ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00986

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 28/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLAI LORENZO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 28/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/05/2015
Stato iter:
05/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/06/2015
Resoconto CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2015
Resoconto BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 05/06/2015
Resoconto CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/06/2015

SVOLTO IL 05/06/2015

CONCLUSO IL 05/06/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00986
presentato da
CAPELLI Roberto
testo presentato
Mercoledì 3 giugno 2015
modificato
Venerdì 5 giugno 2015, seduta n. 436

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   recenti notizie di stampa informano che tutte le sigle sindacali dei vigili del fuoco sardi hanno rifiutato di firmare la convenzione con la regione Sardegna in vista della prossima campagna antincendi, che inizia il 1o giugno e si conclude il 30 ottobre 2015;
   motivi del rifiuto sono legati al numero sempre più ridotto dell'organico oltre che all'obsolescenza dei mezzi da utilizzare, ormai inadeguati ad affrontare situazioni di grave emergenza;
   inoltre, viene evidenziata dalle organizzazioni sindacali l'assoluta insufficienza dei fondi stanziati: 600 mila euro, a fronte di una campagna che nel 2014 è costata 56 milioni di euro. Con quei 600 mila euro si dovrebbero pagare gli straordinari del personale, fare il pieno di carburante, riparare i mezzi;
   il Governo si era impegnato alla fine del 2014 a trasferire rapidamente 250 vigili del fuoco sardi che attualmente operano in altre regioni italiane, ma al momento nulla si è ancora visto in concreto;
   anzi, secondo quanto disposto dal dipartimento dei vigili del fuoco con la circolare n. 0023158 del 14 maggio 2015, riguardante la mobilità del personale avente la qualifica di vigile permanente, saranno solo sessanta i vigili del fuoco trasferiti in Sardegna ma, contemporaneamente, per effetto dei passaggi di qualifica a capo squadra, ci saranno quindici partenze verso i comandi della penisola che ridurranno ancora l'organico dell'isola;
   come il problema dell'organico non sia stato sollecitato solo dai sindacati viene evidenziato con chiarezza dalla nota della direzione regionale per la Sardegna dei vigili del fuoco e della difesa civile protocollo n. 0009078 del 5 dicembre 2014, relativa alla bozza di decreto inerente l'aggiornamento delle dotazioni organiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco distribuita alle organizzazioni sindacali il 21 novembre 2014;
   il documento osserva preliminarmente che le osservazioni fornite dalla direzione regionale all'amministrazione centrale non sono state tenute in considerazione;
   si fa notare che la Sardegna, seconda isola per estensione in Italia, rappresenta l'unica vera vasta proporzione di territorio che non può essere raggiunto agevolmente ed in tempi brevi da contingenti di soccorso terrestri in caso di qualunque emergenza;
   sui 24.098 chilometri quadrati di territorio, che comprendono anche varie «isole minori», risiede una popolazione di circa 1.666.000 abitanti, che in estate aumenta in maniera considerevole;
   la sicurezza della popolazione è garantita da 1235 vigili del fuoco, che risultano mediamente in servizio in turno con un dispositivo che conta circa 215 unità dislocate in ventinove sedi di servizio, che diventano trentasette nel periodo estivo, che dura però un solo mese;
   nel 2013 gli interventi di soccorso sono stati 27.371 in tutta la regione, di cui 4000 per gli eventi alluvionali di novembre. Di questi, circa 300 sono stati di elisoccorso tecnico-sanitario, svolti dal reparto volo dei vigili del fuoco Sardegna (80 per cento di tipo primario);
   praticamente la totalità del territorio sardo presenta il rischio d'incendio boschivo ed idrogeologico e sono ancora operanti, nonostante la gravissima crisi del settore industriale, trenta attività soggette ad obbligo di «rapporto di sicurezza» nell'ambito della disciplina dei «rischi di incidente rilevante»;
