ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00420

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 180 del 26/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI GIOIA LELLO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 26/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 26/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/02/2014
Stato iter:
03/04/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 03/04/2014

CONCLUSO IL 03/04/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00420
presentato da
DI GIOIA Lello
testo di
Mercoledì 26 febbraio 2014, seduta n. 180

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   l'Istituto di vigilanza «METROPOL» ha svolto la propria attività sul territorio pugliese per oltre venti anni, garantendo lavoro a 240 dipendenti, arrivando a collocarsi al secondo posto tra le aziende leader del settore della vigilanza in Puglia nonché al settimo posto in Italia;
   in data 15 febbraio 2013, la prefettura di Foggia, comunicava tramite raccomandata (protocollo n. 419272013/AREA 1a Bis), al signor Rizzi, legale rappresentante dell'istituto di vigilanza «METROPOL Srl» di Foggia, l'avvio di un procedimento per la revoca dell'autorizzazione ex articolo 134 TULPS;
   tale data corrispondeva a quella dell'aggiudicazione provvisoria, da parte dell'istituto di vigilanza in questione, della gara d'appalto presso il Poligrafico dello Stato per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro;
   tale procedimento era avviato sul presupposto che, a seguito di accertamenti condotti dagli organi di polizia, sarebbe emerso che 6 dipendenti dell'istituto di vigilanza, dei quali due avevano già cessato la loro attività, avevano legami di parentela o frequentazioni con esponenti della criminalità organizzata;
   i restanti quattro dipendenti, ancora in servizio, venivano licenziati in data 20 marzo 2013;
   due delle dipendenti licenziate impugnavano tale provvedimento presso il tribunale del lavoro di Foggia che ne ordinava il reintegro nel posto di lavoro, con condanna per la «METROPOL Srl» al pagamento delle spese legali e delle mensilità arretrate;
   i giudici del lavoro evidenziarono, tra l'altro, che la parentela con eventuali soggetti collegati alla criminalità sia priva di riferimenti alla condotta del lavoratore e sia circostanza del tutto generica e non comprovata da circostanze probatorie concrete;
   la «METROPOL Srl» aveva, d'altronde, già fatto presente che, in ogni caso, la società era assolutamente all'oscuro di qualsivoglia legame di parentela o frequentazione degli stessi con soggetti legati alla criminalità organizzata;
   l'istituto aveva fatto presente che aveva 206 guardie particolari giurate, di queste 115 erano state assunte direttamente, conformemente alla disposizioni della legge vigente e alla prassi in uso presso la prefettura di Foggia, e 91 che erano state acquisite dopo l'acquisto del ramo d'azienda della cessata ex cooperativa «La Centotre», operazione questa autorizzata dal Ministero dello Sviluppo economico con nota protocollo n. 0126634 del 30 maggio 2012;
   METROPOL si era impegnato a tali assunzioni, a condizione che le guardie giurate fossero in regola con i titoli di polizia, a garanzia che gli stessi avessero già superato le verifiche della prefettura e della polizia;
   era stata cura della società verificare che tutti gli assunti non avessero carichi pendenti attraverso l'estrazione del relativo certificato;
   va ricordato, inoltre, che per le guardie giurate la licenza di porto d'armi viene rilasciata dal prefetto soltanto dopo l'effettuazione della verifica dei presupposti di buona condotta e illibata moralità da parte del Questore o degli organi di Polizia competenti;
   analogamente, ai sensi dell'articolo 134 TULPS, spetta alla prefettura il rilascio del decreto di nomina a guardia particolare giurata e l'avvio del procedimento che verifichi i presupposti per tale licenza;
   non a caso l'articolo 138 TULPS prevede che ogni due anni i titolari di porto d'armi debbano rinnovare il proprio titolo abilitativo;
   a tal proposito va rilevato che la METROPOL, nei rari casi in cui la prefettura, nel corso degli anni, ha negato il rilascio del decreto di nomina di guardia giurata, non ha mai assunto tale personale;
   al contrario nessun soggetto privato ha alcun potere o modo di verificare la condotta del proprio dipendente fuori dal posto di lavoro, né le sue frequentazioni o parentele;
   sarebbe singolare se corrispondesse al vero, come viene pubblicamente denunciato, che a nessuno delle persone ritenute pericolose dalla prefettura, non sia stato ancora revocato il porto d'armi;
   nello stesso periodo, sia al Poligrafico dello Stato che al direttore generale degli ospedali riuniti di Foggia venivano recapitati, a mezzo di plico postali anonimi, copie della comunicazione prefettizia, diretta al signor Rizzi, con la quale la prefettura avviava il procedimento di revoca della licenza;
   da ciò gli enti interessati comunicavano che avrebbero valutato l'interruzione di servizio con un provvedimento di autotutela;
   tale fuga di notizie ha rappresentato, sicuramente, una circostanza grave che ha creato notevoli danni economici e di immagine all'istituto «METROPOL Srl»;
   in data 18 giugno 2013, la prefettura di Foggia, attraverso il dirigente dell'area 1a, rispondeva ad una richiesta di informazioni antimafia ai sensi dell'articolo 91, del decreto legislativo 159/2011 avanzata dalla direzione qualità sicurezza, ambiente e servizi generali, sulla ditta «METROPOL Srl» e sul suo amministratore unico, Rizzi Leonardo, affermando che «non risultano tentativi di infiltrazione mafiosa nonché cause di divieto, di decadenza e di sospensione previste dall'articolo 67 del sopra citato decreto legislativo»;
   in data 23 luglio 2013, il signor Rizzi come amministratore unico di «METROPOL» ha presentato una denuncia presso il tribunale di Foggia denunciando impedimenti e ritardi, ad opera di alcuni funzionari della prefettura, nei confronti della propria azienda nonché procedure non esattamente in linea con la legge vigente in occasione di bandi pubblici;
   in data 29 gennaio 2014, il prefetto della provincia di Foggia, dopo aver rigettato le numerose memorie difensive dell'interessato, decretava il ritiro dell'autorizzazione, rilasciata al signor Rizzi, in merito alla gestione dell'istituto di vigilanza privata «METROPOL Srl» –:
   se non si ritenga opportuno ed urgente verificare tutte le circostanze sopra descritte al fine di accertare la reale dinamica dei fatti e gli elementi in base ai quali è stato deciso, dal prefetto di Foggia, il ritiro dell'autorizzazione alla società «METROPOL Srl» con il relativo prevedibile licenziamento di ben 240 dipendenti;
   per quale motivo il dirigente dell'area 1a, in data 18 giugno 2013, rispondendo ad una richiesta dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, abbia dichiarato che non risultavano tentativi di infiltrazione mafiosa nonché cause di divieto, di decadenza e di sospensione previste dall'articolo 67 del decreto legislativo n. 159 del 2011.
(2-00420) «Di Gioia, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2011 0159, ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO

EUROVOC :

sicurezza e sorveglianza

Puglia

amministrazione locale

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

mafia

giurisdizione del lavoro

procedura amministrativa