ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 570 del 16/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/02/2016
PRESTIGIACOMO STEFANIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/02/2016
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01272
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo di
Martedì 16 febbraio 2016, seduta n. 570

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   l'adozione è uno strumento fondamentale a favore dell'infanzia, in quanto garantisce ai bambini il diritto ad avere una famiglia e, pertanto, deve essere messo al centro dell'attenzione delle istituzioni e concretizzarsi in un sistema organico di politiche per l'infanzia ancora non pienamente realizzato;
   in particolare, nel sistema delle adozioni internazionali riveste un ruolo essenziale il corretto funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali (CAI), l'autorità centrale del nostro Paese in materia, istituita presso la Presidenza del Consiglio con la funzione di garantire che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale;
   da più parti vengono denunciate gravi anomalie nella gestione della Commissione adozioni internazionali che compromettono il delicato ruolo politico di coordinamento, supervisione e monitoraggio delle procedure di adozione internazionale affidato all'organismo e che si concretizza principalmente nel rilascio delle autorizzazioni agli enti attraverso quali si realizza l’iter adottivo, nelle competenze riguardanti l'ingresso dei minori provenienti dagli stati stranieri, nella gestione dei rapporti con i Paesi esteri e con le altre autorità nazionali;
   attualmente la Presidenza della Commissione per le adozioni internazionali è in capo al Presidente del Consiglio dei ministri, dottor Matteo Renzi, e per delega di funzioni da parte dello stesso, alla consigliera Silvia Della Monica;
   la consigliera Silvia della Monica è, quindi, allo stesso tempo presidente e vicepresidente della Commissione, benché il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n. 108, tenga distinte le due figure;
   risulta, poi, che l'organismo si sia riunito una sola volta nel giugno 2014 per costituirsi e prendere atto della nomina. Nel 2015 non consta che la Commissione sia stata convocata, mentre la prassi normale, in passato, era che si riunisse sei o sette volte l'anno, senza contare gli incontri con gli enti autorizzati sulla situazione nei singoli Paesi;
   la Commissione adozioni internazionali, quindi, non pare abbia adottato alcuna delibera in forma collegiale, neppure per ratificare provvedimenti della presidente-vicepresidente;
   famiglie ed enti, inoltre, lamentano l'accentramento in capo alla consigliera Della Monica di tutti gli atti e le decisioni formali della Commissione e conseguentemente il venir meno della «cooperazione tra i soggetti che operano nel campo della protezione dei minori» che la Commissione, ai sensi dell'articolo 39 della legge n. 184 del 1993 dovrebbe invece promuovere. Ve ne sono numerosi esempi, da ultimo la lettera in data 10 dicembre 2015 nella quale la presidente-vicepresidente non solo intima agli enti di non intrattenere rapporti con autorità straniere, ma censura anche non meglio precisate «iniziative assunte da alcuni enti autonomamente nei rapporti con autorità e istituzioni italiane»;
   un altro adempimento rispetto al quale si registra una grave inefficienza della Commissione è quello relativo alla pubblicazione dei dati gestiti: l'ultimo report statistico elaborato – «Dati e prospettive nelle adozioni internazionali: rapporto sui fascicoli dal primo gennaio al 31 dicembre 2013, in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti» – è stato pubblicato nel 2014;
   mancano, dunque, per gli anni 2014 e 2015 dati ufficiali relativi alle adozioni internazionali e infatti diverse fonti riportano che l'Italia è stata oggetto di richiamo da parte del Permanent Bureau della Conferenza di diritto internazionale privato de L'Aja per il mancato rispetto delle linee guida sull'operatività della Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a il 29 maggio 1993, e per la mancata trasmissione dei dati relativi alle adozioni internazionali;
   pur in assenza di dati statistici ufficiali aggiornati sull'andamento delle adozioni internazionali, si stima che nel 2014 le adozioni internazionali siano state meno di 2 mila, contro le 4130 del 2010 e viene segnalato da più parti che tale significativo decremento derivi dalla persistenza di problematiche rilevanti che incidono non solo sul dato quantitativo, ma anche su quello qualitativo del percorso adottivo;
   le principali criticità, sono legate proprio ad una burocrazia interna farraginosa ed inefficiente e alla mancanza di trasparenza, aspetti che si riflettono direttamente sui tempi per l'ottenimento dell'idoneità all'adozione, sui tempi per la conclusione del procedimento adottivo all'estero, sui rallentamenti e blocchi subiti dalle famiglie adottive in attesa di completare il percorso adottivo di bambini provenienti dalla Colombia, dal Mali, dall'Etiopia, dal Kirghzistan dalla Repubblica Democratica del Congo, sui costi delle adozioni insostenibili per molte famiglie;
   con riferimento al profilo della trasparenza delle informazioni, nel dossier adozioni presentato dal CARE – Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in rete –, viene segnalata la necessità e l'urgenza della «strutturazione di un sito della Commissione Adozioni Internazionali in open data su diverse sezioni quali ad esempio gli ingressi dei minori su base trimestrale suddivise per Paesi ed enti»; si sottolinea, poi, come risulti «cruciale ristabilire la Linea CAI che ha avuto un ottimo feedback dalle famiglie che ne hanno potuto usufruire negli anni passati sino a che è stata mantenuta attiva»;
   ancora, sulla trasparenza dei dati relativi ai costi per le pratiche in Italia e all'estero proposti dagli enti autorizzati il citato dossier evidenzia la necessità che la Commissione adozioni internazionali provveda, come negli anni passati, a stabilire tetti di spesa per ciascun Paese e che i relativi aggiornamenti vengano prontamente pubblicati sui siti della CAI e di ogni ente autorizzato;
   alla luce di quanto evidenziato, non è, dunque, accettabile una condizione di ridotta operatività, se non di vera e propria paralisi, della Commissione per le adozioni internazionali tanto più che l'articolo 1, comma 411, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) – ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un autonomo fondo per le adozioni internazionali, dotato di 15 milioni di euro annui, a decorrere dal 2016 proprio al fine di sostenere le politiche in materia di adozioni internazionali e di assicurare il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali –:
   quali siano le motivazioni per le quali la Presidenza del Consiglio dei ministri non si attiva fattivamente per far sì che la Commissione si riunisca regolarmente per adempiere i compiti che le sono propri;
   come intenda agire per sanare in via di grave urgenza le palesi illegittimità che, a giudizio degli interpellanti, viziano l'operato della Commissione per le adozioni internazionali;
   quali iniziative intenda assumere per salvaguardare i minori oggetto di adozione internazionale e i genitori disponibili ad offrire loro una famiglia;
   quali iniziative intenda adottare per garantire l'operatività della Commissione per le adozioni internazionali al fine di consentire all'organo di esercitare un ruolo più incisivo soprattutto nella vigilanza e nel controllo delle procedure di adozione, in particolare nell'operatività degli enti autorizzati all'estero;
   quale percentuale delle risorse del fondo per le adozioni internazionali il Governo intenda destinare al funzionamento della commissione e quali alle misure di sostegno delle adozioni internazionali, come il rimborso delle spese sostenute dai genitori adottivi per l'espletamento della procedura di adozione e la defiscalizzazione di tali spese e delle spese sostenute dalle famiglie adottive di minori con bisogni speciali (special needs).
(2-01272) «Brambilla, Brunetta, Prestigiacomo, Carfagna».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

adozione internazionale

adozione di minore

bilancio dello Stato