ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00734

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 320 del 29/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/10/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/10/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2015

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interpellanza 2-00734
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze per sapere – premesso che:
   la stampa riporta che Roberto Codogno, tra le figure di spicco del Ministero del tesoro, capo dell'analisi e della programmazione economia e finanziaria, avrebbe di recente presentato più volte le dimissioni perché non crederebbe più alla «versione dei fatti sull'Italia che, istituzionalmente, è tenuto a fornire a manager dietro i quali si trovano migliaia di miliardi di fondi internazionali in cerca di investimenti»;
   Roberto Codogno, veneto di 55 anni, un master di finanza alla Syracuse University di New York, un passato in Bank of America a Londra, è in pratica colui che cura tutti i documenti con i quali il Governo pianifica la legge di stabilità, l'andamento dell'economia, quello del deficit e del debito pubblico: sarebbe lui che insieme alla dirigente generale Maria Cannata, parla agli investitori internazionali per convincerli a comprare i titoli del debito pubblico italiano;
   le dimissioni di Codogno sarebbero state scongiurate dall'intervento del Ministro Padoan, che sarebbe riuscito a farlo tornare sui suoi passi;
   secondo l'articolo pubblicato dalla Repubblica proprio in questo periodo, mentre fra Roma e Bruxelles si apre il confronto più delicato sulla finanza pubblica italiana, nel ministero del tesoro ci sarebbe, infatti, profondo malumore poiché, «alcune delle figure di punta si considerano per la prima volta emarginate da Palazzo Chigi dall'elaborazione della manovra di bilancio», visto che si troverebbero a sollevare alcuni problemi di merito su aspetti cruciali come le coperture finanziarie della legge di Stabilità, tramite i tagli annunciati o la lotta all'evasione;
   a far dubitare alcuni, c’è anche il fatto che la stima di decrescita del Pil nel 2014 sarebbe troppo ottimistica, perché non tiene conto del fatto che la recessione sta continuando anche in autunno, come sottolineato in questi giorni anche dalla Banca d'Italia, e con un'economia più piccola, salterebbero a catena anche le metriche di contenimento del deficit e del debito in chiusura d'anno e nel 2015;
   anche nella Ragioneria generale dello Stato i giorni del varo della legge di stabilità sono stati complessi: il bonus-bebé, sussidio per i nuovi nati promesso da Matteo Renzi, avrebbe costretto il ragioniere generale dello Stato Daniele Franco, ex capo dell'ufficio studi della Banca d'Italia, a chiedere nuove coperture, o non avrebbe dato il suo indispensabile visto al varo del bilancio;
   nel frattempo l'Ue sembra essersi dimostrata piuttosto dubbiosa nei confronti della politica economica italiana portata avanti dal premier: la lettera spedita il 22 ottobre 2014 con preghiera di risposta entro il giorno seguente, ne è stata la prova, nonostante i toni pacati; d'altra parte, la strategia di bilancio dell'Italia rinvia il raggiungimento degli obiettivi di bilancio di medio termine al 2017, violando così le regole del patto di stabilità, in particolare quelle sul debito e la Commissione ne chiede logicamente le ragioni;
   l'articolo del patto di stabilità richiamato nella lettera da Bruxelles, fa riferimento ai «casi eccezionali» e «particolarmente gravi di mancato rispetto degli obblighi di politica di bilancio», norma giuridica che si usa quando la Commissione si prepara a respingere la legge di stabilità di un governo, per chiedere di riscriverla –:
   se il Governo non intenda fornire adeguate spiegazioni in merito a quanto detto in premessa, circa quanto starebbe avvenendo presso il Ministero dell'economia e delle finanze delle sulle reali prospettive economiche del Paese, che non possono certo migliorare solo grazie a stime ottimistiche o ad un continuo procrastinare la scadenza del raggiungimento degli obiettivi di bilancio, esponendo il Paese al rischio delle relative sanzioni da parte dell'Unione europea.
(2-00734) «Sorial».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

evasione fiscale

previsione economica

bilancio