ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00801

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: COVA PAOLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CRIMI' FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CASTRICONE ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
FOSSATI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
MONACO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
GASPARINI DANIELA MATILDE MARIA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
RICHETTI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 08/01/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 08/01/2015
Stato iter:
16/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/01/2015
Resoconto COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 16/01/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 16/01/2015
Resoconto COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/01/2015

SVOLTO IL 16/01/2015

CONCLUSO IL 16/01/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00801
presentato da
COVA Paolo
testo presentato
Giovedì 8 gennaio 2015
modificato
Venerdì 16 gennaio 2015, seduta n. 364

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   da notizie apparse sulla stampa si apprende che nei 18 mesi che precedettero l'Olimpiade di Londra 38 atleti della Federazione italiana di atletica leggera – che avevano l'obbligo di segnalare la propria reperibilità per i controlli antidoping a sorpresa – avevano ripetutamente disatteso a questo obbligo impedendo in questo modo la possibilità di essere sottoposti a controlli out of competition;
   l'intero sistema antidoping ha la sua punta di forza nei controlli a sorpresa effettuati sugli atleti ma, per effettuare questo genere di controlli, c’è la necessità da parte degli atleti di segnalare la reperibilità giorno per giorno. Una mancata segnalazione (prevista trimestralmente dalla World anti-doping agency) comporta che tali controlli non si possano effettuare. Se qualcuno accumula in 18 mesi tre ritardi nell'invio del form con le informazioni (la cosiddetta «mancata o ritardata notifica»), o se salta un test per tre volte senza motivi validi, viene squalificato. Questo è quanto previsto dal Codice mondiale della World anti-doping agency. È un punto tassativo;
   l'indagine condotta dai Nas e dai Ros, su mandato della procura di Bolzano, ha evidenziato che l'agenzia Coni-Nado, pur riscontrando ripetute mancate segnalazioni delle reperibilità da parte degli atleti, non si sia mai attivata per la contestazione delle infrazioni e per la prevista squalifica compiendo una grave violazione del codice World anti-doping agency soprattutto sul fronte delle «mancate reperibilità». Finora è emerso il caso dei 38 atleti della Federazione italiana di atletica leggera, ma gli inquirenti di Bolzano hanno informato che in molte altre federazioni sportive la situazione è identica;
   la Commissione controlli antidoping del Coni, per un elevato numero di atleti di diversi sport, non avrebbe potuto effettuare esami antidoping a sorpresa, perché non era a conoscenza dei loro luoghi di reperibilità;
   la legge n. 376 del 14 dicembre 2000 «Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping» prevede all'articolo 4, comma 4, che: «A decorrere dalla data della stipulazione delle convenzioni di cui al comma 1, e comunque a decorrere dal centottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, cessano le attività del Coni in materia di controllo sul laboratorio di analisi operante presso il Comitato medesimo»;
   inoltre la stessa legge n. 376 del 2000 prevede all'articolo 3, comma 1-b), che la Commissione di vigilanza determini «... i casi, i criteri e le metodologie dei controlli ed individua le competizioni e le attività sportive per le quali il controllo sanitario è effettuato dai laboratori di cui all'articolo 4, comma 1, tenuto conto delle caratteristiche delle competizioni e delle attività sportive stesse...»;
   la presenza dell'agenzia Coni-Nado in seno al Coni, a giudizio degli interpellanti disattende quanto previsto dalla legge n. 376 del 2000 che evidenzia con assoluta chiarezza la necessità di un organo terzo rispetto al Coni. L'attuale presenza dell'agenzia presso il Coni si configura come una forma di sistema «controllore/controllato» che non garantisce l'indipendenza dei controlli e accertamenti sugli atleti, in particolare quelli di vertice ed inseriti nelle competizioni olimpiche e mondiali e, inoltre, non ottempera alle indicazioni della World anti-doping agency che raccomanda la costituzione di agenzie nazionali indipendenti rispetto al sistema sportivo;
   in occasione dell'assemblea nazionale del mese di ottobre 2014, l'associazione Libera con Uisp, Us Acli, Csi e Acsi ha presentato il documento «Libera lo sport» in cui viene ribadita la necessità di separare chi controlla da chi è controllato con l'istituzione di una agenzia ad hoc;
   le vicende giudiziarie avvenute negli anni scorsi in relazione ai controlli incompleti ed irregolari sui giocatori di calcio, avevano già evidenziato la necessità di separare gli organi di controllo dai controllati che sono gli atleti delle stesse federazioni sportive facenti parte del Coni. A dimostrazione dei ciò, la positività dell'atleta Schwazer è stata rilevata da un organo terzo (World anti-doping agency) e non dagli organi deputati al controllo del Coni;
   come riportato dai giornali, Damiano Tommasi presidente dell'Associazione italiana calciatori, sottolinea la premialità di finanziamenti alle federazioni che ottengono successi sportivi. Questo meccanismo di premialità rischierebbe di costituire un vero e proprio stimolo per le federazioni sportive a ricercare in ogni modo prestazioni sportive migliori, anche ricorrendo al doping;
   occorre inoltre tenere presente l'importanza fondamentale dell'informazione al fine di prevenire il doping tra i giovani praticanti. A tale riguardo, la relazione annuale della commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive per l'anno 2013 al Parlamento italiano inizia dichiarando che «Nel corso del 2013, la Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive ha proseguito nel suo impegno finalizzato alla lotta ed alla prevenzione della diffusione del fenomeno doping nella popolazione giovanile e nei settori sportivi amatoriali, promuovendo iniziative in tema di ricerca e formazione superiore, al fine di incrementare le conoscenze sul fenomeno, quale base per lo sviluppo di nuove e mirate strategie di intervento a tutela della salute dei praticanti l'attività sportiva» -:
   per quale motivo la Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive non abbia affrontato il tema del conflitto tra controllore e controllato denunciando agli organi competenti la funzione di controllore del Coni;
   per quale motivo la stessa Commissione operi, vigili ed agisca solo sul contrasto al fenomeno del doping nella popolazione giovanile e nei settori amatoriali, mentre non le viene dato modo di vigilare e controllare su tutte le competizioni, anche quelle professionistiche e di vertice dove è maggiore il conflitto controllore/controllato;
   per quale motivo il sistema di controllo degli atleti di vertice sia monopolio assoluto del Coni e non venga affidato ad una struttura indipendente;
   se il Governo non ritenga opportuno per una maggiore e concreta tutela della salute degli atleti di alto livello e di tutte le persone che praticano sport assumere iniziative per istituire un organismo indipendente di controllo come è avvenuto da tempo nella maggior parte dei Paesi europei.
(2-00801) «Cova, Coccia, Casati, Crimì, Fragomeli, Amato, Coppola, Sbrollini, Castricone, Zanin, Prina, Romanini, Arlotti, Albini, Cenni, Casellato, Fossati, D'Ottavio, Cominelli, Nicoletti, Manfredi, Monaco, Carra, Mattiello, Crivellari, Fregolent, Chaouki, Scanu, Gasparini, Richetti, Malpezzi, Manzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto alla salute

organizzazione sportiva