ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00778

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 346 del 05/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
GALLO RICCARDO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
ALTIERI TRIFONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
CIRACI' NICOLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
DISTASO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
GALATI GIUSEPPE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
PETRENGA GIOVANNA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
SISTO FRANCESCO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/12/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00778
presentato da
BRUNETTA Renato
testo di
Venerdì 5 dicembre 2014, seduta n. 346

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   gli interventi recentemente previsti per il settore agricolo appaiono nel complesso insufficienti, addirittura penalizzanti per sostenere il comparto a livello nazionale; le misure derivanti dalla riduzione delle aliquote agevolative in materia di accise sul gasolio, dal taglio dei fondi per il piano irriguo nazionale e dalla soppressione e ridimensionamento di enti di ricerca agricoli, determineranno gravi effetti in termini di sviluppo e di crescita a partire dal prossimo anno;
   tali disposizioni, a cui si affiancano ulteriori contraccolpi negativi, connessi ai recenti fenomeni alluvionali ed atmosferici, con intense grandinate che hanno devastato vaste aree ad elevata produttività agricola, cui si associano le conseguenze economiche negative sulle esportazioni, dettate dall'embargo della Russia sui prodotti agroalimentari, evidenziano nel complesso un quadro preoccupante in termini previsionali per l'intera filiera;
   le misure introdotte dal Governo Renzi, a partire dal suo insediamento, configurano, nei confronti del sistema imprenditoriale agricolo, un quadro generale insufficiente sul lato della crescita e di svantaggio con riferimento all'ulteriore innalzamento della pressione fiscale, scoraggiando di conseguenza gli investimenti per miglioramenti strutturali e la propensione all'ampliamento delle funzioni produttive;
   il decreto interministeriale del 28 novembre 2014, emanato a seguito delle disposizioni di cui all'articolo 22, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, che individua i comuni nei confronti dei quali si applica il regime di esenzione dell'imposta municipale unica — IMU per i terreni agricoli, rappresenta l'ultima di una sequela di misure inadeguate ed inique per l'intero comparto agricolo e agro-silvo-pastorale; il pagamento dell'imposta previsto retroattivamente entro il prossimo 16 dicembre, ed in unica soluzione (dopo circa un ventennio di esenzione di imposte patrimoniali sul comparto agricolo) rischia di interrompere ogni tentativo di aggancio all'auspicata ripresa economica e produttiva in maniera duratura;
   la recente decisione da parte del Governo di intervenire attraverso una modifica delle modalità relative all'applicazione delle misure contenute nel suesposto decreto-legge n. 66 per l'IMU agricola, a seguito della rivolta corale di numerose associazioni di categorie e di operatori agricoli del settore, che hanno indirizzato un urgente appello al fine di una rivisitazione di tali scelte discriminatorie (in particolare, quella riferita alla retroattività della norma), risulta, ad avviso degli interpellanti, ondivaga ed imprecisa nei termini esposti dal sottosegretario onorevole Baretta, con particolare riferimento all'obiettivo del rinvio stabilito del suindicato termine di dicembre;
   l'incoerenza dei criteri di calcolo adottati per il pagamento dell'IMU sui terreni in base all'altitudine in cui è situato il comune (così come risulta dal medesimo comma 2 dell'articolo 22, che rinvia ad un apposito elenco predisposto dall'Istituto nazionale di statistica), delinea un'inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario, generando tensioni sul territorio che rischiano di attenuare l'importanza della positiva scelta di differenziare l'imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina, della esenzione di tale imposta di natura patrimoniale;
