Legislatura: 17Seduta di annuncio: 361 del 13/01/2015
Primo firmatario: MALPEZZI SIMONA FLAVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 D'ARIENZO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 CRIMI' FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 13/01/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/01/2015 Resoconto ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 16/01/2015 Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 16/01/2015 Resoconto MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 16/01/2015
SVOLTO IL 16/01/2015
CONCLUSO IL 16/01/2015
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
l'8 gennaio 2015, in seguito al terribile attacco terroristico alla redazione del settimanale Charlie Hebdo a Parigi, l'assessore regionale all'istruzione della regione Veneto Elena Donazzan ha inviato una circolare (prot. N. 6175/C. 100. 06. 3. B. 2) a tutti i dirigenti scolastici richiedendo loro di adoperarsi perché i genitori dei «tanti alunni stranieri nelle nostre scuole» prendano apertamente posizione condannando la strage;
«deve essere un fronte comune e impenetrabile – scrive la Donazzan – quello della condanna a quanto accaduto a Parigi. È stata colpita una capitale dell'Europa in uno dei simboli della nostra civiltà: la libertà di stampa e di espressione. Libertà sconosciute in altri paesi del mondo, certamente impedite in quegli Stati a matrice islamica così distanti culturalmente da noi, ma così pericolosamente vicini sia geograficamente che nelle comunicazioni sulla rete»;
«non può più essere un alibi per non affrontare il problema – aggiunge la Donazzan – se non si può dire che tutti gli islamici sono terroristi, è evidente che tutti i terroristi sono islamici e che molta violenza viene giustificata in nome di una appartenenza religiosa e culturale»;
«nessuna giustificazione, nessuna tolleranza può essere richiamata per fatti simili e l'Europa civile, libera e laica, che spesso dimentica di essere tale perché cristiana, deve ritrovare la forza di indignarsi e reagire – si legge ancora nella circolare ai Dirigenti scolastici – una condanna morale che deve scaturire dal profondo di una coscienza comune e che dobbiamo sviluppare nel luogo della educazione collettiva che è la scuola»;
«è infatti una esigenza necessaria anche alla luce della presenza di stranieri a scuola e nelle nostre comunità – scrive ancora l'assessore all'istruzione della giunta Zaia – soprattutto a loro dobbiamo chiedere una condanna di questi atti, perché se hanno deciso di venire a vivere in Europa, in Italia, in Veneto è giusto che sappiano adeguarsi alle regole e alle consuetudini del nostro popolo e della nostra civiltà, quella che li sta accogliendo con il massimo della pienezza dei diritti, ma che ha anche dei doveri da rispettare»;
«abbiamo visto in queste ore fallire il modello di integrazione finora adottato in Europa, nella Francia della terza generazione come in Italia della prima generazione e dobbiamo affermare che va rivisto con chiarezza di obiettivi e di modalità. Il primo cambio di rotta – conclude Elena Donazzan – è una ferma condanna senza alcun distinguo tra italiani, francesi o islamici, se questi ultimi vogliono veramente essere considerati diversi dai terroristi che agiscono gridando Allah è grande»;
tali parole appaiono agli interpellanti non solo sconfortanti ma anche inadeguate a comprendere e gestire una fase tanto complessa e delicata: la tragedia di Parigi richiede ad avviso degli interpellanti una forte risposta di coesione e unità tra le varie culture che compongono la nostra società e le nostre scuole;
richiede, altresì, da parte del Ministero l'ulteriore promozione di politiche scolastiche per l'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana e la verifica della loro attuazione (anche tramite monitoraggi), incoraggiare accordi interistituzionali e favorire la sperimentazione e l'innovazione metodologica didattica e disciplinare;
inoltre, sarebbe auspicabile intervenire per il potenziamento degli organi istituiti presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con l'obiettivo di monitorare e potenziare l'attività di integrazione nelle scuole: lo scopo è quello di individuare un modello italiano che evidenzi le specificità delle condizioni individuando i punti di forza e facendoli diventare sistema, introducendo nuove pratiche e risorse aggiuntive e dando visibilità ai progetti che funzionano e alle nuove progettualità;
per queste ragioni, in un momento come questo le strumentalizzazioni politiche fatte sulla pelle degli studenti e delle loro famiglie non sono solo gravi ma anche irresponsabili e vanno condannate;
è inaccettabile che si considerino i ragazzi stranieri e le loro famiglie complici, se non addirittura colpevoli, fino a quando non rinnegheranno ciò che è accaduto;
questa rappresenta la risposta peggiore, soprattutto se compiuta nelle scuole dove non dovrebbe mai prevalere l'intolleranza dettata dalla paura e dall'ignoranza ma il senso di responsabilità e di comunanza coinvolgendo i ragazzi in discussioni e iniziative che insegnino loro gli ideali di pace e fratellanza, a prescindere dalla propria confessione religiosa;
è, inoltre, estremamente grave la colpevolizzazione senza ragioni di giovani ragazzi che sono certamente scossi emotivamente dalla drammaticità di questi fatti e che potrebbero vivere con angoscia, preoccupazione e dolore la richiesta fatta alle loro famiglie di scusarsi e condannare atti da loro non commessi e nemmeno condivisi;
sono quegli stessi ragazzi che a Padova, Treviso, Verona, Rovigo e Venezia come in tantissime altre piazze hanno dato vita nei giorni scorsi a flash mob di solidarietà per tutte le vittime della strage di Parigi: erano ragazzi di ogni nazionalità, cultura, lingua e religioni e si sono tutti uniti sotto l'insegna «Je suis Charlie»;
invece di promuovere iniziative come quella dell'assessore Donazzan occorrerebbe impegnarsi per costruire una via italiana alla scuola interculturale e all'integrazione anche degli alunni stranieri;
nel nostro Paese, infatti, fin dalla prime presenze di studenti con cittadinanza non italiana, dirigenti e docenti hanno lavorato per costruire un dialogo continuo e questo nonostante le difficoltà di bilancio in cui versano molte delle scuole italiane, soprattutto per quel che concerne la realizzazione di tutti i progetti per il miglioramento dell'offerta formativa;
nella regione Veneto si realizzano molti progetti a sostegno dell'integrazione e dell'inclusione scolastica degli alunni stranieri molti dei quali ottengono ottimi risultati nonostante la scarsità delle risorse messe a disposizione;
sarebbe opportuno informarsi sull'attività realizzata nelle scuole prima di procedere a suggerire ai dirigenti come affrontare certi argomenti;
cultura, educazione, integrazione e inclusione sociale sono strumenti fondamentali per non imbarbarirsi, per imparare a stare insieme in una comunità, a riconoscere l'altro e a rispettarlo: l'identità europea non è inconciliabile con l'integrazione e questo è un processo che comincia proprio dalle scuole –:
se sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e quali iniziative di competenza intenda promuovere per impedire che si verifichino nuovamente interferenze di questa gravità connotate da un forte approccio ideologico e non culturale che nuoce agli studenti e al lavoro svolto da dirigenti e insegnanti.
(2-00808) «Malpezzi, Martella, Coscia, Ghizzoni, Rotta, De Menech, Sbrollini, Narduolo, Naccarato, Camani, Rubinato, D'Arienzo, Ginato, Zoggia, Mognato, Zardini, Zan, Dal Moro, Crimì, Moretto, Miotto, Crivellari, Murer, Casellato, Cinzia Maria Fontana».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):studente straniero