ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01743

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 879 del 26/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALESE ROCCO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
SISTO FRANCESCO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
DE GIROLAMO NUNZIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
SANTELLI JOLE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
VELLA PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2017
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/10/2017


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/10/2017

Atto Camera

Mozione 1-01743
presentato da
PALESE Rocco
testo presentato
Giovedì 26 ottobre 2017
modificato
Venerdì 27 ottobre 2017, seduta n. 880

   La Camera,

   premesso che:

    nel decennio della grande crisi economica il divario tra gli Stati membri dell'Unione europea è aumentato anche nei Paesi più ricchi;

    le mappe regionali contenute nel settimo rapporto sulla politica di coesione pubblicato il 9 ottobre 2017 dalla Commissione europea dimostrano come tra il 2008 e il 2015 in molte regioni europee l'indice del reddito medio pro capite sia diminuito rispetto alla media dell'Unione europea. Tale diminuzione in Italia e in alcune regioni della Grecia supera il 20 per cento, mentre crescono le regioni dell'Est-Europa;

    in Italia, e in particolare nel Mezzogiorno, tutti gli indicatori, nonché gli ultimi rapporti Svimez e le rilevazioni Istat, mostrano una situazione estremamente preoccupante specie dal punto di vista del reddito e della disoccupazione giovanile ma anche per la qualità delle amministrazioni regionali;

    secondo la stessa Commissione europea tali regioni, tra cui appunto quelle del Mezzogiorno d'Italia, non sono talmente arretrate da competere con quelle più povere, ma non sono neanche abbastanza avanzate da essere autonome e poter competere con quelle più sviluppate;

    sulla base di questi dati, la Commissione ritiene opportuni tre interventi da mettere in atto nel prossimo quadro pluriennale di sostegno, quindi dal 2020 in poi, tra cui la modifica degli attuali criteri di ripartizione dei fondi strutturali tra gli Stati membri: non più solo il reddito pro capite come avviene oggi ma anche l'età e la composizione della popolazione, i cambiamenti climatici, la disoccupazione, il tasso di migrazione;

    questa modifica comporterebbe una diminuzione delle risorse destinate all'Est-Europa con un conseguente aumento di quelle destinate agli Stati membri dell'Unione europea;

    se tale modifica dovesse essere approvata e se l'attuale l'entità dei fondi strutturali fosse confermata anche dal 2020 in poi, in base ad alcune simulazioni, in Italia potrebbero arrivare circa 10 miliardi di euro in più rispetto alla programmazione 2014-2020;

    quanto agli altri due interventi proposti dalla Commissione, dovrebbero riguardare un auspicabile testo unico sui fondi strutturali ed un aumento del tasso di cofinanziamento nazionale;

    nel quadro economico attuale e considerando gli ultimi dieci anni caratterizzati dalla grave crisi economica che in Italia si è aggiunta ad un'atavica difficoltà di convogliare la spesa pubblica nazionale verso investimenti e grandi opere, i fondi strutturali costituiscono praticamente gli unici fondi che finanziano le politiche di sviluppo e coesione e, quindi, gli interventi infrastrutturali e sociali nelle regioni del Mezzogiorno, per le quali, è evidente, questa modifica dei criteri di assegnazione dei fondi, diventa vitale più che per il resto del Paese,

impegna il Governo:

1) a sostenere con ogni mezzo, in sede europea, la proposta di modifica dei criteri di ripartizione dei fondi strutturali della prossima programmazione;

2) a sostenere le proposte della Commissione laddove riguardino la succitata modifica dei criteri e la redazione di un testo unico sui fondi strutturali che si auspica possa snellire le procedure, garantendo migliore efficacia ed efficienza della spesa;

3) a valutare con estrema attenzione il ventilato aumento della quota di cofinanziamento, tenendo presente che l'Italia attualmente ha un tasso di cofinanziamento tra i più alti degli Stati membri a fronte di altri Stati che cofinanziano in quota minima (anche del solo 10 per cento);

4) ad assumere iniziative normative per ripristinare, come fatto in passato da altri Governi italiani, il vincolo di destinazione di tutte le risorse finalizzate alle politiche di coesione, destinando l'85 per cento alle regioni del Mezzogiorno ed il restante 15 per cento a quelle del Centro-nord.
(1-01743) «Palese, Occhiuto, Sisto, Catanoso, De Girolamo, Russo, Santelli, Vella, Labriola».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

coesione economica e sociale

politica comunitaria dell'ambiente

ripartizione dell'aiuto