   gli interpellanti evidenziano, altresì, che i tempi così ravvicinati tra l'emanazione del decreto interministeriale e la scadenza relativa agli adempimenti fiscali, in precedenza indicata nel 16 dicembre 2014 (ove non si intervenisse attraverso la sospensione iniziale del pagamento della tassa) rischiano di determinare gravi complicazioni finanziarie e procedurali per un numero esorbitante di proprietari terrieri in tutto il territorio nazionale, in relazione al considerevole numero dei tributi da versare alla medesima data, tributi che graveranno pesantemente sui bilanci di fine anno delle aziende agricole;
   secondo quanto risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano «Il Sole 24Ore», pubblicato il 4 dicembre 2014, il pagamento dell'IMU sui terreni ex montani, sarà prorogato al giugno 2015, al fine di consentire al Governo di utilizzare tale lasso di tempo per rivedere i criteri di esenzione accompagnati da una forma di «accertamento convenzionale» dell'entrata, in quanto i 350 milioni di euro che i proprietari terrieri non più esenti avrebbero dovuto pagar sono già stati spesi nel mosaico delle coperture relative al cosiddetto bonus degli 80 euro e pertanto nel presente mese di dicembre 2014 i conti dei comuni non potranno più essere corretti;
   il medesimo articolo evidenzia inoltre che, all'indicata scadenza del giugno prossimo, in concomitanza con l'acconto della futura «tassa locale», si affianca la difficoltà nella ricerca dei nuovi criteri per l'individuazione dei contribuenti, per evitare un probabile contenzioso;
   a tal fine, per definire la geografia dei pagamenti, il comma 2 dell'articolo 22 del decreto-legge n. 66 ha diviso i comuni in tre fasce sulla base dell'altitudine al centro (misurata nel punto in cui si trova il municipio); l'esenzione totale sarebbe stata limitata ai comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre, tra 281 e 600 metri, il pagamento dell'IMU sarebbe escluso soltanto per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, a differenza dei comuni fino a 280 metri, per i quali il pagamento avrebbe invece coinvolto tutti gli enti locali;
   gli interpellanti evidenziano a tale proposito che, essendo i terreni agricoli in genere non situati nelle piazze centrali dei comuni, l'introduzione di criteri così rigorosi, come quelli previsti dal decreto interministeriale, finirebbero per ignorare la geografia di tanti comuni d'Italia: dalle Cinque Terre alla costiera amalfitana, al Monferrato o in Umbria, i cui centri abitati sono situati ad una altitudine inferiore rispetto ad ampie aree del territorio;
   ulteriori profili di criticità che emergono dai criteri previsti del decreto interministeriale in precedenza richiamato (sulla base dell'altitudine riportata nell'elenco dei centri italiani predisposto dall'ISTAT), con effetti altamente penalizzanti nel caso non si intervenisse con provvedimenti sospensivi, si evidenziano in maniera diretta e particolarmente accentuata nei territori regionali della Puglia e la Basilicata;
   tra l'altro le medesime regioni, fino al 2013, erano esentate ai fini dell'IMU per i terreni agricoli, rispettivamente per il 56 per cento i comuni pugliesi e per il 98,5 per cento per quelli lucani; dal 2014 solo il 6 per cento degli enti locali pugliesi potrà godere dell'esenzione in modo automatico, mentre il 15 per cento potrà beneficiare dell'esonero limitatamente ai terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola; mentre per quelli della Basilicata soltanto il 57 per cento potrà godere dell'esenzione in modo automatico, con il 39 per cento che sarà invece dispensato dal pagamento (anch'essi limitatamente ai terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola);
   gli interpellanti a tal fine evidenziano come il quadro decisionale previsto dal Governo attraverso il decreto-legge n. 66 relativo all'applicazione dell'IMU agricola, si caratterizzi negativamente per la retroattività del pagamento dell'imposta stabilita a decorrere dal 2014, che viola ancora una volta il principio sancito dallo «statuto del contribuente» secondo il quale le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti, la cui scadenza sia fissata prima del sessantesimo giorno dalla data dell'entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse previsti;
