ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00999

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 437 del 08/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/06/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/06/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 08/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 08/06/2015
Stato iter:
19/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/06/2015
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 19/06/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 19/06/2015
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 16/06/2015

DISCUSSIONE IL 19/06/2015

SVOLTO IL 19/06/2015

CONCLUSO IL 19/06/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00999
presentato da
SCOTTO Arturo
testo presentato
Lunedì 8 giugno 2015
modificato
Venerdì 19 giugno 2015, seduta n. 446

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che – a parere degli interpellanti sostanzialmente a dispetto delle prerogative del Parlamento e della normativa vigente – con riferimento al disegno di legge attualmente in discussione al Senato della Repubblica sulla cosiddetta «buona scuola», il Governo si comporta come se il medesimo fosse stato già approvato definitivamente nel testo della Camera dei deputati, tanto da metterne immediatamente in pratica le disposizioni;
   si tratta di un disegno di legge presentato dopo che era stato ipotizzato un decreto-legge sulla stessa materia che il Governo, nel marzo 2015, ha all'ultimo momento deciso di non presentare, in aperta contraddizione con le più recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri che a Genova ha affermato di voler utilizzare più tempo nella discussione parlamentare: «ci metteremo una settimana in più (...), purché si arrivi ad una riforma con il massimo coinvolgimento». Invece il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sembra aver fretta, fretta sempre cattiva consigliera nell'attuazione di una nuova normativa talmente complessa da essere, a parere degli interpellanti, comunque di difficile attuazione;
   si apprende infatti che, dopo una riunione in viale Trastevere con i direttori degli uffici scolastici regionali, siano state predisposte le circolari per chiedere ai dirigenti scolastici di individuare quali e quanti docenti servirebbero per il cosiddetto «organico potenziato dell'autonomia» di ogni singola istituzione scolastica, così come definito dall'articolo 2 del disegno di legge n. 1934, attualmente all'esame della VII Commissione (Istruzione) del Senato della Repubblica;
   ai dirigenti scolastici verrebbe richiesto: «Nelle more della conclusione dell'iter parlamentare di approvazione del disegno di legge si invita codesta dirigenza scolastica ad individuare le aree omogenee di attività e i relativi fabbisogni di personale secondo l'allegata scheda, avendo cura di specificare, per ciascuna area, le classi di concorso di riferimento», con buona pace delle competenze, pur ancora previste dal disegno di legge in discussione, sia del collegio docenti che del consiglio di istituto;
   ma è proprio sulla questione dei cosiddetti «ambiti territoriali» e della «individuazione» fatta dai dirigenti scolastici che potrebbero arrivare modifiche e novità dalla discussione al Senato della Repubblica al disegno di legge e, quindi, ad avviso degli interpellanti la richiesta fatta dagli uffici scolastici regionali, oltre ad essere in anticipo e illegittima, rischia di essere superata proprio «dall'iter parlamentare di approvazione»;
   inoltre, sempre in materia di organici, si apprende che il 10 giugno 2015 le organizzazioni sindacali rappresentative della scuola hanno inviato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una nota di protesta perché lo stesso ha emanato una nota, la n. 1947 dell'8 giugno 2015, indirizzata agli uffici scolastici periferici e a tutte le scuole relativa all'organico del personale amministrativo, tecnico e ausiliario per il prossimo anno scolastico 2015/2016. Nella sopradetta circolare, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ancora una volta, «anticipa» e mette in pratica i nuovi e peggiorativi parametri di calcolo secondo gli ulteriori tagli introdotti dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) di oltre 2.000 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza aver prima convocato il tavolo di confronto per la prevista informativa sindacale. L'incontro si è tenuto, dopo la protesta, soltanto successivamente in data 11 giugno 2015 e a seguito della diffida dei sindacati nella quale si richiedeva immediatamente quanto previsto dall'articolo 5, comma 2, del contratto collettivo nazionale di lavoro vigente del comparto scuola, ossia «nel termine di due giorni lavorativi dal ricevimento dell'informazione, l'attivazione di un tavolo di concertazione. Questo sarà aperto dall'Amministrazione nel termine di cinque giorni lavorativi successivi alla ricezione della richiesta di concertazione, e dovrà in ogni caso chiudersi nel termine perentorio di sette giorni lavorativi dall'apertura»;
   senza volere entrare nel merito delle successive relazioni e degli incontri in fieri tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e le organizzazioni sindacali, che hanno comunque ribadito il giusto e netto dissenso per gli ulteriori tagli e riduzioni della dotazione organica già dimostratasi insufficiente a garantire il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche, ad avviso degli interpellanti anche questo comportamento appare come un fatto molto grave dal momento che ancora una volta il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca disattende norme e comportamenti definiti dalla normativa vigente;
   inoltre, anche presso le scuole la cosiddetta «buona scuola» è data come già approvata e, al di là di ogni opinione e condotta contraria delle lavoratrici e dei lavoratori, si ritiene egualmente «superata» ogni normativa vigente. È il caso della legge 12 giugno 1990, n. 146 – Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Presso l'Istituto superiore di Stato dei servizi socio sanitari «Edmondo De Amicis» di Roma, infatti, il dirigente scolastico, con circolare 5 giugno 2015, n. 227, avente per oggetto «condotta in occasione di eventuale adesioni a scioperi» comunica la «sua» normativa vigente e le «sue» relative «disposizioni organizzative», tra cui quelle per cui il personale docente e personale amministrativo, tecnico e ausiliario che «non intenda presenziare allo scrutinio», dovrebbe comunicarlo «preventivamente» e che è possibile la sostituzione del personale in sciopero –:
   come il Governo intenda provvedere nel merito, rispettando le prerogative costituzionali del Parlamento e la legge e assumendo iniziative sia per il ritiro e l'eventuale sospensione della circolare per i dirigenti scolastici sull'individuazione del presunto «fabbisogno di personale», sia per il ritiro della circolare del 5 giugno 2015 del dirigente scolastico dell'Istituto superiore di Stato dei servizi socio sanitari «Edmondo De Amicis» di Roma sull'obbligo di comunicazione preventiva dell'esercizio del diritto di sciopero e sulla possibilità di sostituzione dei lavoratori in astensione dal lavoro;
   se intenda chiarire il proprio modus operandi con riferimento all'emanazione della circolare n. 1947 dell'8 giugno 2015 relativa alla definizione degli organici del personale amministrativo, tecnico e ausiliario per il prossimo anno scolastico, circolare da considerarsi ad avviso degli interpellanti del tutto in contrasto con la normativa vigente, in quanto emanata in mancanza del decreto ministeriale che avrebbe dovuto essere adottato entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e priva del parere della Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
(2-00999) «Scotto, Giancarlo Giordano, Pannarale, Fratoianni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disegno di legge

personale

impiegato dei servizi pubblici