ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01157

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 518 del 10/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'ALIA GIANPIERO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 10/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 10/11/2015
LUPI MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 10/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 10/11/2015
Stato iter:
13/01/2016
Fasi iter:

RITIRATO IL 13/01/2016

CONCLUSO IL 13/01/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01157
presentato da
D'ALIA Gianpiero
testo di
Martedì 10 novembre 2015, seduta n. 518

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   il masterplan per il Mezzogiorno rappresenta una iniziativa centrale nell'azione del Governo. La sua necessità nasce dal fatto che la crisi ha gravemente accentuato il dualismo dell'economia italiana. Inoltre, la stessa ripresa, se non accompagnata da scelte forti di politica economica, rischia di cristallizzare – per una lunga fase economica – una nuova divaricazione fra aree geografiche del Paese: sono infatti in atto trasformazioni della struttura produttiva del Paese (economia digitale, smart cities, logistica) dalle quali sarebbe gravissimo che il Sud rimanesse escluso;
   una strategia di politica economica per il Sud è quindi parte essenziale del contributo che l'azione di Governo può apportare alla ripresa dei mercati per ottimizzarne gli effetti;
   una strategia per il Mezzogiorno non nasce solo da esigenze di equità e coesione sociale, ma anche dalla consapevolezza che in questa parte del Paese risiedono oggi importanti opportunità di crescita, sia per il capitale sociale disponibile, sia per la vicinanza geografica con grandi vie commerciali e con aree a forte potenzialità di sviluppo;
   in coerenza con questa visione, il masterplan non si limita agli slogan scontati e ripetitivi sulle potenzialità turistiche o sul patrimonio paesaggistico, ma coraggiosamente propone una «politica industriale per il Mezzogiorno», collegandola – da un lato – alla attivazione di filiere produttive e, dall'altro, allo sviluppo di un sistema infrastrutturale moderno e competitivo;
   il masterplan riapre il dossier del rilancio economico e sociale del Mezzogiorno attraverso un progetto condiviso, aperto al contributo di istituzioni, forze economiche e sociali e cittadini;
   in particolare, il masterplan si incentra sull'accelerazione delle spese dei fondi europei, sulla leva fiscale per capitalizzare le imprese, su un pacchetto di infrastrutture prioritarie, sull'aggregazione delle società partecipate e rinvia – per la definizione più puntuale degli interventi – a successivi «patti» da sottoscrivere – da parte del Governo – con le regioni e le città metropolitane;
   in questo contesto si collocano un insieme di scelte operative già in corso di definizione nel confronto Governo-regioni-città metropolitane attraverso 15 «patti per il Sud» uno per ognuna delle 8 regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) ed una per ciascuna città metropolitana; a tale fine, il documento ne elenca 7: Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari;
   il sottosegretario De Vincenti ha incontrato, in questi giorni, gli otto governatori del Sud e i sindaci delle città metropolitane indicate per avviare un confronto che dovrebbe portare alla definizione dei 15 «patti per il Sud»; quello che si profila è quindi un grande piano basato su opere cantierabili e progetti di sviluppo industriale; la stessa legge di stabilità, in parallelo a questa iniziativa, riporta alcune misure di razionalizzazione dell'impiego delle risorse europee;
   purtroppo questo disegno presenta una grave pecca sul piano istituzionale: l'esclusione dal confronto con il Governo centrale di quella che è – a tutti gli effetti – una città metropolitana; infatti, la città di Messina è riconosciuta come tale, al pari di Palermo e Catania, dalla legge regionale siciliana n. 8 del 2014 (istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane);
   non invitare Messina al tavolo di concertazione nel quale verranno definiti opere cantierabili e progetti di sviluppo industriale è inspiegabile, sia dal punto di vista socio-economico, sia dal punto di vista giuridico e istituzionale;
   l'esclusione di Messina appare poi particolarmente incomprensibile ai fini della programmazione infrastrutturale del Mezzogiorno, data la sua collocazione strategica nel bacino del Mediterraneo e la sua centralità rispetto ai traffici marittimi e commerciali e all'intera economia di questa area geo-economica;
   ad aggravare quella che appare agli interpellanti una svista del Governo vi è poi il fatto che la popolazione di Messina sta vivendo – proprio in queste settimane – un momento di difficoltà molto grave, sopportando gli effetti di emergenze la cui soluzione andrebbe inserita tra le priorità nazionali. È particolarmente grave che l'esito di tutti questi eventi sfavorevoli finisca con l'essere anche l'esclusione di Messina da quella che è la più importante sede governativa di programmazione dello sviluppo del Sud;
   escludendo una ostilità preconcetta da parte del Governo nei confronti della città di Messina – che non avrebbe alcuna motivazione razionale – l'unica causa di questa dimenticanza ipotizzabile è un basso livello di interlocuzione dell'amministrazione comunale di Messina con il Governo, ovvero una vera e propria inerzia. Il masterplan, infatti, è un documento che si propone programmaticamente come aperto alle regioni e alle città metropolitane e che, in questa scelta, conferma la volontà del Governo di annettere importanza a questi enti di recente istituzione, soggetti politici e amministrativi intermedi dai quali passerà gran parte dello sviluppo economico ed infrastrutturale dei prossimi anni –:
   se vi siano motivazioni – politiche, economiche o strategiche – della scelta di escludere la città di Messina dalle attività finalizzate alla definizione degli interventi del masterplan per il Sud o se si sia trattato del risultato di una inerzia o mancata attivazione da parte dell'amministrazione del comune interessato, ovvero di una semplice, ma grave, dimenticanza del Governo;
   quali siano le iniziative che il Governo intende assumere per rimediare ad una disparità di trattamento che non trova fondamento nell'attuale assetto istituzionale.
(2-01157) «D'Alia, Garofalo, Lupi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

coesione economica e sociale

consorzio comunale

economia della conoscenza