ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01323

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 597 del 29/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: COPPOLA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2016
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/03/2016
Stato iter:
08/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2016
Resoconto COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 08/04/2016
Resoconto COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2016

SVOLTO IL 08/04/2016

CONCLUSO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01323
presentato da
COPPOLA Paolo
testo presentato
Martedì 29 marzo 2016
modificato
Venerdì 8 aprile 2016, seduta n. 604

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la CoopCa (Cooperativa Carnica), nata nel 1906, è una cooperativa di consumo appartenente all'ampio mondo delle cooperative che copre un vasto territorio comprendente le valli della Carnia (provincia di Udine), parte del pordenonese e parte delle zona alpina del Veneto;
   la cooperativa in questione risulta aderente a tre associazioni del movimento cooperativo rispettivamente Confcooperative Unione regionale della cooperazione Friuli-Venezia Giulia, Lega delle cooperative del Friuli-Venezia Giulia, associazione regionale AGCI Friuli-Venezia Giulia;
   la cooperativa medesima è sempre stata sottoposta a revisione ordinaria da parte delle associazioni di appartenenza sopra menzionate, in ossequio alla normativa vigente, pertanto l'attività di vigilanza nei confronti di CoopCa così come disposto dall'articolo 14, comma 5, della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 27, del Friuli-Venezia Giulia, è stata svolta alternativamente dalle predette associazioni;
   le revisioni effettuate dal 2011 al 2013 hanno evidenziato che negli ultimi anni la società ha chiuso il bilancio con perdite d'esercizio ascrivibili alla crisi economica globale in atto anche se, tutte le verifiche si sono concluse con il rilascio dell'attestazione di revisione;
   il collegio sindacale nella relazione di competenza ha espresso parere positivo sui bilanci medesimi, condividendo i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento delle finalità mutualistiche ed invitando i soci ad approvare i bilanci così come redatti dagli amministratori;
   la società di certificazione ha redatto le relative relazioni, con alcuni richiami di informativa, ma senza rilievi ed osservazioni, confermando la conformità dei singoli bilanci alle norme che ne disciplinano i criteri di redazioni ed il fatto che tali documenti rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico della società;
   nella comunicazione del 4 novembre 2014, il medesimo collegio sindacale che aveva firmato i bilanci gli anni prima ha evidenziato la presenza di una grave condizione patrimoniale che, collegata all'attuale crisi del settore dei consumi e la sottocapitalizzazione della società medesima, non permetteva di procedere al regolare puntuale pagamento dei fornitori. La segnalazione concludeva con la richiesta di effettuazione di una revisione straordinaria onde assumere le informazioni necessarie per l'urgente e improcrastinabile decisione del caso;
   la giunta regionale, con propria delibera del 7 novembre 2014 ha disposto l'effettuazione di una revisione straordinaria nei confronti della cooperativa prevedendo che l'attività revisionale dovesse essere svolta in maniera adeguatamente approfondita e articolata anche mediante l'affiancarsi di due diversi revisori, in relazione alla complessità della tempistica dell'analisi da effettuare nonché delle caratteristiche dimensionali ed organizzative da società oggetto di vigilanza. Il giorno stesso si è provveduto a conferire l'incarico;
   in data 16 novembre 2014 l'organo amministrativo della società ha deliberato di presentare ricorso contenente la domanda di concordato preventivo in bianco a norma dell'articolo 161, comma 6, della legge fallimentare delegando il presidente del consiglio d'amministrazione al compimento di tutti gli atti necessari;
   in data 20 gennaio 2015 il tribunale di Udine ha dichiarato ammissibile l'istanza presentata assegnando il termine di 60 giorni dalla pubblicazione del ricorso medesimo presso il registro imprese per il deposito di proposta concordataria del piano e della documentazione del caso;
