ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00617

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 259 del 08/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 08/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/07/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 10/07/2014
Stato iter:
11/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/07/2014
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 11/07/2014
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 11/07/2014
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/07/2014

SVOLTO IL 11/07/2014

CONCLUSO IL 11/07/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00617
presentato da
DADONE Fabiana
testo presentato
Martedì 8 luglio 2014
modificato
Venerdì 11 luglio 2014, seduta n. 262

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   a far data dalla pubblicazione della legge n. 3 del 2003 è obbligatorio l'indicazione del codice unico di progetto (cup) per ogni progetto d'investimento pubblico (in particolare, si veda l'articolo 11);
   il codice unico di progetto, che corrisponde ad un'etichetta necessaria ad identificare e accompagnare ciascun progetto d'investimento pubblico dalla sua fase di genesi (studi e progettazioni comprese) fino alla sua definitiva conclusione, rappresenta, di fatto, una sorta di «codice fiscale» del progetto in forma di stringa alfanumerica di 15 caratteri;
   con il codice unico di progetto, assegnato per via telematica dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), il cui sistema è gestito dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe), si persegue l'obiettivo di offrire un sistema univoco di identificazione dei progetti d'investimento pubblico che, oltre a semplificare l'attività amministrativa, serve a rintracciare i dati dello stesso progetto su tutti i sistemi di monitoraggio e conoscere, in maniera aggiornata, le informazioni essenziali relative alle diverse iniziative;
   considerata la delicatezza dell'ambito dei lavori pubblici e la stretta attinenza con l'attività di prevenzione e persecuzione delle infiltrazioni mafiose, gli obiettivi di cui sopra sono stati ulteriormente ampliati alla verifica dei flussi finanziari e della loro regolarità;
   all'articolo 3, comma 5, della legge 13 agosto 2010, n. 136, «Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia», si specifica infatti che «Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, gli strumenti di pagamento devono riportare, in relazione a ciascuna transazione posta in essere dalla stazione appaltante e dagli altri soggetti (...) il codice unico di progetto (CUP)»;
   all'articolo 91, comma 6, del successivo decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136», si indica chiaramente, nell'ambito delle informazioni antimafia, quanto la regolarità relativa alla disposizione del codice unico di progetto rappresenti un elemento fondamentale per la prevenzione, accertamento e valutazione delle infiltrazioni mafiose, come evidenziato dalla Direzione nazionale antimafia nella propria relazione annuale del 2010 (pagine 361 e 362);
   si prevede, infatti, che «Il prefetto può, altresì, desumere il tentativo di infiltrazione mafiosa (...) dall'accertamento delle violazioni degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all'articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136, (...). In tali casi, entro il termine di cui all'articolo 92, rilascia l'informazione antimafia interdittiva»;
   ad ulteriore prova dell'importanza riconosciuta all'obbligatorietà del codice unico di progetto (tale da essere richiamato anche quale «codice antimafia»), alla sua regolarità e alla necessità di inserirlo nelle procedure informative transattive, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, della già citata legge n. 136 del 2010, si prevede una sanzione amministrativa pecuniaria «dal 2 al 10 per cento del valore della transazione stessa» anche nel caso in cui «nel bonifico bancario o postale, ovvero in altri strumenti di incasso o di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni, venga omessa l'indicazione del CUP o del CIG e cui all'articolo 3, comma 5»;
