ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00792

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 353 del 19/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00792
presentato da
GELMINI Mariastella
testo di
Venerdì 19 dicembre 2014, seduta n. 353

   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
   è dei giorni scorsi la notizia, riportata anche a mezzo stampa, dell'ennesimo episodio di fallimento di azienda dovuto alla inadempienza, da parte dello Stato, nel provvedere al pagamento dei debiti contratti con gli imprenditori;
   è il caso del signor Maurizio Avanzi, imprenditore edile del bresciano che dall'11 novembre 2014 ha consegnato la sua azienda nelle mani del curatore fallimentare indicato dal tribunale di Brescia; a muovergli istanza di fallimento i suoi dipendenti (sei) licenziati nel mese di febbraio 2014 e ancora in attesa di Tfr; storie personali, familiari e imprenditoriali che si intrecciano con un'unica grande questione che nessuna delle persone coinvolte aveva effettivamente il potere di determinare e risolvere, ovvero quella del mancato pagamento dei debiti della pubblica amministrazione;
   l'imprenditore bresciano avrebbe infatti potuto mettere in sicurezza azienda e famiglie dei dipendenti coinvolti con circa 80.000 euro, ovvero solo una parte della cifra di cui lo stesso è creditore nei confronti dello Stato: il signor Avanzi vanta infatti crediti per decine di migliaia di euro per cantieri realizzati per conto dello Stato in provincia di Brescia; in particolare, deve ricevere 46.000 euro per lavori realizzati addirittura nel 1997 nella caserma dei carabinieri di Gavardo; 40.000 euro circa per lavori realizzati alla caserma della Guardia di finanza di Desenzano; 62.000 per il cantiere nella Forestale di Gavardo (contributo che, tra l'altro, stava per essere liquidato il 3 dicembre 2014, quando oramai la ditta risultava già fallita);
   nel corso di quest'anno, il Governo ha continuato ad illudere con promesse mai mantenute i tanti imprenditori che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, e che, proprio per questo, faticano a portare avanti la propria attività e a pagare i propri dipendenti, creando un corto circuito ad ampio raggio, coinvolgendo un indotto di aziende e famiglie che produce un valore difficile da quantificare;
   nella sua famosa conferenza di inizio mandato «La Svolta Buona», il Presidente del Consiglio Renzi aveva promesso di ripagare alle imprese, entro luglio 2014, l'integralità dei debiti commerciali della pubblica amministrazione che, come riportato in una delle sue slide, ammontavano a 68 miliardi di euro (oltre ai 22,8 già liquidati dai governi Monti e Letta);
   in un momento successivo, il premier ha poi promesso di pagare tutti i debiti entro il 21 settembre 2014. Il DEF ha spostato la scadenza di un mese, il Ministero dell'economia e delle finanze ha poi, a quanto consta all'interpellante, ulteriormente corretto il tiro: «entro il 2014»;
   nel frattempo, l’outstanding dei debiti è aumentato ulteriormente, e continua ad aumentare inesorabilmente, mese dopo mese;
   al 30 ottobre (data di aggiornamento del sito del Ministero dell'economia e delle finanze) i debiti pagati, inclusi quelli liquidati dai governi Monti e Letta, ammontano solo a 32,5 miliardi di euro;
   questi ritardi, come testimonia anche il caso riportato, hanno provocato effetti devastanti sulle imprese, che, in molti casi, sono state costrette a dichiarare fallimento, licenziare dipendenti, rinviare investimenti o indebitarsi con le banche nella speranza di trovare liquidità sufficiente per mandare avanti l'attività. Secondo recenti stime di Confartigianato, gli interessi sui prestiti contratti dagli imprenditori con le banche per colpa del mancato pagamento dei debiti dello Stato ammontano a circa 2,1 miliardi di euro;
   sul tema del ritardo dei pagamenti è intervenuta anche la Commissione europea, aprendo una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, per il mancato rispetto della direttiva late payment, recepita tramite il decreto legislativo 9 novembre 2012, n. 192, che fissa a 30 giorni il limite massimo entro il quale le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare i propri debiti. Tale soglia non è stata rispettata dallo Stato italiano se si pensa che il tempo medio di pagamento è pari a 180 giorni, ben 150 in più rispetto alla soglia stabilita dalla legge, il che rende l'Italia il peggior pagatore dell'Unione europea. Questo comportamento irrispettoso produrrà un costo salato sui conti pubblici per le sanzioni previste dalla direttiva –:
   a quanto ammontino esattamente i debiti commerciali attualmente esistenti nei bilanci della pubblica amministrazione;
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere e quale sia la tempistica prevista per provvedere al pagamento di tutti i debiti della pubblica amministrazione;
   se il Governo intenda adottare delle iniziative urgenti per risarcire gli imprenditori che si sono dovuti indebitare o che hanno addirittura dovuto dichiarare fallimento a causa del mancato pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.
(2-00792) «Gelmini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fallimento

violazione del diritto comunitario

debito