ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00014

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 6 del 02/04/2013
Firmatari
Primo firmatario: DELL'ORCO MICHELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/04/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 02/04/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/04/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-00014
presentato da
DELL'ORCO Michele
testo di
Martedì 2 aprile 2013, seduta n. 6

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   l'articolo 3 della legge n. 248 del 2006 («legge Bersani») consente alle attività commerciali site nei comuni inseriti negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte, di estendere, in via sperimentale, gli orari di apertura anche per 24 ore giornaliere ed estende tale possibilità (tra l'altro già prevista nella legge n. 114 del 1998 – «legge Bersani») a località non espressamente definite «turistiche»;
   la manovra finanziaria dell'ultimo Governo Berlusconi, varata con il decreto-legge n. 98 del 6 luglio 2011, seguita dalla circolare esplicativa ministeriale (Ministero dello sviluppo economico) 28 ottobre 2011, n. 3644/C, ha previsto la liberalizzazione degli esercizi commerciali, con effetto a partire dal 2 gennaio 2012 e novanta giorni di tempo per i relativi adeguamenti; in tal modo, la liberalizzazione degli orari di apertura, anche se in via sperimentale, è stata estesa agli esercizi commerciali di tutti i comuni d'Italia turistici e non;
   il Governo Monti ha sostanzialmente confermato la suddetta disciplina normativa all'interno della «manovra SalvaItalia» varata con il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201;
   la norma succitata azzera completamente ogni competenza delle regioni e dei comuni in materia di orari;
   nel 1995 è stato promosso un referendum in merito agli orari degli esercizi commerciali e il 62,5 per cento dei votanti si è espresso contro l'abrogazione della norma che impedisce la liberalizzazione degli orari dei negozi;
   da diversi mesi si sono susseguite critiche al decreto-legge e conseguenti liberalizzazioni delle aperture domenicali da parte di associazioni di categoria e comitati locali; infatti, Confesercenti ha confermato la contrarietà al provvedimento, soprattutto per ciò che riguarda le aperture durante le domeniche e i giorni festivi. Una posizione più volte ribadita dall'associazione e ora rafforzata dalla campagna «Libera la Domenica»;
   l'iniziativa è sostenuta anche a Taranto da comitati popolari come «Domenica no grazie», e punta a far pervenire in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare; gli obiettivi della petizione sono il ritorno alla vecchia calendarizzazione delle aperture domenicali, nonché l'abolizione in toto dell'apertura degli esercizi commerciali durante i giorni festivi; altre critiche analoghe sono giunte dal comitato CALS (comitato anti liberalizzazioni selvagge) emiliano-romagnolo, che ha già raccolto oltre 50.000 firme;
   sono giunte proposte alternative dall'Emilia Romagna, come la creazione di un meccanismo di rotazione delle aperture domenicali (numero massimo di festività lavorative, in un anno, equivalente a 12 o 13) rivolto alle piccole, medie e grandi distribuzioni, lasciando comunque la possibilità al consumatore di fare la spesa alimentare tutte le domeniche («modello Modena»);
   è auspicabile che la volontà popolare espressa tramite il referendum del 1995, in merito agli orari degli esercizi commerciali, sia rispettata;
   la liberalizzazione delle aperture ha messo in difficoltà i piccoli commercianti, per quanto riguarda la copertura degli orari, e in alcuni casi gli stessi dipendenti che si vedono oberati di straordinari e turnazioni;
   a seguito delle aperture domenicali non ci sono stati significativi aumenti delle vendite;
   i turni domenicali possono mettere in difficoltà anche le famiglie dei dipendenti vista la chiusura domenicale di alcune strutture/servizi come le scuole/asili –:
   quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere al fine di:
    a) riconoscere nuovamente il ruolo centrale delle regioni e degli enti locali nella programmazione commerciale e nella organizzazione degli orari;
    b) tutelare i piccoli commercianti che non riescono a reggere il confronto con le grandi distribuzioni;
    c) creare un meccanismo di rotazione delle aperture domenicali (numero massimo di festività lavorative, in un anno, equivalente a 12 o 13) rivolto alle piccole, medie e grandi distribuzioni, lasciando comunque la possibilità al consumatore di fare la spesa alimentare tutte le domeniche.
(2-00014) «Dell'Orco, Manlio Di Stefano, Castelli, Gagnarli, Silvia Giordano, Bechis, Tofalo, Baldassarre, De Rosa, Spadoni, Crippa, Della Valle, Prodani, Mucci».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2006 0248

EUROVOC :

piccolo commercio

giorno festivo

grande magazzino

consumatore

referendum