ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00315

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 123 del 21/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 21/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 21/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/11/2013
Stato iter:
29/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/11/2013
Resoconto PILI MAURO MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/11/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 29/11/2013
Resoconto PILI MAURO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/11/2013

SVOLTO IL 29/11/2013

CONCLUSO IL 29/11/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00315
presentato da
PILI Mauro
testo presentato
Giovedì 21 novembre 2013
modificato
Venerdì 29 novembre 2013, seduta n. 128

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   nonostante l'allarme lanciato dalla protezione civile nazionale – resta da verificare l'efficacia della diramazione della comunicazione – il passaggio del ciclone «Cleopatra» sulla Sardegna ha generato un'alluvione che ha duramente colpito la popolazione, il territorio e l'economia dell'isola; in poche ore sono caduti 460 millimetri di pioggia (e in alcune aree oltre 600), contro la media annuale italiana di circa 900 millimetri; secondo i meteorologi si è trattato di un fenomeno possibile ma inusuale, generato da una bolla di aria fredda artica, che si è caricata di umidità grazie ad un forte vento di scirocco (che ha raggiunto anche i 100 chilometri orari) e alle acque calde del Mediterraneo; i tecnici hanno confermato che si è trattato di una «piena millenaria» e di un evento, oltre che improvviso, dalla portata straordinaria;
   il ciclone ha investito inizialmente tutto l'est dell'isola, in particolare il cono Olbia-Torpè, proseguendo verso la Gallura, l'Ogliastra, l'Oristanese, il Nuorese e il Medio Campidano; nella mattinata del 18 novembre 2013 la zona più colpita è stata il Campidano, nella seconda parte della giornata invece è toccato ad Oristano, Nuoro e alla Gallura; colpito anche il Sulcis;
   quanto alle vittime accertate, la zona più colpita è quella attorno a Olbia, dove si contano 13 morti. In particolare, ad Arzachena ha perso la vita un'intera famiglia brasiliana; due morti si registrano in provincia di Nuoro; a Dorgali, un agente della polizia stradale, impegnato assieme ad altri tre colleghi nel trasporto di un ferito, è deceduto quando l'auto su cui viaggiavano è precipitata da un ponte; un morto si registra anche in provincia di Oristano;
   tra i principali corsi d'acqua esondati vi sono il Flumendosa, il Cedrino, il Rio Manno e il Rio Mogoro, oltre a numerosi torrenti a Terralba e Uras. A rischio esondazione la diga sul Rio Posada. Sono crollati numerosi ponti stradali e altri sono stati sommersi; sono centinaia le auto trascinate via da fiumi e torrenti straripati per cui è ancora difficile fare una stima di morti e dispersi;
   sono decine i comuni gravemente colpiti dall'alluvione, con particolare riferimento alla provincia della Gallura, di Nuoro, dell'Ogliastra, del Medio Campidano e di Cagliari, con ripercussioni in tutto il territorio sardo;
   quanto alle strade: è stata chiusa la strada statale 196 (Villasor-Guspini); è impraticabile anche la strada statale 293 di Giba nel tratto compreso fra i chilometri 17 e 29; sempre nel Medio Campidano è critica la situazione tra Nuoro e Orosei; nonché sulla strada statale 129 (Trasversale sarda) dove è crollato un ponte; è chiusa anche la strada statale 389 Nuoro-Lanusei dal chilometro 27 al chilometro 40, in provincia dell'Ogliastra. La strada statale 131 (Carlo Felice) è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni a causa di allagamenti. Altri allagamenti con conseguente blocco della circolazione in entrambi i sensi di marcia si registrano sulla strada statale 198. La strada statale 125 (Orientale sarda) è stata chiusa per allagamenti, ivi compreso il tunnel nell'abitato di Olbia; lo stesso per la strada statale 127 (Settentrionale sarda) dove è anche crollato un ponte; sulla strada statale 387 «del Gerrei» è stato istituito un senso unico alternato a causa di una frana. Diversi ponti sono crollati sulla strada Nuoro-Oliena, mentre sulla Nuoro-Orgosolo è crollato il ponte presso la diga di Cumbidanovu in costruzione, nel territorio di Orgosolo;
   disagi si registrano anche sulle reti ferroviarie dell'isola;
   imponenti tratti di rete ferroviaria sono stati divelti e cancellati dalla furia dell'acqua. Risultano inagibili gran parte delle ferrovie dell'isola; i treni si sono fermati sulla tratta Decimomannu-Iglesias, tra le stazioni di Decimo e Siliqua, a causa dell'allagamento dei binari. La circolazione ferroviaria è rimasta bloccata fra le stazioni di San Gavino e Marrubiu, sulla linea Cagliari-Oristano. Dalle ore 14,10 del 18 novembre i treni non viaggiano neanche sulla Chilivani-Porto Torres, nel Sassarese, a causa della caduta dei cavi sui binari;
   la violenta ondata di maltempo che ha investito la Sardegna ha creato notevoli problemi anche nei collegamenti aerei e marittimi;
   la società che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna Abbanoa ha fatto presente che il problema di smaltimento delle acque reflue è strutturale e riguarda seimila chilometri di rete fognaria su un totale di settemila chilometri: nei decenni scorsi, infatti, non sono state costruite le reti delle acque bianche (piovane) separate da quelle nere, cioè dai reflui fognari; ogni anno questa commistione provoca ingenti costi e danni, con una media annuale di 600 impianti di sollevamento del sistema fognario che vanno in sovraccarico;