   l'eventuale decisione di posticipare il pagamento della tassa regionale sui terreni agricoli nei riguardi dei proprietari terrieri, a giudizio degli interpellanti, ove fosse confermata, rappresenterebbe una decisione politica ed economica inopportuna, che determinerebbe ulteriori effetti negativi per l'agricoltura e l'agroalimentare nazionale, già pesantemente dilaniati da una pluralità di eventi dannosi;
   le ripercussioni negative si estenderebbero, inoltre, anche al sistema imprenditoriale agrituristico, già compromesso da una pressione fiscale e contributiva esorbitante, nonostante il trend positivo, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, di nuove imprese; al numero di figure giovanili imprenditoriali non corrispondono evidentemente adeguate politiche migliorative volte a sostenere il ricambio generazionale, come dimostrato in maniera palese dall'operato del Governo in carica;
   gli interpellanti, in definitiva, in considerazione delle articolate osservazioni in precedenza riportate, rilevano la necessità di prevedere una rapida correzione delle disposizioni relative alla reintroduzione dell'IMU sul terreni agricoli, collegata all'altitudine del comune, procedendo alla soppressione definitiva dell'imposta, al fine di evitare pertanto un'ulteriore appesantimento fiscale sul comparto agricolo e agroalimentare che determinerebbe gravissime ripercussioni sul piano produttivo e occupazionale per l'intera filiera –:
   quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;
   se non ritengano opportuno chiarire in maniera più specifica quali siano gli intendimenti del Governo, anche a seguito degli atti di indirizzo e controllo presentati sull'introduzione dei nuovi parametri per l'individuazione dei comuni esonerati dall'applicazione dell'IMU agricola, sulla base dell'altitudine riportata nell'elenco predisposto dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT);
   se non convengano che l'impostazione adottata per la composizione dell'elenco medesimo, oltre a modificare retroattivamente la disciplina del pagamento dell'imposta municipale unica — IMU per i terreni agricoli (che rappresenta una reiterata inosservanza dello statuto del contribuente) costituisca una decisione iniqua e penalizzante per l'intero tessuto imprenditoriale agricolo e agrituristico nazionale dettata ancora una volta ad avviso degli interpellanti dall'esigenza di «fare cassa», che non considera, nella politica economica in atto, le più che evidenti difficoltà che persistono in un'economia che ristagna;
   se a tal fine non ritengano opportuno assumere iniziative per prevedere la soppressione definitiva dell'imposta municipale unica sui terreni agricoli, a prescindere dalla collocazione e altitudine geografica e definire misure compensative che non appesantiscano ulteriormente il settore produttivo agricolo, con l'introduzione di ulteriori imposte, considerato che la decisione di rinvio del pagamento del tributo, per i proprietari terrieri al prossimo giugno 2015, come stabilito dal Governo, rischia di accrescere ulteriormente le difficoltà delle attività agricole e agrituristiche specie quelli collinari, che proprio per loro le caratteristiche e peculiarità, non possono essere penalizzate dall'imposizione di una tassa, come quella dell'IMU, che potrebbe definitivamente compromettere alcune particolari realtà nazionali;
   in caso contrario, quali iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza, al fine di prevedere interventi in favore delle imprese agricole e agroalimentari, in grado di equilibrare la decisione di imporre il pagamento dell'IMU sui terreni agricoli e nei confronti di un sistema agricolo e agroalimentare già vessato oltremisura da disposizioni fiscali e contributive particolarmente gravose, che rischiano di pregiudicare gli scenari futuri di tante attività legate al comparto che, al contrario, andrebbero tutelate e valorizzate.
(2-00778) «Brunetta, Palese, Faenzi, Catanoso, Fabrizio Di Stefano, Riccardo Gallo, Russo, Altieri, Chiarelli, Ciracì, Distaso, Fucci, Galati, Latronico, Marti, Occhiuto, Petrenga, Elvira Savino, Sandra Savino, Sisto, Gelmini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

imposta locale

terreno agricolo

settore primario