ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00943

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: MELILLA GIANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/04/2015
Stato iter:
15/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/09/2015
Resoconto MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 15/09/2015
Resoconto MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/09/2015

SVOLTO IL 15/09/2015

CONCLUSO IL 15/09/2015

Atto Camera

Interpellanza 2-00943
presentato da
MELILLA Gianni
testo presentato
Mercoledì 22 aprile 2015
modificato
Martedì 15 settembre 2015, seduta n. 482

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la regione Abruzzo rischia di trasformarsi da regione dei parchi a distretto petrolifero;
   in un recente dossier delle associazioni ambientaliste si evidenzia lo stato attuale delle ricerche e perforazioni di idrocarburi in Abruzzo (in terra e mare): 2.213,05 chilometri quadri interessati da permessi di ricerca, 441,294 chilometri quadri interessati da concessioni di coltivazione, 101,03 chilometri quadri interessati da concessioni di stoccaggio, 35,72 chilometri quadri interessati da istanze per concessione di coltivazione, 1.018,00 chilometri quadri interessati da istanze per concessioni di stoccaggio, 4.222,80 chilometri quadri interessati da istanze per permessi di ricerca;
   in una nota il Wwf Abruzzo sottolinea come nel 2009 il 51,7 per cento del territorio era interessato da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi;
   in queste settimane il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dato o si accinge a dare il proprio parere positivo ad una decina di nuovi pozzi destinati alla ricerca o all'estrazione di petrolio, tutti all'interno delle 12 miglia;
   riepilogando si tratta di:
    a) Elsa2, società Petroceltic, un pozzo esplorativo a 7 chilometri dalla spiaggia di Lido Riccio ad Ortona (Chieti) (parere positivo della commissione V.I.A. a marzo 2015, in attesa del decreto);
    b) Ombrina mare, società Rockhopper, 4-6 pozzi di estrazione a 6 chilometri miglia dalla costa di fronte a S. Vito chietino, (parere positivo della commissione V.I.A. a marzo 2015, in attesa del decreto);
    c) Rospo mare, società Edison, 3-4 nuovi pozzi di estrazione a 20 chilometri dalla costa di fronte a Vasto (decreto di compatibilità ambientale emanato il 15 aprile 2015);
   praticamente è interessato tutto il fronte della costa teatina, con un progetto a nord (Elsa2), uno al centro (Ombrina) e uno al sud (Rospo mare), in un'area in cui vi è il parco nazionale della costa teatina;
   sono tutti progetti fermati nel 2010 dal decreto dell'allora Ministra dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Prestigiacomo, che vietava nuove trivellazioni all'interno delle 12 miglia e «resuscitati» ad avviso dell'interpellante colpevolmente dal decreto del Ministro dello sviluppo economico Passera del Governo Monti nel 2012, che escludeva dall'applicazione del provvedimento i procedimenti in corso;
   sono numerose le criticità procedurali e di contenuto;
   il parere del comitato V.I.A. considerato valido è quello rilasciato nel 2009, senza tener conto delle mutate condizioni ambientali e sociali;
   non viene considerato l'effetto cumulo con gli altri progetti;
   tutte queste procedure non sono state assoggettate a valutazione ambientale strategica, con il paradosso che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare richiede tale adempimento al Governo croato per le nuove concessioni in Adriatico e poi non applica la procedura a quelle di propria competenza;
   non è stato ripubblicato, come invece accaduto per Ombrina, il progetto per le osservazioni del pubblico alla procedura di valutazione di impatto ambientale-autorizzazione integrata ambientale congiunta;
   l'analisi del rischio per gli incidenti non è stata esaminata dalla Commissione che però l'ha richiesta entro l'avvio dei lavori (quindi è riconosciuto come aspetto critico del progetto). Ma, ad avviso dell'interpellante, la procedura di valutazione di impatto ambientale così perde totalmente di significato, se gli elementi indispensabili per una corretta valutazione vengono rimandati alla fase esecutiva –:
   se non intendano assumere iniziative volte a non concedere le autorizzazioni per evitare che tutti questi interventi mettano a serio rischio il futuro ambientale della regione Abruzzo e del Mare Adriatico.
(2-00943) «Melilla».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

protezione dell'ambiente

impatto ambientale