ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00920

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 404 del 08/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/04/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00920
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   Sogin, la società costituita nel 1999, nell'ambito della riforma del sistema elettrico nazionale, ha come missione lo smantellamento (decommissioning) degli impianti nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi presenti nel territorio nazionale; Sogin, la cui gestione finanziaria assoggettata al controllo della Corte dei Conti, interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, opera secondo gli indirizzi strategici formulati dal Ministero dello sviluppo economico e le sue risorse finanziarie derivano in buona parte da una componente della tariffa elettrica;
   in base alle normative internazionali (direttiva europea 2011/70 Euratom), gli Stati membri sono obbligati a dotarsi di strutture e sistemi finalizzati alla gestione e al deposito, in condizioni di massima sicurezza, delle scorie radioattive prodotte dalle vecchie centrali nucleari nazionali e quelle provenienti dalle attività industriali, mediche e di ricerca;
   il 4 giugno 2014 l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha reso nota la guida tecnica n. 29 «Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività», mediante la quale sono stati individuati i requisiti fondamentali e gli elementi di valutazione che devono essere tenuti in conto da parte della S.O.G.I.N. s.p.a., quale soggetto armatore, nel processo di localizzazione del deposito nazionale, dalla definizione della proposta di carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) sino alla individuazione del sito idoneo, che dovrebbe ospitare oltre 90 mila metri cubi di materiale radioattivo attualmente riprocessato all'estero o stoccato in decine di depositi temporanei distribuiti in tutta Italia; l'I.S.P.R.A. esclude da subito le aree vulcaniche attive o quiescenti, le località che si trovano a 700 metri sul livello del mare o a una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, le aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le «fasce fluviali», dove c’è una pendenza maggiore del 10 per cento, le aree naturali protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade-extraurbane principali e ferrovie;
   sulla base delle prescrizioni ricevute la Sogin ha redatto la CNAPI che, in data 2 gennaio 2015, ha sottoposto al giudizio dell'ISPRA; lo stesso Istituto concluso l'analisi di questa mappa, ha consegnato una relazione ai Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, che tra breve dovranno dare il loro nulla osta alla pubblicazione della carta e del progetto preliminare;
   secondo la campagna informativa promossa dalla Sogin a seguito della pubblicazione della CNAPI sarà avviata una fase di consultazione alla quale saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti, tra cui le amministrazioni locali dei territori interessati, che potranno candidarsi a ospitare il deposito nazionale;
   nel territorio del comune di Saluggia sono depositate attualmente e da molti anni più del 90 per cento delle scorie nucleari a vari livelli di radioattività, tra le quali molte ad alto livello, presenti in Italia; recentemente Sogin avrebbe presentato il documento «Impianto Eurex – Istanza di disattivazione» ai sensi dell'articolo 55 del decreto legislativo 230 del 1995 che prevede, come precondizione per la disattivazione di un impianto nucleare, l'autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico, previo parere del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero della salute, della regione o provincia autonoma interessata e dell'ISPRA;
   nella documentazione progettuale presentata a corredo dell'istanza, verrebbe specificato: «Per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi pregressi e di quelli che verranno prodotti nel corso del processo di decommissioning, in vista del loro definito conferimento al Deposito Nazionale, il sito di Saluggia dispone oggi di un deposito provvisorio (Ed. 2300) in esercizio e potrà disporre a breve termine di due depositi temporanei D2 e D3, il primo in via di ultimazione ed il secondo (D3) sarà realizzato con l'impianto CEMEX ed accoglierà i rifiuti cementati di terza categoria prodotti dall'impianto stesso e alcuni colli pregressi a più alta attività, sempre di terza categoria..... Al fine di incrementare le volumetrie adibite allo stoccaggio di manufatti sul Sito, l'edificio 2300 sarà quindi oggetto di un intervento di adeguamento strutturale e dell'impiantistica con recupero della volumetria. Tale strategia costituisce la prima azione necessaria per far fronte alle esigenze di stoccaggio, derivanti dalle attività di pre e di decommissioning, sino al conferimento al Deposito Nazionale. Un'ulteriore volumetria di stoccaggio prevista consisterà nell'ampliamento dell'attuale Deposito di stoccaggio D2, passando di fatto da 2 a 4 campate...»;
   tale programma d'interventi consoliderebbe di fatto la presenza di scorie nucleari a Saluggia, in un sito considerato inidoneo per custodire materiale radioattivo in quanto zona esondabile, inedificabile e altamente vulnerabile essendo posizionata nell'area golenale della Dora Baltea;
   la stima temporale per l'ultimazione di tali interventi prevista per il 2019 evidenzia l'inutilità e la dispendiosità della costruzione di un ulteriore deposito temporaneo atto ad ospitare scorie cementificate ad alta intensità, rifiuti per i quali esiste l'obbligatorietà del conferimento nel deposito nazionale, il cui sito è in fase d'individuazione e dovrà essere operativo nel 2024 –:
   quando si preveda venga resa pubblica la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari, se risulti noto ai Ministri interrogati il documento «Impianto Eurex – Istanza di disattivazione» redatto dalla Sogin e quali iter autorizzativi siano stati avviati e/o conclusi per la realizzazione di un'ulteriore volumetria di stoccaggio nel sito di Saluggia, consistente nell'ampliamento dell'attuale deposito di stoccaggio D2;
   se non si ritenga contestualmente di verificare se la decisione di costruire un ulteriore deposito temporaneo (D3), anche in considerazione della dispendiosità dell'impresa di bonifica che ha carattere temporaneo, possa determinare un danno economico per lo Stato.
(2-00920) «Zaratti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

gestione dei rifiuti

ritrattamento del combustibile