   la stessa l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp) nel parere AG 58/13, del 19 dicembre 2013, redatto su richiesta della provincia di Brindisi con oggetto «Tracciabilità dei flussi finanziari», precisa che è «opportuno ricordare che la ratio della legge n. 136/2010 è quella di prevenire infiltrazioni malavitose e di contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la criminalità organizzata, operano in modo irregolare ed anticoncorrenziale. A tal fine, tra l'altro, la legge prevede che i flussi finanziari, provenienti da soggetti tenuti all'osservanza del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (nel seguito, Codice dei contratti) e diretti ad operatori economici aggiudicatari di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture, debbano essere tracciati, in modo tale che ogni incasso e pagamento possa essere controllato ex post»;
   in relazione ai lavori complessivi per la realizzazione della nuova linea ad alta velocità Torino-Lione, comunemente detta Tav, il Cipe con delibera 18 novembre 2010, n. 86, «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) Nuovo collegamento internazionale Torino-Lione: cunicolo esplorativo de La Maddalena Approvazione progetto definitivo e finanziamento» ha assegnato un codice unico di progetto successivamente risultato erroneo, poiché riferito ad un altro e diverso progetto, quello della «Linea AV/AC Milano-Verona – territorio multi provinciale – realizzazione tratta Treviglio-Brescia»;
   segnalazioni dell'erroneità commessa dal Cipe nel 2010 sono state inviate, con posta elettronica certificata e fax, in data 21 ottobre, 10 novembre e infine 14 dicembre 2011, dall'avvocato Massimo Bongiovanni per conto della comunità montana Valle di Susa e Val Sangone all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e alla Direzione nazionale antimafia;
   in occasione della segnalazione, lo stesso avvocato richiedeva, oltre all'accertamento dell'erroneità del codice unico di progetto assegnato dal Cipe, una verifica sugli eventuali limiti e sulle problematiche in merito all'effettiva e sostanziale tracciabilità dei flussi finanziari originati dal 2010 in poi, in riferimento agli appalti aventi ad oggetto la realizzazione del tunnel geognostico de La Maddalena a Chiomonte, ed assegnati a varie società dalla Lyon-Turin Ferroviarie (LTF), società individuata dal Cipe medesimo quale proponente l'opera;
   non ricevendo alcun riscontro nel corso dell'anno successivo alle segnalazioni di cui sopra, il predetto avvocato, in data 14 settembre 2012, inviava una nuova comunicazione all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, nonché al prefetto di Torino, al Comando regionale Piemonte della Guardia di finanza e al Ministero dell'interno, specificando che il codice unico di progetto utilizzato dalla Lyon-Turin Ferroviarie risultava ancora difforme e ne richiedeva una verifica puntuale. Segnalazione ulteriore viene poi rivolta telefonicamente presso gli uffici del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe);
   solo dopo oltre due anni dall'errore commesso dal Cipe e dopo circa un anno dalla segnalazione dell'avvocato della comunità montana Val di Susa e Val Sangone, la Presidenza del Consiglio dei ministri, con comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 ottobre 2012, correggeva l'erronea assegnazione del codice unico di progetto effettuato dal Cipe con la delibera 18 novembre 2010, n. 86, attribuendo l'esatto codice unico di progetto: C11J050000300001;
   secondo le ricostruzioni dello stesso avvocato risulterebbe che, a fronte della prima segnalazione, la Direzione nazionale antimafia di Roma abbia inviato la segnalazione medesima alla direzione distrettuale antimafia, presso la procura della Repubblica di Torino, con conseguente apertura di un procedimento penale registrato al n. 410/12 K;
   successivamente all'apertura di tale procedimento, in data 19 novembre 2012 veniva delegata la Divisione investigazioni generali ed operazioni speciali (Digos) di Torino per i seguenti due accertamenti: «Prego, in particolare, verificare quanto indicato nella segnalazione in relazione al CUP (codice unico di progetto) e alle problematiche evidenziate circa la tracciabilità delle transizioni finanziarie derivanti dagli appalti attribuiti alla (N.D.R. dalla) LTF»;
