ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00163

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 25/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 25/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 25/07/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00163
presentato da
PIRAS Michele
testo presentato
Giovedì 25 luglio 2013
modificato
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   Il sottoscritto chiede d'interpellare il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   il poligono di tiro di Capo Frasca è il terzo d'Europa per estensione territoriale, sorto nella metà degli anni 50, si estende in un area di 14 chilometri quadrati, sul territorio del comune di Arbus, nella costa sud occidentale della Sardegna;
   il poligono di Capo Frasca è utilizzato da aeronautica e marina militare italiane, Nato e tedesche, per esercitazioni di tiro a fuoco aria-terra e mare-terra, dipende dall'aeroporto militare NATO di Decimomannu, situato a sud dell'isola, che rappresenta la base militare più attiva e trafficata d'Europa;
   vi sono situati impianti radar, eliporto, basi di sussistenza, ed impegna una vasta area di sicurezza a mare interdetta alla navigazione;
   la segnalata presenza di ordigni inesplosi a terra e soprattutto in mare fanno ricadere su ampia parte del territorio circostante il divieto di esercitare la pesca, coinvolgendo e penalizzando quindi in maniera diretta le popolazioni e i pescatori di Arbus, Guspini, Terralba, Arcidano, Marceddì, Pabras, Riola Sardo;
   il poligono viene utilizzato principalmente per l'addestramento di piloti di aerei supersonici, che effettuano le esercitazioni sparando da aria e da mare con cannoni e mitragliatrici a bordo degli aerei su appositi bersagli;
   il poligono ospita la 123a squadriglia radar remota, ente autonomo, che garantisce il funzionamento e la manutenzione della struttura della difesa aerea;
   l'indagine condotta dalla commissione parlamentare di inchiesta sull'uranio impoverito del Senato della XVI legislatura ha inserito all'interno delle sue indagini anche il poligono di Capo Frasca, soffermandosi in particolare sulle problematiche ambientali causate dalla presenza militare e sulle modalità di bonifica;
   nella relazione intermedia della sopracitata Commissione, si precisa che non sono state effettuate ricerche volte ad individuare inquinamento sul terreno e nella zona marina dato da residui metallici;
   di recente, è stato mutato l'orientamento del poligono per la direzione d'attacco, pertanto un'eventuale ricerca dovrebbe essere impostata sulla direttrice opposta;
   sarebbe opportuna un'indagine epidemiologica e ambientale nel territorio interdetto e circostante, poiché è risaputa la presenza di ordigni esplosi ed inesplosi a terra e nei fondali dell'ampia costa confinante con il poligono, da Arbus all'oristanese;
   il maresciallo Madeddu, in un'intervista rilasciata nel 2011, ha riferito che a Capo Frasca non è mai stata effettuata alcuna bonifica, nonostante la presenza di residui bellici in cinquant'anni di esercitazioni di forze armate di tutto il mondo;
   è frequente la presenza di capi di bestiame che pascolano all'interno della zona militare, con l'elevato rischio di contaminazione e trasmissione di malattie dovute dalla presenza probabile di metalli pesanti e nanoparticelle;
   non è mai stata effettuata alcuna analisi epidemiologica e ambientale su un territorio che da oltre 50 anni subisce i bombardamenti delle esercitazioni militari;
   all'interno del poligono sono presenti due importanti pezzi di cultura e storia come le villae maritimae romane, non visitabili e fruibili per uno sviluppo turistico e culturale in quanto ricadono nel territorio in concessione alla NATO;
   la Asl 6 del Medio Campidano non possiede dati storici, né si è mai attivata per raccoglierli, in relazione all'eventuale incidenza sui tumori che potrebbero avere la base militare (il riferimento è in tal caso al poligono di tiro aereo di Capo Frasca) e i siti minerari dismessi (Ingurtosu-Montevecchio), nonostante sia certa la presenza di decessi di personale civile e militare del poligono aereo, e sia certa l'alta incidenza di malattie tumorali nel territorio del Medio Campidano (Arbus, Guspini, Montevecchio, Gonnosfanadiga, Villacidro, Sanluri, San Gavino) e del basso oristanese (Terralba, Arcidano, Marrubiu, Arborea);
   l'indotto occupazionale dato dal poligono è ormai residuale, con circa 40 persone impiegate tra personale militare e ditte esterne che effettuano le pulizie;
   il comune di Arbus non riceve alcun vantaggio dalla presenza militare e dalla servitù su un'area vastissima, se non la poco più che simbolica compensazione di 1.400.000 euro circa ogni 5 anni;
   nei primi mesi dell'estate del 2013, alcuni turisti stranieri si sono recati negli uffici del comune di Arbus dopo essere scappati dalla spiaggia di Torre dei Corsari per la presenza di aerei militari che volavano a bassa quota vicino all'arenile, violando qualsiasi protocollo e penalizzando il turismo e la balneazione nel territorio;
   il comune di Arbus ha recentemente richiesto al comandante della base di Decimo e alla regione Sardegna la sovranità piena e l'istituzione di punti di balneazione sulle spiagge interdette di Salinedda, Cala Brigantino, e s'Enna e s'Arca, oltre ad aver istituito una commissione d'inchiesta nel consiglio comunale, facendo seguito alla richiesta dell'associazione «Cambiamo Arbus»;
   all'interno del territorio militare è presente il daino sardo, specie rara nella zona, presente solo a Capo Frasca;
   è penalizzato lo sviluppo locale e l'attività ittica a causa dell'interdizione di un ampio tratto di mare che collega la costa arburese a quella di Oristano e Cabras –:
   quali motivazioni geostrategiche spingano la difesa italiana e la NATO a mantenere in attività il poligono di Capo Frasca, istituito nella metà degli anni 50;
   quali siano precisamente le attività di esercitazione svolte attualmente all'interno del poligono;
   per quali motivazioni a Capo Frasca non siano state effettuate le dovute indagini epidemiologiche e ambientali e quale sia la volontà del Ministero in merito a questo tema, all'analisi dei terreni e delle acque, oltre al controllo dei fondali marini circostanti per verificare la presenza di materiale bellico;
   quali interventi si intendano attuare per la bonifica e riconversione del poligono di Capo Frasca, viste le indicazioni dalla Commissione difesa della XVI legislatura;
   se il Ministero, vista la mutata condizione della situazione politica internazionale, intenda porre fine alla ultracinquantennale servitù militare imposta a questo territorio.
(2-00163) «Piras».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ARBUS,CAGLIARI - Prov,SARDEGNA

EUROVOC :

rischio sanitario

Sardegna

inquinamento del suolo

acque di balneazione

sicurezza marittima

NATO

litorale

personale militare