ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00293

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 113 del 07/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00293
presentato da
BRUNETTA Renato
testo di
Giovedì 7 novembre 2013, seduta n. 113

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il comma 10 dell'articolo 19 della legge 28 dicembre 2005, n. 262 (legge finanziaria 2066) prevede che: «con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici»;
   dalla data di entrata in vigore della citata disposizione sono passati otto anni, tuttavia non è stato compiuto alcun passo in avanti per dare attuazione alla disposizione legislativa;
   il capitale della Banca d'Italia ammonta a tutt'oggi all'anacronistica cifra di 156 mila euro, a fronte di riserve iscritte a bilancio, per il 2012, di 22,6 miliardi di euro, a differenza degli utili netti riportati nello stesso esercizio che invece ammontano a 2,5 miliardi;
   l'evidente discordanza nei dati contabili ha portato fin dalla primavera di quest'anno ad ipotizzare, sulla base dei normali parametri di borsa (price earning e valore di libro), in una chiave assolutamente prudenziale, un valore effettivo del suddetto capitale pari a circa 25 miliardi di euro, ipotizzando un moltiplicatore degli utili di gran lunga inferiore rispetto ai possibili valori di mercato;
   ristabilire le giuste proporzioni non comporterebbe, a giudizio dell'interpellante, soltanto un immediato vantaggio per le finanze pubbliche, dovuto al pagamento, da parte degli azionisti privati, delle imposte per la rivalutazione dei cespiti delle quote di capitale in loro possesso, tassabili al 16 per cento, ma determinerebbe anche un corrispondente aumento del loro patrimonio netto;
   tale operazione risulta, a giudizio dell'interpellante, ulteriormente necessaria, in considerazione del fabbisogno di capitale richiesto, ai fini di una patrimonializzazione delle banche italiane in vista di Basilea III e degli stress-test che, sotto l'egida del Single Supervisory Mechanism, saranno avviati nel corso del 2014;
   se la rivalutazione dei cespiti delle quote di capitale fosse stata compiuta nei tempi originariamente proposti (prima dell'estate 2013) ne sarebbe derivata un'attenuazione del credit crunch, con immediato beneficio per le famiglie e le imprese, grazie all'allentamento di quella morsa finanziaria che ha contribuito, non poco, a peggiorare la performance dell'economia italiana rispetto al resto dell'Eurozona;
   le entrate aggiuntive al bilancio dello Stato, grazie alla rivalutazione dei partecipanti al capitale la Banca d'Italia, avrebbe poi consentito di migliorare l'azione a favore di famiglie e imprese, a partire dalla eliminazione della seconda rata dell'Imu;
   nel mese di settembre è stato nominato dalla Banca d'Italia un Comitato di esperti per definire l'effettivo valore del proprio capitale e, quindi, poter procedere al relativo aumento destinato a scattare, almeno in termini di competenza economica, nel 2014;
   gli effetti derivanti dalla suddetta disposizione introdurranno, a giudizio dell'interpellante, ulteriori ritardi e complicazioni per la gestione della finanza pubblica, in considerazione delle evidenti carenze di adeguate risorse necessarie ad affrontare gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri, nel corso della presentazione alle Camere del programma di Governo;
   secondo quanto risulta da organi di informazione il suddetto Comitato ha terminato i suoi lavori e prodotto un report che sarebbe stato consegnato al Ministro interpellato;
   tale documento conclusivo risulta tuttora sconosciuto al Parlamento ma, secondo le indiscrezioni di stampa, le ipotesi di rivalutazione indicate dal Comitato dei saggi sono ben inferiori alle cifre sopra richiamate, senza peraltro che siano stati indicati, nel documento stesso, criteri e modalità sottostanti alla logica seguita per le valutazioni;
   la doverosa e corretta informazione presso le sedi istituzionali, a giudizio dell'interpellante, non lede assolutamente il principio dell'indipendenza della Banca d'Italia, ma al contrario consente al Parlamento, come sempre è avvenuto, di conoscere e approfondire le politiche economiche e monetarie della Banca centrale, anche al fine di accrescere la trasparenza e l’accountability delle politiche perseguite –:
   se intenda confermare il contenuto del report esposto in premessa e, in caso affermativo, quali siano i criteri e le modalità utilizzate dal Comitato per la definizione delle ipotesi di rivalutazione delle quote del capitale della Banca d'Italia, anche al fine di poterne valutare le relative conseguenze in vista dell'esame dei provvedimenti in materia di finanza pubblica;
   nel caso in cui le cifre ipotizzate dal Comitato siano significativamente inferiori ai valori reali di mercato quali iniziative intenda infine adottare, nell'ambito delle proprie competenze, per tutelare e salvaguardare gli interessi generali e l'economia del Paese.
(2-00293) «Brunetta».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

BANCA D'ITALIA ( BANKITALIA )

EUROVOC :

aumento di capitale

banca

svalutazione del capitale

politica economica

programma di governo

iscrizione in bilancio