   i vigili del fuoco hanno immediatamente messo in campo 350 uomini che lavorano in doppio turno e sono previste quattro sezioni operative di rinforzo dalla penisola; i vigili del fuoco nel corso della giornata del 18 novembre 2013 e della nottata successiva hanno compiuto oltre 600 interventi, mentre altre centinaia di interventi sono in corso; cinquecento sono gli uomini dell'Enel in campo fra tecnici, operai, incaricati del centro operativo, responsabili, operatori delle segnalazioni guasti e personale delle imprese esterne, che stanno riparando i guasti dovuti al maltempo;
   l'Esercito, su richiesta delle prefetture competenti, ha messo in campo uomini e mezzi per concorrere alle operazioni di soccorso in Sardegna. Già dall'alba alcuni nuclei di militari (circa 85) e mezzi speciali per la ricerca di eventuali dispersi sono stati schierati nella zona di Olbia e in mattinata è entrato in azione anche un plotone speciale del genio con macchine movimento terra e mezzi speciali per l'aspirazione delle acque; la brigata Sassari ha pronti all'impiego oltre 400 soldati in caso di ulteriori richieste di cooperazione; un elicottero dell'aeronautica è decollato dallo scalo militare di Decimomannu e, dopo aver imbarcato personale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) nella piazzola dell'ospedale di Nuoro per trasferirla sul luogo dell'emergenza, ha iniziato le operazioni di ricerca aerea segnalando gli alluvionati, avvistati dall'alto, alle squadre di soccorso a terra;
   l'intensa ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sardegna centrale non ha risparmiato le imprese agricole, sommerse dagli allagamenti e da torrenti trasformati in fiumi. Le situazioni più critiche si hanno nel nuorese, con particolari problemi a Oliena ed Orgosolo e nell'alta Ogliastra, come a Villagrande Strisaili, con allagamenti e strade rurali spazzate via dai torrenti in piena. Sono centinaia gli animali morti;
   le organizzazioni agricole hanno rilevato che in Sardegna ben 306 comuni, pari all'81 per cento del totale, hanno porzioni del proprio territorio ad elevato rischio idrogeologico per frane ed alluvioni; più in generale, in Italia sono ben 6.633 i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, pari all'82 per cento del totale; quanto alla popolazione, sono 6.153.860 gli abitanti esposti alle alluvioni, mentre la popolazione esposta a fenomeni franosi ammonta a 987.650 abitanti (annuario Ispra); negli ultimi 50 anni le alluvioni hanno travolto circa 1.500 centri urbani, provocando 4.200 morti e quasi mezzo milione di sfollati e causando danni per un costo stimato da Cresme e Ance, per il periodo 1944/2012, in oltre 240 miliardi di euro;
   il 3 ottobre 2013 la Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati all'unanimità ha approvato la risoluzione n. 8-00016, nella quale si chiede lo stanziamento di almeno 500 milioni di euro l'anno per la difesa del suolo, prevedendo altresì che le somme suddette siano escluse dai limiti imposti dal patto di stabilità, sia delle regioni che degli enti locali;
   nella giornata del 19 novembre 2013, il Consiglio dei ministri ha deciso lo stanziamento immediato di soli 20 milioni di euro per l'emergenza –:
   se i Ministri interpellati non ritengano opportuno dichiarare una giornata di lutto nazionale in segno di rispetto per le vittime della catastrofe naturale che ha colpito la Sardegna nella giornata del 18 novembre 2013;
   se, ove si consideri che la tragedia che ha colpito la Sardegna abbia avuto sostanzialmente lo stesso impatto di un terremoto di forte intensità, non ritengano opportuno assumere iniziative per incrementare a 100 milioni di euro la somma da destinare agli interventi di emergenza, prevedendo un provvedimento a regime di almeno un miliardo di euro;
   se non ritengano opportuno assumere iniziative per incrementare le risorse contro il dissesto idrogeologico sino a 500 milioni di euro in ragione d'anno per la realizzazione da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i soggetti istituzionali territorialmente preposti, di un piano organico con obiettivi a breve e medio termine per la difesa del suolo nel nostro Paese, come previsto dalla risoluzione n. 8-00016 illustrata in premessa, prevedendo altresì che le somme sopra citate siano escluse dai limiti imposti dal patto di stabilità, sia delle regioni che degli enti locali;
   se non ritengano necessario prevedere con un'apposita iniziativa normativa urgente lo stanziamento di risorse adeguate, dalle prime stime non inferiore al miliardo di euro, per una rapida e urgente azione di risarcimento, risanamento e ricostruzione delle aree devastate dall'evento;
   se non ritengano di dover individuare procedure accelerate e urgenti attribuendo in capo ai sindaci poteri emergenziali come il commissariamento o eventualmente il subcommissariamento ed affidando al presidente della regione Sardegna l'incarico di commissario governativo per l'emergenza e la ricostruzione;
   se non ritengano di dover adottare urgenti provvedimenti per garantire in Sardegna il pieno utilizzo permanente dei vigili del fuoco discontinui, considerate le carenze gravissime negli organici e l'impossibilità di utilizzare apporti da altre regioni in tempi sufficienti per garantire un adeguato quanto tempestivo intervento, valutando di implementare il servizio di emergenza del soccorso insulare.
(2-00315) «Pili, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

rete stradale

Sardegna

inondazione

protezione civile

trasporto aereo

trasporto marittimo