   le zone impervie e montane sono frequentate tutto l'anno da escursionisti, speleologi ed alpinisti provenienti dal tutto il mondo;
   l'isola presenta uno sviluppo costiero di 1850 chilometri, su un totale di 7500 chilometri di sviluppo costiero di tutto il territorio nazionale;
   in occasione della gravissima crisi alluvionale del 13 novembre 2013, essendo impegnate tutte le risorse del Corpo dei vigili del fuoco presenti in Sardegna si è stati costretti a chiedere l'aiuto delle sezioni operative dei vigili del fuoco di altre regioni italiane, che non sono potute essere operative che trentasei ore dopo la richiesta, confermando ancora una volta la criticità e l'unicità della condizione di «isolamento operativo» in cui vivono i vigili del fuoco sardi;
   ed è proprio partendo da questa condizione che ci si deve muovere per valutare quali siano le vere necessità di organico del Corpo dei vigili del fuoco in Sardegna;
   la bozza del decreto ricordato in precedenza prevede un incremento di 172 unità rispetto all'attuale dotazione organica reale del personale del ruolo operativo, ma di sole novantadue unità rispetto al progetto di riordino del 9 aprile 2014;
   per quel che riguarda in particolare Cagliari, si rileva che quel comando fa riferimento ad un'area metropolitana pari a circa 400 mila abitanti, servita, di fatto, da un'unica sede operativa terrestre della centrale di Cagliari, essendo il distaccamento terrestre del porto – che cura il servizio di soccorso della zona del centro di Cagliari – non compreso nelle tabelle organiche esistenti e svolto con personale sottratto alla sede centrale ubicata in zona periferica di Cagliari;
   inoltre, l'ipotesi predetta non tiene in considerazione che i comandi di Sassari e Cagliari forniscono in caso di emergenza grave il personale di due terzi della sezione operativa della colonna mobile regionale, oltre a tutti i nuclei di intervento specialistici e specializzati;
   appare chiara, quindi, l'esigenza che gli organici dei due comandi maggiori siano sempre in grado di sostenere tale necessità, garantendo nel contempo il soccorso ordinario nel territorio di competenza;
   tenuto conto della condizione di insularità ricordata in precedenza, la direzione regionale ritiene congruo un aumento di 169 unità, da aggiungere alle sessantotto già previste, raggiungendo il totale di 237, vicino a quella cifra di 250 unità promesse dal Governo alla fine del 2014;
   l'attuale personale presente in Sardegna è del tutto insufficiente a garantire un efficace servizio per la sicurezza delle popolazioni;
   nel resto d'Italia il supporto tra i vari comandi avviene in tempi rapidissimi, stimabili anche in soli trenta minuti, con la garanzia di poter schierare sul luogo dell'emergenza circa 300 uomini, oltre a mezzi idonei ed attrezzature moderne, cosa che, invece, non accade in Sardegna, proprio per la carenza di organico ricordata e per la posizione geografica dell'isola che, anche in occasione dell'alluvione verificatasi nel mese di novembre 2013, alluvione, si ricorda, che ha provocato la morte di 19 persone, ha avuto il supporto di uomini e mezzi dei vigili del fuoco provenienti dalle sedi della Toscana e del Lazio solamente dopo 36-48 ore dall'evento;
   rispondendo all'interpellanza urgente n. 2-00944 a firma Capelli e Dellai, l'8 maggio 2015 il Governo ha fornito assicurazioni sull'aumento dell'organico del Corpo dei vigili del fuoco in Sardegna;
   si tratta una prima risposta certo apprezzabile ma che non può tranquillizzare del tutto, in particolare visto che si è entrati nel periodo di massima emergenza per gli incendi boschivi mentre l'organico dei vigili del fuoco in Sardegna resta pericolosamente sottodotato –:
   se il Ministro interpellato, per quanto di sua competenza, non ritenga necessario accelerare la realizzazione della promessa del Governo del novembre 2014, trasferendo rapidamente i circa 250 vigili del fuoco sardi presenti nelle altre regioni italiane, ponendo un primo rimedio alle indubitabili carenze di organico presenti nel Corpo dei vigili del fuoco in Sardegna.
(2-00986) «Capelli, Dellai».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione civile

promozione professionale

soppressione di posti di lavoro