuti tradurre in alcuni punti quali:
    a) clausola sociale per la continuità per i lavoratori operanti sul verde;
    b) contratti a tempo indeterminato;
    c) monte ore di 130 mensili;
    d) contratto collettivo nazionale di lavoro multiservizi, con livello corrispondente alla declaratoria per le lavorazioni realmente effettuate;
   i punti di cui sopra trovavano corrispondenza nel bando stesso della amministrazione comunale, che metteva appunto in gara la somma di 1,5 milioni di euro, inseriva la «clausola sociale» e indicava una serie di lavorazioni prefiguranti costanza e quotidianità degli interventi. Inoltre, la durata dell'appalto – fissata in un anno con possibile proroga di sei mesi – rende assolutamente congrua la cifra stanziata con l'aumento delle ore per i lavoratori;
   precedentemente all'appalto in questione, sul verde cittadino lavoravano 76 dipendenti della «Ancora Service» al costo per l'amministrazione comunale di circa 54.000 euro mensili (648 mila euro l'anno). Di quei 76 dipendenti, 22 sono transitati nel cosiddetto «appalto spiagge», mentre gli altri 54 sono alle dipendenze della «A.T.I.» che a differenza del passato dispone appunto – in quanto vincitrice di gara – di 100 mila euro mensili;
   per quanto a conoscenza degli interpellanti, nei mesi di aprile, maggio e giugno (proroga) 2016, l'affidamento di tali servizi – ai 54 dipendenti – era legato al «mini affidamento» di appalto, che garantiva loro 14 giorni lavorativi a 6,5 ore per un monte complessivo di 91 ore mensili;
   sempre per quanto a conoscenza degli interpellanti, i suddetti lavoratori – dopo l'assegnazione di gara – sono stati contrattualizzati con «contratto agricolo» per 12 giorni al mese per 6,5 ore al giorno. Di conseguenza, vi è una sostanziale differenza lavorativa fra il previsto «contratto multi servizi a 130 ore» ed il «contratto agricolo» assegnato di 78 ore mensili (con relativa e sostanziosa perdita economica annua per ogni singolo dipendente), nonostante le risorse assegnate alla azienda siano nettamente superiori al passato. Va altresì ricordato che, a differenza del «contratto multiservizi», con il contratto agricolo sono ricomprese nella paga base – oltre 13esima e 14esima – anche le ferie; a ciò si aggiungono le problematiche legate alla corresponsione della malattia. Tale contratto agricolo ha scadenza trimestrale, nonostante l'appalto sia annuale;
   l'assegnazione di 12 giornate mensili si tramuta quindi, secondo l'interrogante, in «lavoro a chiamata», che a detta degli interpellanti è poco rispettoso della dignità del dipendente, privato infatti della minima possibilità di organizzazione dei propri orari e soggetto quindi a indebite pressioni. In tal modo, inoltre, si rischia seriamente di aggravare la piaga del «lavoro nero», venendo a mandare l'elemento della quotidianità e della continuità lavorativa;
   a quanto si apprende dalle organizzazioni sindacali, i lavoratori sarebbero in diversi casi non adeguatamente dotati sia di «Dispositivi di protezione individuale» che di strumenti atti allo svolgimento del lavoro così come previsto dal bando;
   alla luce di quanto descritto nel «capitolato speciale» contenuto nel bando di gara d'appalto 13/2015 – CIG: 6365885941, l'impiego di ore e lavoro previste con il «contratto agricolo» risulta all'interrogante non congruo con gli obiettivi del capitolato stesso, con particolare riguardo ai «fattori strategici», alla «gestione tecnica», alla «Manutenzione ordinaria» ed a quella «straordinaria»;
   la non congruità di cui sopra risulta oltremodo ingiustificata, stante il «margine di profitto» della A.T.I. stessa. In base ad un calcolo effettuato dalle organizzazioni sindacali, infatti, l'azienda per le cosiddette spese vive impiegherebbe circa il 60 per cento dei fondi assegnati dal comune, con un conseguente margine di profitto del «40 per cento», evidentemente alto rispetto alla media di impresa italiana;
   risulta inoltre che, alla data del 16 luglio 2016, alcune unità lavorative, tra queste portatori di particolari fragilità, non siano state ancora chiamate a svolgere il loro servizio con il rischio di non riuscire ad effettuare le previste 12 giornate che consentirebbe di ricevere il compenso nel mese di agosto;
   per quanto detto, il servizio oggetto dell'appalto risulta essere oggettivamente inefficiente: il complessivo del monte ore assegnato ad ogni dipendente (78 ore per 54 lavoratori) è palesemente insufficiente rispetto alle lavorazioni previste in origine; si sono già registrate diverse rimostranze della cittadinanza circa lo stato della manutenzione del verde; ai dipendenti vengono assegnati interventi non inerenti all'appalto stesso come la raccolta differenziata; si è registrata la non costante raccolta dei residui di lavorazione –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di prevenire a una situazione contrattuale in grado di rispettare la normativa vigente e la dignità stessa dei lavoratori, di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e di evitare di aggravare il disagio economico e sociale dei dipendenti e delle loro famiglie.
(2-01437) «Duranti, Ricciatti, Sannicandro, Scotto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

problema sociale

contratto

amministrazione locale