ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00441

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 184 del 06/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 06/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00441
presentato da
PIRAS Michele
testo di
Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la crisi industriale che ha colpito la Sardegna centrale fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ha prodotto un rapidissimo processo di desertificazione produttiva nel polo industriale che – fino ad allora – fra le aree di Macomer, Ottana e Siniscola (tutte ubicate nella provincia di Nuoro), dava lavoro a migliaia di persone e reddito per vivere ad altrettante famiglie ed intere economie locali si reggevano sull'indotto generato dall'industria;
   la fine del settore chimico prima, del tessile e di altre importanti produzioni poi, il mancato decollo degli investimenti previsti per il contratto d'area della Sardegna centrale – con i relativi scandali aventi per oggetto la variegata gamma di appropriazioni indebite di denaro pubblico – il progressivo venir meno di un ruolo attivo dello Stato in economia, hanno generato una condizione sociale drammatica che presto rischia di precipitare definitivamente, nel momento in cui andranno ad esaurirsi anche gli ultimi assegni di mobilità;
   una recente pubblica denuncia della segretaria provinciale della Femca Cisl di Nuoro ad esempio lancia l'allarme sul fatto che nella sola area di Macomer sarebbero oltre 800 i lavoratori in mobilità che nel 2015 resterebbero privi di qualsiasi copertura sociale. Si consideri anche che la maggior parte di essi ha più di 50 anni e versa, quindi, in uno stato di assoluta inferiore occupabilità rispetto ai più giovani;
   alla fine dell'era industriale nel territorio – prevista decenni fa da molti osservatori e sottovalutata da altrettanti – non è mai corrisposto alcun intervento strutturale: né di programmazione di un nuovo modello di sviluppo, né di implementazione delle vocazioni locali (ambiente, storia, cultura, archeologia nuragica, agroalimentare, identità), né di riconversione produttiva, né di bonifica delle aree inquinate;
   fallimenti, dilapidazione di risorse pubbliche in favore di imprenditori senza scrupoli cui non è mai stata imposta alcuna responsabilità sociale ed ambientale, disgregazione sociale, costituiscono la cifra ed il risultato di una storia breve che ha profondamente trasformato la struttura della società, in un lasso di tempo rapidissimo, e che oggi presenta il volto di un deserto di disoccupazione, emigrazione, spopolamento ed assenza di prospettive persino nei centro più popolosi e tradizionalmente più dinamici del territorio. Una condizione drammatica che rischia di divenire la miccia di una bomba sociale pronta ad esplodere se non ci sarà un pronto intervento;
   la crisi occupazionale derivante dal collasso del sistema industriale è rapidamente tracimata dai suoi argini travolgendo tutti i settori: primo fra tutti quello del piccolo e medio commercio, quello dell'edilizia, quello agropastorale e – persino – la psicologia profonda delle popolazioni locali è mutata insieme al decrescere dei consumi e del reddito disponibile per le famiglie, influendo negativamente sulle relazioni comunitarie, sui livelli di socialità, sulla possibilità di sostenere il percorso di studi dei figli o di completare il pagamento dei mutui contratti dalle famiglie operaie;
   questa è – per sommi capi – la indescrivibile condizione della Sardegna centrale e va segnalato con adeguata enfasi il fatto che il protrarsi di questa situazione rischia di rendere definitivamente impossibile qualsiasi ipotesi di inversione di tendenza a breve termine;
   i dati sull'affluenza alle urne – nel territorio come nel resto dell'isola – alle recenti elezioni regionali segnalano, oltre ogni ragionevole dubbio, il livello di sfiducia maturata nei confronti delle istituzioni ed il pericoloso distacco dei cittadini dal sistema democratico-rappresentativo;
   erano stati assunti positivamente dal Governo pro tempore il 19 giugno del 2013, impegni in materia di bonifica e messa in sicurezza del territorio nelle aree della Sardegna segnate dalla dismissione industriale e delle produzioni minerarie attraverso l'accoglimento di un ordine del giorno;
   è pesante il condizionamento esercitato sulla capacità di spesa e programmazione degli enti locali dai vincoli del patto di stabilità;
   è profondo il gap infrastrutturale ed energetico che caratterizza la regione sarda –:
   se il Governo sia a conoscenza di questa condizione e degli indicatori sociali ed occupazionali cui si è fatto riferimento;
   quali iniziative il Governo nazionale intenda porre in essere per evitare che il territorio in questione resti scoperto da ogni forma di ammortizzatore sociale;
   quali interventi il Governo intenda porre in essere o favorire per attivare un processo virtuoso di rinascita economica, produttiva e sociale della Sardegna centrale.
(2-00441) «Piras».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Sardegna

impresa in difficolta'

protezione dell'ambiente

riconversione produttiva