ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00983

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 432 del 21/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PISO VINCENZO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 21/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00983
presentato da
PISO Vincenzo
testo di
Giovedì 21 maggio 2015, seduta n. 432

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   l'incendio sviluppatosi nell'area transiti del Terminal 3 dell'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, nella notte fra il 6 e il 7 maggio ha avuto effetti sul traffico aereo che ancora oggi non risultano essere stati riassorbiti;
   le indagini in corso sulle cause sembrano – fortunatamente – escludere le più preoccupanti ipotesi di dolo che hanno riportato alla mente i sanguinosi attentati terroristici del 1973 del 1985. In tal senso si è espresso sia il presidente dell'ENAC, Vito Riggio, sia i rappresentanti della procura di Civitavecchia, competente territorialmente;
   il numero contenuto di feriti e il fatto che non ci siano state vittime dipende solo dal fatto che l'incendio è divampato in un'ora nella quale l'aeroporto era semideserto. Altrimenti l'estensione del rogo e la velocità della sua diffusione avrebbero provocato danni alle persone ben più gravi e reazioni di panico facilmente immaginabili;
   tuttavia le conseguenze dell'incendio rimangono pesanti e non possono essere sottovalutate dalle autorità a vario titolo competenti;
   in primo luogo, le gravi ripercussioni sul traffico aereo, in quanto le dimensioni dell'incendio (che ha interessato oltre 1000 metri quadrati dell'area aeroportuale), hanno addirittura portato al blocco delle partenze, alla sostanziale chiusura dell'aeroporto e alla totale evacuazione del Terminal 3 A. Per giorni, stando ai comunicati ufficiali dell'ENAC, la funzionalità dell'intero Aeroporto sarebbe stata ridotta;
   tutto questo ha avuto conseguenze su centinaia di migliaia di passeggeri, con disagi e incertezze sui rimborsi dei biglietti;
   c’è poi il pesante capitolo dei danni alle cose; le aree più colpite dall'incendio sono quelle delle aree d'imbarco G e H che ospitavano i negozi duty free più noti;
   le prime stime hanno indicato in almeno una quarantina gli esercizi commerciali danneggiati, fra i quali alcune delle più note griffe. Fra struttura, arredi e beni commerciali in vendita è facile intuire che si tratterà di diversi milioni di euro di danni;
   le preoccupazioni maggiori riguardano gli effetti occupazionali, con oltre cento addetti già in condizione di precarietà sopravvenuta e con lettere di licenziamento già recapitate. Peraltro, tale nuova precarietà si va ad aggiungere ad una situazione preesistente nella quale molti dipendenti dei negozi dell'area commerciale dell'aeroporto avevano situazioni contrattuali che in alcun modo possono essere definite stabili;
   inoltre, alcune aziende che avevano programmato il passaggio ad assunzioni stabili o l'avvio di nuove assunzioni stagionali in vita dell'arrivo dell'estate, hanno bloccato i loro piani a causa dei recenti avvenimenti e dell'incertezza sui tempi di ripartenza a pieno regime;
   non si comprende come sia potuto accadere che le fiamme si siano propagate così velocemente e in modo così distruttivo nell'aeroporto più importante del Paese, che dovrebbe competere – in efficienza, ma soprattutto in sicurezza – con i più moderni scali del mondo né come questi effetti si siano potuti avere nonostante l'esistenza di norme severe e molto dettagliate in materiali sicurezza sul lavoro e di prevenzione degli incendi; la lezione che può ricavarsi dall'evento merita, secondo l'interrogante, di essere maggiormente considerata sotto il profilo dell'insufficienza delle norme vigenti ovvero dei difetti nella loro applicazione;
   Aeroporti di Roma, in stretto collegamento con ENAC, ha comunicato nella giornata del 13 maggio 2015 che dalle analisi effettuate risulta che i valori di riferimento dell'inquinamento causato dall'incendio sono nettamente al di sotto dei livelli nazionali ed internazionali permissibili. Tuttavia il sindacato parla di «continue segnalazioni di malori in servizio, certificati medici allarmanti» provenienti dai lavoratori del Terminal 3, nonché di «documenti che lasciano comprendere una situazione ancora molto grave»;
   va anche sottolineato che sia il sindaco di Roma, Marino, che quello di Fiumicino, Montino, hanno parlato «atteggiamento di deregulation finalizzata esclusivamente a fare cassa da parte del gestore aeroportuale». A tal proposito è opportuno segnalare che, per limitarsi ai soli giorni successivi all'incendio, sono avvenuti diversi fatti anomali:
    a) un carrello ha schivato per poco un aereo andandosi a schiantare contro un'autobotte in sosta, con il ferimento di un addetto e lo sversamento di 500 litri di carburante in pista proprio sotto l'aereo;
    b) un guasto al radar nella giornata del 15 maggio con conseguenze pesanti su Fiumicino e tutta l'area del traffico aereo che insiste sull'Italia centrale;
    c) una rapina avvenuta all'interno dell'aeroporto (18 maggio), ai danni della filiale della Banca Intesa, nella zona dell'area tecnica Alitalia; uno dei rapinatori aveva una divisa simile a quella dei piloti –:
   se non ritenga che questo episodio assai grave, assieme agli altri eventi segnati, evidenzino l'esistenza di una situazione problematica all'interno dell'intera struttura aeroportuale, che non può essere liquidata con delle mere responsabilità personali di un gruppo di operai, ma potrebbe essere imputata ad un'errata impostazione dell'intera gestione;
   se non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, avviare uno specifico accertamento sull'efficienza dei sistemi antincendio presso l'aeroporto di Fiumicino;
   se non ritenga che quanto esposto in premessa rischi di danneggiare l'immagine del Paese, in quanto colpisce un aeroporto che oggi occupa l'ottavo posto fra gli scali europei e che sta realizzando progetti ambiziosi quali il molo C, le nuove aree di imbarco E ed F, e addirittura il progetto Fiumicino Due;
   quali misure intenda eventualmente adottare per verificare lo stato e rafforzare il livello di sicurezza a Fiumicino e negli altri aeroporti italiani;
   quanto tempo occorrerà per la integrale bonifica del Terminal 3 e quali iniziative intenda adottare per il ripristino dell'operatività degli esercizi commerciali danneggiati scongiurando ripercussioni negative sull'occupazione.
(2-00983) «Piso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

aeroporto

lavoro stagionale