ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01773

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 897 del 05/12/2017
Abbinamenti
Atto 1/01701 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01763 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01765 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01769 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01770 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01766 abbinato in data 06/12/2017
Atto 6/00370 abbinato in data 06/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALESE ROCCO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2017


Stato iter:
06/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 06/12/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/12/2017
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC-IDEA
Resoconto VARGIU PIERPAOLO MISTO-DIREZIONE ITALIA
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA
Resoconto SCOPELLITI ROSANNA ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto FOSSATI FILIPPO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 06/12/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/12/2017

DISCUSSIONE IL 06/12/2017

ACCOLTO IL 06/12/2017

PARERE GOVERNO IL 06/12/2017

APPROVATO IL 06/12/2017

CONCLUSO IL 06/12/2017

Atto Camera

Mozione 1-01773
presentato da
PALESE Rocco
testo presentato
Martedì 5 dicembre 2017
modificato
Mercoledì 6 dicembre 2017, seduta n. 898

   La Camera,
   premesso che:
    il settore della salute rientra tra quelli che sono maggiormente esposti al rischio di corruzione considerate le enormi risorse pubbliche coinvolte. Ne deriva la necessità che il Sistema sanitario nazionale sia sottoposto a numerose e sistematiche verifiche e controlli, nonché alla massima trasparenza, che deve informare dell'agire quotidiano di tutti i soggetti che operano nella sanità;
    sull'importanza del diritto alla salute il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, ha ribadito che quest'ultimo rappresenta una «pretesa primaria delle persone, assicurata dalla Costituzione italiana. Il valore del diritto alla salute come “interesse della collettività” ne esalta il significato di diritto fondamentale e amplifica la sua dimensione di principio supremo dell'ordinamento. In un terreno così delicato il contrasto alla corruzione assume un ruolo centrale e va, in primo luogo, inteso come cultura della trasparenza che consente la verifica costante degli strumenti, dei tempi e dei modi di attuazione dei trattamenti sanitari»;
    già nel 2012 la Corte dei conti aveva specificato che, nell'ambito del settore sanitario, i fenomeni di corruzione «si intrecciano con sorprendente facilità a veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattiva gestione, talvolta favoriti dalla carenza dei sistemi di controllo» e, in aggiunta, che «il settore sanitario presenta livelli inaccettabili di inappropriatezza organizzativa e gestionale che vanno ad alimentare le già negative conseguenze causate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettività»;
    l'Ocse, nella premessa del Report « Tackling Wasteful Spending on Health», pubblicato nel 2017, nell'affrontare i temi inerenti al sistema sanitario nei Paesi Ocse, tra cui l'Italia, ha affermato che «Una parte significativa della spesa sanitaria è – nella migliore delle ipotesi – spreco, o peggio danneggia la nostra salute»;
    è stato recentemente pubblicato il «Rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità». L'indagine, frutto della collaborazione tra Agenas e Libera, intende fornire un primo feedback alle regioni, alle aziende nonché agli enti del Servizio sanitario nazionale in merito alle strategie condotte negli ultimi anni sui temi legati alla trasparenza, all'etica nonché alla legalità dalle stesse strutture del Servizio sanitario nazionale;
    l'obiettivo principale del citato Rapporto, è quello di fornire un primo approfondimento organico sull'importanza di un approccio ai temi della trasparenza, della legalità e dell'etica «che non si limiti all'adempimento delle prescrizioni di legge né alla individuazione e alla denuncia dei fenomeni patologici, ma miri alla promozione della cultura dell'integrità in un settore che per funzione sociale è tra i settori della pubblica amministrazione quello più vicino alla persona»;
    nell'ambito della presentazione del rapporto, il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere, ha sottolineato che «Il percorso intrapreso dal sistema sanitario in materia di etica, trasparenza ed integrità registra una sempre maggiore applicazione, a significare che l'attuazione della normativa non è più concepita come un mero adempimento burocratico ma come presa di coscienza delle organizzazione sanitarie dell'importanza della trasparenza come leva strategica per consentire il miglioramento ed un concreto cambiamento culturale di tutti gli operatori sanitari, tanto più che si tratta di un settore che per funzione sociale è tra i più vicini alla persona in un momento di vulnerabilità e fragilità»;
    la trasparenza e l'integrità rappresentano la condizione essenziale ai fini della piena tutela del diritto alla salute, per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e per la salvaguardia del rapporto di fiducia del cittadino nei confronti del sistema di welfare. Allo scopo di garantire e preservare una simile condizione è necessario attivare tutte le possibili sinergie per prevenire eventuali rischi corruttivi attraverso, da un lato, l'adozione di misure di prevenzione e, dall'altro, una implementazione delle procedure di verifica, controllo e valutazione a tutti i livelli istituzionali;
    il Report pubblicato nell'ambito del progetto «Curiamo la corruzione» da Transparency International Italia, Censis, ISPE-Sanità e Rissc ed essenzialmente incentrato sulla percezione della corruzione, ha evidenziato in primo luogo che nel 37 per cento delle aziende sanitarie italiane si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni, e in circa un terzo dei casi non sono stati affrontati in maniera appropriata. Inoltre, il 77 per cento dei dirigenti sanitari ritiene che si possa in concreto verificare il rischio che all'interno della propria struttura vi siano fenomeni di corruzione;