   l'amministrazione regionale, a seguito della segnalazione inviata dal collegio sindacale, ha provveduto immediatamente attivando la revisione straordinaria sulla CoopCa, che si è conclusa con la relazione dei revisori che chiedevano l'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa in presenza degli accertati presupposti di legge. Tale procedura di liquidazione non è stata adottata dall'amministrazione regionale in pendenza del presente concordato preventivo in bianco;
   l'autorità regionale di vigilanza non è rimasta inerte di fronte alla vicenda ivi descritta, assumendo anzi in tempi ristretti tutti i provvedimenti di competenza, compresa la revisione straordinaria nel rispetto dei limiti della vigente normativa per acclarare l'effettiva condizione patrimoniale di CoopCa;
   CoopCa aveva una importante funzione sociale ed economica all'interno del territorio sopracitato; la cooperazione e il reciproco aiuto sono valori da sempre radicati nel difficile territorio delle Alpi carniche e molti cittadini hanno investito negli anni i propri risparmi con la convinzione di un rapporto reciproco di prestiti e investimenti, basato essenzialmente sulla fiducia in una gestione oculata delle risorse. Il libretto CoopCa, per molti soci fungeva quasi da bancomat, e senza alcun preavviso queste persone si sono ritrovate senza più accesso alle proprie risorse per il mantenimento quotidiano;
   dalla lettura dello stato di attuazione del piano di concordato redatto, al 31 gennaio 2016, dal giudice delegato, Lorenzo Massarelli, e dal commissario giudiziale Fabiola Beltramini l'ipotesi di rimborso, stimato nel piano concordatario, dal 50 al 74 per cento dei 27 milioni versati dai soci prestatori appare alquanto improbabile. La cifra, infatti, sarà nettamente inferiore perché allo stato dei fatti le cessioni fin qui operate (immobili e rami d'azienda) non sono riuscite neppure a coprire quanto vantano i creditori privilegiati (dipendenti, fisco, banche per i debiti a lungo termine e coloro che sono intervenuti, dal punto di vista professionale, nella procedura). In totale, quindi, mancano 2,3 milioni di euro per poter soddisfare tutti i creditori privilegiati;
   tra immobili e partecipazioni, in base all'ultima valutazione, gli incassi ancora realizzabili ammontano a 10 milioni di euro. Tale valore però potrebbe scendere perché si tratta di negozi e immobili che sono già andati all'asta e non hanno ricevuto offerte e quindi l'eventuale vendita potrà essere solo al ribasso. Con tali cifre, le posizioni che potrebbero essere sanate sono quelle dei creditori privilegiati mentre i soci prestatori difficilmente incasseranno quanto spetta loro;
   la Coop Alleanza 3.0 ha ufficializzato una liberalità per la restituzione in tre tranche (la prima entro il mese di aprile 2016) di circa il 50 per cento (13,5 milioni di euro) della somma versata dai soci prestatori di CoopCa (27 milioni di euro), ma stando a quanto riferito dai rappresentanti dei soci prestatori non c’è stato, ad ora, ancora alcun contatto, creando una comprensibile agitazione tra gli stessi;
   le citate somme relative ai risparmi dei soci risultano ancora iscritte nei libretti CoopCa degli stessi, almeno fino a quando non si concluderà la procedura concordataria, ovvero, nella migliore delle ipotesi, nel 2018. Nonostante le limitate possibilità di riavere possesso di almeno una parte delle somme, come confermato dal commissario giudiziale, esse concorrono ugualmente, secondo la vigente normativa, al calcolo del parametro ISEE compromettendo in molti casi il diritto per i soggetti già danneggiati di accedere alle prestazioni assistenziali che in realtà spetterebbero loro vista la situazione attuale –:
   quali siano gli intendimenti del Governo e le iniziative che ritengano di intraprendere, per quanto di competenza, al fine di:
    a) tutelare i soci risparmiatori danneggiati dalla vicenda CoopCa richiamata in premessa anche prevedendo la possibilità di istituire, nel primo provvedimento utile, un fondo di solidarietà a garanzia dei citati soggetti coinvolti in episodi di accertata cattiva amministrazione finanziato anche con risorse messe a disposizioni dalle associazioni nazionali di rappresentanza del settore giuridicamente riconosciute (Legacoop, Confcooperative, A.G.C.I., U.N.C.I., Unicoop e Uecoop);
    b) evitare che somme come quelle ancora iscritte nei libretti di risparmio CoopCa concorrano alla determinazione del reddito ai fini ISEE, pregiudicando in tal modo l'accesso allo prestazioni assistenziali connesse, fino a quando non sarà definita la loro entità e sarà garantita la loro disponibilità.
(2-01323) «Coppola, Fanucci, Rosato».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

sicurezza e sorveglianza

amministrazione regionale