ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00587

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 249 del 19/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 19/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
TINAGLI IRENE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 19/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/06/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/06/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00587
presentato da
QUINTARELLI Giuseppe Stefano
testo di
Giovedì 19 giugno 2014, seduta n. 249

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   il car pooling è quella modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra due o più persone, il cui fine principale è quello di ridurre i costi del trasporto e l'inquinamento, sia ambientale che acustico;
   tale modalità di trasporto, riconosciuta legittimata ed incentivata dai Paesi europei ed extra-europei, rientra a pieno titolo tra i servizi di trasporto il cui fine ultimo è quello di realizzare una mobilità che sia sostenibile sotto molteplici aspetti, primo tra tutti quello relativo all'impatto ambientale;
   il car pooling è un sistema di trasporto intelligente che a livello comunitario trova riconoscimento giuridico con la Direttiva 2010/40/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 luglio 2010 «Sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nelsettore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto». La direttiva fornisce il quadro generale di riferimento per una diffusione «coordinata ed efficace» dei sistemi di trasporto intelligenti in tutti gli Stati Membri;
   secondo la definizione contenuta nel considerando n. 3 della direttiva, i sistemi di trasporto intelligenti tra i quali rientra il car pooling – «sono applicazioni avanzate che, senza essere dotate di intelligenza in senso proprio, mirano a fornire servizi innovativi relativamente ai diversi modi, di trasporto e alla gestione del traffico e consentono a vari utenti di essere meglio informati e di fare un uso più sicuro, maggiormente coordinato e più “intelligente” delle reti di trasporto»;
   la suddetta direttiva definisce i termini principali, della materia, individua le azioni prioritarie, sottolinea la necessità che i sistemi di trasporto intelligenti rispettino la normativa sulla protezione dei dati personali e rimette alla Commissione europea sia l'adozione della normativa di dettaglio sia la costituzione di un gruppo consultivo europeo sui sistemi di trasporto intelligenti. Mentre la normativa di dettaglio non è stata adottata, il predetto gruppo consultivo è stato istituito con la decisione della Commissione del 4 maggio 2011;
   a livello nazionale, in Italia, il primo importante riferimento normativo è contenuto nel decreto ministeriale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 27 marzo 1998 sulla mobilità sostenibile nelle aree urbane, il quale all'articolo 4 prevede che: «I comuni di cui al comma 1 dell'articolo 2 incentivano associazioni o imprese ad organizzare servizi di uso collettivo ottimale delle autovetture, nonché a promuovere e sostenere forme di multiproprietà delle autovetture destinate ad essere utilizzate da più persone, dietro pagamento di una quota proporzionale al tempo d'uso ed ai chilometri percorsi (...)»;
   ed ancora, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nuovamente individuato all'articolo 2, comma 7, del decreto ministeriale del 3 agosto 2007, tra le misure oggetto di finanziamento, «i servizi integrativi al trasporto pubblico locale, con particolare previsione allo sviluppo della gestione dei sistemi di car pooling»;
   da ultimo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha recepito la Direttiva 2010/40/UE con il decreto ministeriale del 1o febbraio 2013 con il quale sono stati individuati i principi che i sistemi di trasporto intelligenti devono rispettare per garantirne la massima diffusione;
   l'articolo 6, lettera l) del decreto ministeriale da ultimo citato prevede, inoltre, tra le azioni prioritarie da porre in essere, la necessità di favorire la cosiddetta Smart Mobility nelle città, attraverso lo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile quali il car pooling;
   anche negli altri Stati europei, (in particolare in Francia, Inghilterra e Spagna) la normativa incentiva fortemente il car pooling, in ragione dell'importante contributo che fornisce per la riduzione, tra altro, delle emissioni di sostanze inquinanti nell'aria e ne prevede compiuta, regolamentazione quale servizio di trasporto alternativo che i privati in possesso di valida patente auto possono prestare senza alcuna, licenza a fronte del mero rimborso dei costi di benzina, pedaggi e ammortamento/manutenzione del mezzo;
   nei territori extra europei, il servizio di trasporto in parola oltre ad essere presente da diversi anni e a conoscere una diffusione capillare, è fortemente incentivato dalle politiche governative in quanto, oltre gli evidenti e riferiti benefici sul traffico cittadino e sull'ambiente, costituisce senza dubbio un'opportunità di crescita, in termini economici, nella misura in cui si rendono necessari investimenti per consentire un adeguamento costante ed appropriato all'evoluzione tecnologica che, oramai, cresce a cadenza quotidiana;
   dal quadro normativo sopra riferito, in ogni caso, emerge con tutta evidenza che il car pooling, in quanto ITS, è un servizio di trasporto previsto sia dalla legge, comunitaria, nazionale e regionale, sia da regolamenti ad hoc, di rilevanza locale, preordinati a consentire l'accesso al servizio ad un bacino di utenza sempre maggiore e a garantirne una fruizione ottimale;
   pertanto, il legislatore nazionale deve implementare la vigente normativa affinché le città italiane realizzino dei piani e delle operazioni strutturati nonché delle campagne di sensibilizzazione che incoraggino e favoriscano un uso più efficiente, o meglio «intelligente», delle automobili;
   le automobili in circolazione, specie nella, quotidianità degli spostamenti, sono occupate solo dal guidatore e ciò evidentemente contribuisce alla congestione del traffico e ad un'occupazione oltremodo superflua e fastidiosa delle aree urbane. Più auto circolano, più si riducono gli spazi delle nostre città;