    in aggiunta, secondo i dati riportati nel citato Report, sarebbero due gli ambiti principali che si presterebbero maggiormente alle pratiche corruttive, ossia quello degli appalti e quello delle assunzioni di personale. Al primo posto, l'83 per cento dei dirigenti sanitari indica i rischi che si annidano negli acquisti di beni e servizi e il 66 per cento nella realizzazione di opere e infrastrutture, mentre il 31 per cento sottolinea la possibilità che si seguano scorciatoie illecite nelle assunzioni;
    l'importanza di predispone un adeguato piano di prevenzione che consenta un'attenta mappatura del rischio, al fine di pervenire fenomeni corruttivi anche in ambito sanitario, condotto all'emanazione delle linee di indirizzo con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 gennaio 2013, elaborate dal Comitato interministeriale di cui all'articolo 1, comma 4, della legge n. 190 del 2012. Tali linee d'indirizzo, basate sulla necessità di fissare contenuti minimi dei piani triennali di prevenzione della corruzione perseguono «l'obiettivo ineludibile dell'individuazione preventiva delle aree di attività amministrativa maggiormente esposte al rischio della corruzione (cosiddetta mappatura del rischio)», aggiungendo che il futuro piano nazionale anticorruzione avrebbe dovuto contenere linee guida al fine di «indurre le pubbliche amministrazioni ad articolare il proprio Piano Triennale almeno intorno ad alcuni contenuti essenziali», a partire da quelli predeterminati dalla legge n. 190 del 2012;
    si tratta dei procedimenti, previsti all'articolo 1 della legge n. 190 del 2012, di autorizzazione o concessione, scelta del contraente nell'affidamento di lavori, forniture e servizi, concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale;
    il procuratore generale della Corte dei conti, Claudio Galtieri, nell'ambito della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, ha segnalato che «è l'inefficienza a creare ampie zone oscure in cui si possono facilmente inserire e nascondere conflitti d'interesse e corruzione». Combattere la «corruzione “diffusa” costituita da singoli comportamenti legati a singole persone» consente anche «di combattere la cattiva amministrazione» perché per contrastare questo tipo di fenomeni serve «trasparenza, semplificazione, tempestività dei procedimenti, limitazioni delle deroghe», ricordando infine che la corruzione, anche legata alla criminalità organizzata è «particolarmente consistente negli appalti pubblici». Il bilancio «sanitario» 2016 della Corte illustrato nella relazione del procuratore generale evidenzia, inoltre, come siano state emesse 165 citazioni per 66,8 milioni contestati: è il bilancio «sanitario» 2016 della Corte dei conti;
    in tema di corruzione, dal rapporto annuale della Guardia di finanza del 2016, emergono dati allarmanti: sarebbero stati accertati appalti irregolari per un valore di circa 3,4 miliardi di euro, più del triplo rispetto al 2015 quando la cifra si era fermata a 1 miliardo. Danni all'erario per oltre 5,3 miliardi di euro – contro i 4 dell'anno prima – causati da sprechi nella pubblica amministrazione e irregolare gestione dei fondi pubblici. Sul punto, il comandante generale Giorgio Toschi durante la presentazione del rapporto, ha specificato che «Per quanto riguarda gli illeciti nel settore degli appalti, oltre a un incremento del 27 per cento del numero dei soggetti segnalati all'autorità giudiziaria, si è registrata una crescita di tre volte del valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito delle indagini»;
    secondo il rapporto della Guardia di finanza, inoltre, sarebbero più di 4 mila i soggetti denunciati per reati contro la pubblica amministrazione, di cui il 23 per cento per corruzione e concussione, che avrebbero provocato danni pari a oltre 5,3 miliardi, oltre un miliardo e 300 milioni in più dell'anno precedente. Gli uomini della Guardia di finanza hanno così scoperto che sono stati percepiti o richiesti in maniera illegittima finanziamenti pubblici, italiani ed europei, per oltre 775 milioni;
    in tema di sanità, sarebbero irregolari due prestazioni sociali agevolate su tre e ammonterebbe a circa 158 milioni l'entità delle truffe ai danni del Servizio sanitario nazionale e del sistema previdenziale realizzate dagli 8.926 soggetti denunciati, dei quali 87 arrestati. A 6 milioni, infine, ammonta il danno provocato allo Stato da coloro che hanno avuto prestazioni sociali agevolate e l'esenzione del ticket sanitario senza averne i requisiti. In tale settore, i finanzieri hanno eseguito 12.803 controlli, individuando irregolarità nel 66 per cento dei casi: in pratica, due prestazioni su tre sono state concesse a cittadini che non ne avevano diritto;
    con delibera n. 831 del 3 agosto 2016, l'Anac ha adottato il piano nazionale anticorruzione 2016 che, contiene una specifica sezione dedicata alla sanità, all'interno della quale l'Autorità indica gli interventi puntuali da adottare «quali possibili soluzioni organizzative per preservare il Servizio Sanitario Nazionale dal rischio di eventi corruttivi (con specifico riferimento al contesto strutturale, sociale ed economico in cui si collocano ed operano le istituzioni medesime) e per innalzare il livello globale di integrità, di competenza e di produttività del sistema sanitario nazionale»;
    la stessa Autorità anticorruzione ha avuto modo di specificare che, all'interno del settore sanitario, gli acquisti rappresentano un aspetto caratterizzato dalla presenza di grossi rischi di corruzione a causa sia della varietà e complessità dei beni e servizi oggetto delle procedura di acquisto, sia per la diversità dei soggetti coinvolti che, spesso, si trovano in una potenziale condizione di conflitto d'interesse, poiché allo stesso tempo rappresentano coloro che utilizzano beni e servizi ed esprimono un fabbisogno. In tal modo, si capisce come tali soggetti siano in grado di incidere sulla domanda;
    altro dato che testimonia la rilevanza delle azioni di rafforzamento di un sistema di controlli maggiormente centralizzato nel settore degli acquisti è rappresentato dalle numerose difficoltà incontrate in tali operazioni; ciò rischia, infatti, di introdurre all'interno degli enti del servizio sanitario nazionale procedure frazionate non soggette ad alcun tipo di controllo né sulle quantità totali dei beni e servizi acquistati, né sui rinnovi degli affidamenti ovvero del ricorso alle procedure in deroga,