   la Digos di Torino, in data 7 febbraio 2013, delegava a sua volta il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Torino – sezione tutela spesa pubblica nazionale, per appurare le ragioni dell'errata assegnazione del codice unico di progetto;
   il Nucleo di polizia tributaria eseguiva la verifica sull'erroneità del codice unico di progetto richiesta dalla Digos di Torino, segnalando l'avvenuta correzione del codice unico di progetto, così come comunicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in data 9 ottobre 2012, e ne dava comunicazione in data 8 marzo 2013 alla Digos di Torino. A sua volta quest'ultima inviava propria relazione alla procura della Repubblica di Torino;
   dalle predette due relazioni non si evince siano stati svolti accertamenti alcuni in ordine alle problematiche ed agli ostacoli alla tracciabilità delle transazioni finanziarie – originate dagli appalti affidati dalla Lyon-Turin Ferroviarie – conseguenti all'utilizzo di un codice unico di progetto errato;
   tali accertamenti erano stati, invece, espressamente richiesti dalla procura della Repubblica di Torino;
   in data 22 marzo 2013 la procura della Repubblica di Torino richiedeva l'archiviazione del procedimento e ne veniva disposta l'archiviazione da parte del giudice delle indagini preliminari in data 4 aprile 2013;
   la Val di Susa ha il triste primato di avere il primo comune sciolto per mafia;
   al tempo della vigenza del codice unico di progetto errato, una delle società appaltatrici della Lyon-Turin Ferroviarie era la Italcoge spa, impresa che avrebbe avuto stretti rapporti con soggetti appartenenti alla ’ndrangheta piemontese, in particolar modo con certo Giovanni Iaria nato a Condofuri (Reggio Calabria) il 20 febbraio 1947, affiliato alla ’ndrangheta piemontese ed esponente del «locale di Cuorgnè», circostanza rinvenibile nell'informativa 19 dicembre 2011 del comando provinciale di Torino;
   la predetta società Italcoge avrebbe avuto alle proprie dipendenze anche il capo della «locale» ’ndranghetista di Cuorgnè, certo Bruno Antonio Iaria (nato a Condofuri – Reggio Calabria – il 5 luglio 1965);
   sono evidenti le preoccupazioni in merito agli ormai noti mancati controlli, che, in merito al caso in oggetto, hanno permesso per circa due anni lavori e finanziamenti di un'opera pubblica affetti da gravissime irregolarità in tema di tracciabilità dei flussi finanziari e, conseguentemente, a rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, senza la possibilità di accertamento su quanto avvenuto nelle transazioni precedenti la fine del 2012 –:
   se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa, con particolare riferimento al mancato accertamento delle problematiche connesse all'utilizzo dell'errato codice di identificazione del progetto del tunnel geognostico de La Maddalena ed, in particolare, all'evidente ostacolo della tracciabilità dei flussi finanziari originati dagli appalti gestiti dalla società Lyon-Turin Ferroviarie dal 2010 sino alla data della correzione del codice unico di progetto da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri dell'ottobre 2012;
   se sia a conoscenza del fatto che la prefettura di Torino, destinataria anch'essa della informativa sull'erroneità del codice unico di progetto, provvide a redigere un protocollo d'intesa ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata tra Prefettura di Torino, la Lyon-Turin Ferroviarie sas e le organizzazioni sindacali, ove a pagina 14 veniva dedicato il Capo III alla «Tracciabilità dei flussi finanziari»;
   se il Governo, alla luce di questa incertezza, oltre che dell'evidente infrazione della normativa vigente, non ritenga di dover procedere alle dovute verifiche in merito alla natura, alla portata e a qualsiasi ulteriore dato che possa essere utile, in merito alle transazioni e ai flussi finanziari originati dalla Lyon-Turin Ferroviarie e riferiti al progetto del tunnel geognostico Tav di Chiomonte, per il periodo intercorso tra la delibera del Cipe 28 novembre 2010, n. 86, e la correzione del codice unico di progetto assegnato del 9 ottobre 2012.
(2-00617) «Dadone, Castelli, Della Valle, Bechis, Busto, Chimienti, Crippa, Paolo Nicolò Romano, Nuti, D'Uva».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2003 0003

EUROVOC :

finanziamento pubblico

investimento pubblico

progetto d'investimento

contratto di lavoro

trasporto ad alta velocita'

tunnel