ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00880

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 387 del 09/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/03/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 16/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 31/07/2015

SOLLECITO IL 30/09/2015

SOLLECITO IL 30/11/2015

SOLLECITO IL 29/01/2016

SOLLECITO IL 29/03/2016

SOLLECITO IL 15/06/2016

SOLLECITO IL 29/07/2016

SOLLECITO IL 28/10/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 30/03/2017

SOLLECITO IL 30/05/2017

SOLLECITO IL 28/07/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

SOLLECITO IL 18/12/2017

Atto Camera

Interpellanza 2-00880
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Lunedì 9 marzo 2015, seduta n. 387

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
   il Governo Renzi ha fatto dell'etica pubblica e del rinnovamento generazionale della classe dirigente una bandiera del suo operato;
   con riferimento al pubblico impiego, il comma 2 dell'articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, è intervenuto sul comma 9 dell'articolo 5 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, modificandolo profondamente;
   il nuovo testo prevede che sia fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di conferire a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo. Il testo prevede, inoltre, che incarichi e collaborazioni sono consentiti, esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione. Il testo, infine, prevede che gli organi costituzionali si sarebbero dovuti adeguare alle disposizioni del presente comma nell'ambito della propria autonomia;
   a parere degli interpellanti si tratta di una norma molto condivisibile;
   tuttavia, una vicenda delle ultime settimane dimostra ulteriormente come il Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi conosca una distanza abissale tra quello che annuncia e il suo operato quotidiano;
   infatti il secondo comma dell'articolo 3 della legge 9 agosto 1948, n. 1077, prevede che la nomina del segretario generale della Presidenza della Repubblica avvenga per decreto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri;
   sul sito del Governo, difatti, si può leggere il seguente comunicato emesso il 17 febbraio 2015: «il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, martedì 17 febbraio, alle ore 15.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio. Il Consiglio dei ministri ha condiviso l'intendimento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di nominare Ugo Zampetti Segretario generale della Presidenza della Repubblica. Il Consiglio è terminato alle ore 15.10»; 
   il dottor Ugo Zampetti è un dipendente della Camera dei deputati in quiescenza dal 1o gennaio 2015 dopo aver ricoperto per oltre quindici anni l'incarico di segretario generale della Camera stessa;
   non si capisce come sia stato possibile che il Consiglio dei ministri abbia «condiviso» una scelta in aperto contrasto con quanto previsto dal cosiddetto «decreto Madia» con riferimento alla possibilità di affidare incarichi pubblici ai dipendenti in quiescenza, senza precisare che la durata massima di tale incarico dovrebbe necessariamente essere limitata ad un anno;
   inoltre, la nomina del dottor Ugo Zampetti è stata seguita da un battage mediatico in relazione al fatto che egli avrebbe rinunciato alla retribuzione e all'alloggio di servizio;
   ai sensi del comma 489 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per l'anno 2014) avrebbe comunque dovuto, ad avviso degli interpellanti, optare tra la pensione e la retribuzione, pertanto non è ben chiaro quale sia il merito di aver preventivamente optato per la pensione, peraltro ben superiore al compenso del segretario generale del Quirinale;
   secondo quanto si apprende da fonti di stampa, peraltro, il nuovo comma 9 dell'articolo 5 del decreto-legge n. 95 del 2012, così come modificato dal predetto decreto-legge n. 90 del 2014, cosiddetto Madia, sarebbe stato recepito all'interno dell'ordinamento della Presidenza della Repubblica da un decreto presidenziale, il n. 14 del 2014, il quale non ha alcuna forma di pubblicità e di cui non è possibile avere copia nemmeno richiedendola agli uffici del segretariato generale. Delle modalità di ricezione, con deroghe, di tale norma contenuta nel cosiddetto «decreto Madia» si parlerebbe solo — in maniera piuttosto generica — in un documento pubblicato sul sito web della Presidenza della Repubblica;
   si renderebbe, pertanto, opportuna nell'ottica di trasparenza tanto sbandierata dal Presidente del Consiglio dei ministri una modifica normativa del primo periodo del primo comma dell'articolo 4 della legge 9 agosto 1948, n. 1077 nel senso di prevedere che ai decreti del Presidente della Repubblica concernenti lo status giuridico ed economico dei dipendenti del segretariato sia data pubblicità tramite pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale –:
   sulla base di quali criteri il Consiglio dei ministri abbia «condiviso» l'intendimento di nominare il segretario generale della Presidenza della Repubblica in evidente contrasto, ad avviso degli interpellanti, con la normativa vigente per la generalità dei cittadini, che prevede il limite di un anno agli incarichi gratuiti conferiti ai dipendenti pubblici in quiescenza;
   se il Governo non intenda verificare con quali modalità, nel rispetto della posizione costituzionale di autonomia della Presidenza della Repubblica, sia possibile, mediante una modifica della legge istitutiva del segretariato generale della Presidenza della Repubblica, prevedere forme di pubblicità per le norme interne relative allo status giuridico-economico del personale della Presidenza stessa.
(2-00880) «Luigi Di Maio, Fraccaro, Mannino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consiglio dei ministri

segretario generale

revisione della legge