impegna il Governo:

1) a rafforzare, anche mediante le necessarie iniziative normative, la competenza in tema di predisposizione di controlli preventivi dell'Anac nel settore sanitario attraverso, da un lato, l'introduzione di nuovi modelli di governance e, dall'altro, il rafforzamento del sistema dei controlli preventivi sulle gare d'appalto per l'acquisizione di beni durevoli e non e dei servizi, anche attraverso operazioni finalizzate a uniformare e rendere tracciabile il processo che va dalla definizione del fabbisogno e dalla programmazione dei beni da acquistare e dei servizi da appaltare, per giungere sino agli aspetti legati alla logistica e alle giacenze di magazzino;

2) a rafforzare, d'intesa con le regioni, la rete dei controlli preventivi sulle gare d'appalto per acquisizioni di dispositivi medici e ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per il completamento dell'istituzione delle Centrali uniche di acquisto da parte delle stesse regioni, anche attraverso la predisposizione di uniformi sistemi di controlli esterni che diano la possibilità di rilevare l'eventuale esistenza di anomalie negli acquisti che potrebbero rivelare la presenza di azioni corruttive ai danni di cittadini ed utenti finali;

3) ad adottare iniziative per introdurre nuovi sistemi di controllo, d'intesa con l'Aifa e con le regioni, ai fini del controllo della spesa farmaceutica convenzionata e soprattutto di quella ospedaliera, per garantire il rispetto dei princìpi di imparzialità e trasparenza;

4) a valutare l'opportunità di modificare, anche attraverso le opportune iniziative normative di competenza, il ruolo della Consip, al fine di dotarla di competenze e strumenti che possano permetterle di incidere in modo più efficace ed efficiente nell'ambito delle procedure di acquisto e nei meccanismi di assegnazione degli appalti, segnatamente in ambito sanitario, considerato il rilevante ruolo che riveste tale società nell'ambito della predisposizione dei bandi e delle gare della pubblica amministrazione nel nostro Paese.
(1-01773) «Palese, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio sanitario nazionale

corruzione

lotta contro la criminalita'