   il car pooling, inoltre, a livello locale ma non solo, può rivelarsi uno strumento risolutivo delle problematiche e dei disagi cui ogni giorno migliaia di pendolari che viaggiano in treno su tratte di breve percorrenza per raggiungere il posto di lavoro, l'università o la scuola, sono costretti a fronteggiare. È oltremodo noto il deficit infrastrutturale e di servizio del trasporto regionale – ma anche interregionale – che viene effettuato su rotaie;
   il car pooling è dunque un servizio di trasporto alternativo, inequivocabilmente legittimo, che consente non solo di decongestionare la viabilità urbana, sia dei piccoli che dei grandi centri abitati, ma apporta dei benefici diretti sull'ambiente e sulla qualità della vita e ciò alla stregua della tanto agognata mobilità sostenibile;
   il car pooling, in quanto ITS è frutto dell'inevitabile ed inarrestabile evoluzione tecnologica, è destinato a cambiare, come del resto sta già facendo, il modo di concepire gli spostamenti quotidiani, per un fine ultimo che non è solo personalistico ma che punta a realizzare un bene comune;
   a causa, però, di un'inadeguata normativa di dettaglio, il car pooling, sulla cui legittimità non è possibile dubitare, è stato, sia direttamente che indirettamente, oggetto di contestazione soprattutto da parte della classe dei tassisti che, a torto, identificano il car pooling in una forma di esercizio abusivo di taxi e per questo è stato oggetto di pesanti sanzioni (inclusa la confisca delle autovetture dei privati partecipanti) poiché equiparato impropriamente a un servizio pubblico di taxi abusivo;
   ha contribuito alla confusione e ad aizzare le proteste il lancio a Milano del servizio denominato «UberPop», un servizio che si definisce, probabilmente senza averne titolo, quale carpooling in quanto parrebbe consentire ai partecipanti di trarre ampi profitti dai «passaggi» resi all'utenza;
   le plateali proteste della categoria tassisti di Milano lasciano intendere che vi sia una illegalità diffusa. Ciò ha ingenerato dubbi e confusione nei cittadini circa la legittimità e natura del car pooling stesso ed ha acuito il clima di ostilità tra la categoria dei tassisti e gli intermediari del servizio di car pooling con effetti, come si vedrà, tali da impedire il proseguimento dell'erogazione di servizi più che legittimi che erano stati appena lanciati sul mercato;
   è in questo senso esemplare l'episodio accaduto ad un utente del servizio di car pooling denominato «Letzgo», messo a punto da una start-up innovativa italiana, la Share the city S.r.l., al quale la polizia locale di Milano ha contestato, in un'operazione svolta tramite auto civetta e agenti in borghese, di aver adibito la vettura del marito a taxi abusivo e allo stesso tempo, incredibilmente, di guidare un taxi pubblico senza essere in possesso del relativo certificato di abilitazione professionale e ciò con pesanti conseguenze economiche e morali anche a danno di terzi;
   nella specie, l'utente in questione è una giovane donna in stato interessante di 7 mesi che, nell'andare ad acquistare un passeggino decideva di offrire gratuitamente un passaggio per «provare» il servizio e che si è vista, per tale infrazione trattenere per oltre 3 ore, senza possibilità di sedersi, da una pattuglia di agenti in borghese e sequestrare l'auto con la quale ella aveva necessità di spostarsi quotidianamente;
   in particolare, l’«operazione» contro il servizio Letzgo, senza entrare nel merito della illegittimità dell'accertamento e delle sanzioni elevate (che pure vi sono e contro le quali sono in corso le dovute azioni giudiziarie), è indice della necessità di un intervento per fornire maggiore certezza normativa per consentire ai servizi legittimi di carpooling urbano di iniziare le proprie operazioni sul mercato;
   è da notarsi che la Share the City S.r.l., congiuntamente all'utente del servizio interessato dai fatti di cui sopra, ha tempestivamente presentato un esposto alle competenti Autorità ed alle odierne interpellate Autorità, ivi incluso il Presidente del Consiglio ed il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (con l'eccezione però del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare). Tale esposto non ha ricevuto sinora attenzione alcuna;
   in nessun caso e in nessun modo il servizio di car pooling prestato a fronte di un rimborso spese facoltativo e con vetture private può essere assimilato ad un servizio pubblico regolamentato (NCC/Taxi, servizi di autobus di linea), è urgente, anche per evitare episodi del tipo riferito, evidentemente frutto del contesto normativo non chiaro, che vi sia una espressa e precisa distinzione dei servizi carpooling dai servizi regolati –:
   quali efficaci ed urgenti iniziative, a livello nazionale, si intendano adottare per annoverare e legittimare in maniera definitiva ed inequivoca, alla luce soprattutto della vigente normativa comunitaria, il car pooling urbano tra i servizi di trasporto intelligente (ITS), il cui accesso deve essere consentito a tutti i cittadini per offrire alla collettività tale servizio di trasporto, attualmente ostacolato dalle ambiguità normative;
   quale seguito sia stato dato all'esposto presentato dalla Sare the City S.r.l. in data 24 maggio 2014, riguardo ai fatti esposti in premessa;
   quali specifici provvedimenti, si intendano adottare alla luce di quanto esposto in premessa per evitare che episodi come quelli riferiti si ripetano, con gravi ripercussioni su tutta la collettività e sull'attività economica di iniziative imprenditoriali innovative;
   come il Governo ed i Ministri interrogati intendano chiarire ai cittadini che i servizi di car pooling possono già oggi essere legittimamente erogati tramite applicazioni per device mobili in quanto vi è un perimetro certo di legittimità dei medesimi.
(2-00587) «Quintarelli, Galgano, Sottanelli, Rabino, Matarrese, Oliaro, Antimo Cesaro, Cimmino, Vezzali, Vargiu, Capua, Tinagli, Vecchio, Mazziotti Di Celso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sistema di trasporto intelligente

automobile

trasporto pubblico