ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00265

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 103 del 23/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: PALESE ROCCO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 23/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DISTASO ANTONIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013
MARTI ROBERTO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013
SAVINO ELVIRA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013
SISTO FRANCESCO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 23/10/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00265
presentato da
PALESE Rocco
testo di
Mercoledì 23 ottobre 2013, seduta n. 103

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   il 17 ottobre 2013, sul sito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, è stato pubblicato il decreto ministeriale 9 agosto 2013 n. 713 – decreto criteri e contingente assunzionale delle università statali per l'anno 2013 che definisce i criteri per l'attribuzione a ciascuna istituzione universitaria statale del contingente di spesa disponibile per l'anno 2013 espresso in termini di punto organico, nonché la rispettiva assegnazione e utilizzo in coerenza con quanto previsto dall'articolo 66, comma 13-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni e dal decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49;
   tale decreto ribadisce che il turn-over per il personale universitario, relativamente agli anni 2012 e 2013, è stato fissato al 20 per cento delle risorse rivenienti da pensionamenti e cessazioni dell'anno precedente ed applica la norma, introdotta dalla spending review del Governo Monti, in base alla quale il calcolo del 20 per cento del turn over avviene non più per singoli atenei, ma su base nazionale;
   inoltre l'attuale decreto non pone alcun limite ai punteggi da assegnare a ciascuna università ed utilizza come unico criterio per l'assegnazione dei punteggi l'indice Isef, calcolato sulla base di indicatori quali l'indebitamento le spese per il personale e, soprattutto, le tasse universitarie;
   come si evince anche dalla stampa di questi giorni, le tabelle generate dai criteri introdotti dal suddetto decreto, penalizzano fortemente gli atenei già più deboli, quindi specie del centro sud, a favore di quelli all'origine più «forti», quasi tutti al Nord;
   ne deriva che se un ateneo del centro sud in questi anni ha risparmiato e prepensionato per poter oggi assumere, i benefici derivanti da questo sacrificio, e quindi in primis la possibilità di assumere, vengono ripartiti tra gli atenei che erano già più virtuosi. Senza contare che il criterio della quota di tasse universitarie, che come si sa vengono pagate anche in base al reddito, penalizza gli atenei del Meridione laddove, come si sa, i redditi sono più bassi;
   scorrendo la tabella dei punti organico assegnati a ciascuna università, risulta per esempio che gli atenei più penalizzati sono quelli di Roma, Napoli, Bari e Foggia che pur potendo fare assunzioni si vedono decurtare il 66 per cento di punti a favore per esempio del Sant'Anna di Pisa che guadagna addirittura il 964 per cento dei punti;
   di fatto con questo decreto, per il 2013 si è deciso di applicare criteri che dovevano valere solo per il 2012, essendo previsto un nuovo decreto per il corrente anno e in pratica sono stati applicati criteri peggiorativi rispetto a quelli del 2012 essendo venuto meno il tetto alla quota di turn over che ciascun ateneo poteva ottenere –:
   se il ministro non ritenga fortemente penalizzanti e discriminanti i criteri adottati dal decreto che di fatto devia sugli atenei già «virtuosi» soprattutto del Nord, anche i sacrifici di quelli che, specie al Sud, stanno faticosamente divenendo virtuosi seppur tra tante difficoltà oggettive, territoriali e di contesto sociale;
   se il ministro non ritenga opportuno prevedere, come si fa in altri settori ad esempio quello della sanità, la fissazione di piani di rientro a cui collegare lo sblocco di risorse piuttosto che far pesare sulle generazioni future gli squilibri frutto di molte diverse responsabilità;
   se il ministro non ritenga, alla luce delle legittime rivendicazioni di quasi la metà degli atenei italiani, ma anche di tanti ricorsi che già stanno arrivando avverso il decreto, di correggere il decreto stesso, modificando le modalità di calcolo o, quantomeno reintroducendo i tetti massimi di imposti a ciascun Ateneo onde evitare che per i prossimi anni gli atenei penalizzati possano ad esempio decidere di aumentare le tasse a carico degli studenti pur di risalire la Tabella dei punti organico.
(2-00265) «Palese, Distaso, Chiarelli, Fucci, Marti, Elvira Savino, Francesco Paolo Sisto».

Classificazione EUROVOC:
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