ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01704

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 855 del 21/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO FABRIZIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
GIORGETTI ALBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
SISTO FRANCESCO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017
VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/09/2017


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01704
presentato da
DI STEFANO Fabrizio
testo di
Giovedì 21 settembre 2017, seduta n. 855

   La Camera,

   premesso che:

    gli incendi verificatisi sul territorio nazionale nel 2017 hanno determinato una vera e propria «emergenza nazionale». Legambiente ha recentemente pubblicato un dossier, contenente la rielaborazione dei dati raccolti dalla Commissione europea nell'ambito del progetto «Copernico», che fotografa la drammatica situazione nazionale: «in meno di sette mesi del 2017 sono andati in fumo, in Italia, ben 74.965 ettari di superfici boschive, pari al 156,41 per cento del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). Di questi solo 2.926 ettari, pari al 3,9 per cento del totale sono andati in fumo a causa di incendi nel periodo “invernale”, mentre ben 72.039 ettari, pari al 96,1 per cento del totale, sono andati in fumo a causa di incendi nel periodo “estivo”, ossia da maggio al 26 luglio scorso»;

    secondo gli stessi dati della Commissione, le regioni italiane più colpite risultano essere «la Sicilia con 25.071 ettari distrutti dal fuoco, la Calabria con 19.224 ettari e ancora la Campania 13.037, il Lazio 4.859, la Sardegna 3.512, la Puglia 3.049, la Liguria 2.848 (di cui 2.455 ettari in periodo “invernale”), la Toscana 1.521, la Basilicata 572, l'Abruzzo 366, la Lombardia 270, le Marche 264, l'Umbria 221 e il Piemonte con 151 ettari»;

    nonostante il numero degli incendi in Italia nel 2017 sia aumentato rispetto all'anno precedente, questo non si discosta in misura significativa dalla media degli ultimi anni. Il dato che, tuttavia, preoccupa è rappresentato dall'enorme estensione media della superficie colpita dagli incendi: la superficie complessiva bruciata ha superato quota 101.000 ettari, un dato che corrisponde a più del doppio della superficie andata in fumo in tutto il 2016;

    alla luce dei fatti riportati, assume particolare rilievo la soppressione del Corpo forestale dello Stato, prevista dalla «riforma Madia» (legge n. 124 del 2015) e resa operativa dal decreto legislativo n. 177 del 2016. Gli articoli 7-19 del decreto, in attuazione della delega contenuta all'articolo 8, comma 1, lettera a), hanno disposto, infatti, lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato e l'assorbimento della maggior parte delle sue funzioni e personale nell'Arma dei carabinieri, salvaguardando le «professionalità esistenti, le specialità e l'unitarietà delle funzioni da attribuire, assicurando la necessaria corrispondenza tra le funzioni trasferite e il transito del relativo personale»;

    a seguito della citata riforma, la competenza in materia di incendi boschivi è stata affidata anche ai vigili del fuoco, che, loro malgrado, nonostante l'abnegazione e l'elevatissimo spirito di sacrificio che da sempre li contraddistingue per alleviare disagi ed impedire il verificarsi di danni, non hanno mezzi e risorse adeguati per essere presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale ed agire in modo tempestivo al pari di quanto accadeva con il personale del Corpo forestale. Tutto ciò si ripercuote, quindi, sulla complessiva gestione dell'emergenza, e sulla tempestività nello spegnimento degli incendi;

    lo stesso coordinatore nazionale dei forestali per il Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, Gabriele Pettorelli, ha dichiarato che «sopprimendo la Forestale si è notevolmente indebolita quell'opera di presidio sul territorio e di prevenzione che era propria dei nostri uomini»;

    la riforma attuata con il decreto n. 177 del 2016 ha avuto notevoli conseguenze anche sul piano della dotazione materiale e strumentale del Corpo, per via delle numerose difficoltà legate al passaggio di proprietà dei mezzi;

    secondo dati relativi agli interventi dei mezzi aerei della protezione civile sugli incendi, tra il 1° gennaio ed il 26 luglio sono arrivate ben 1144 richieste, raggiungendo il record decennale, da parte delle Regioni al COAU, per l'intervento dei mezzi della flotta aerea dello Stato composta da 14 canadair, 3 elicotteri dei vigili del fuoco e 3 dell'Esercito. Si certifica dunque un uso così significativo dei mezzi aerei per spegnere gli incendi, lasciando intendere la palese carenza del personale di terra;

    l'Associazione nazionale forestali, dal canto suo, ha sottolineato più volte ed in numerose occasioni le gravi conseguenze della citata «riforma Madia», soprattutto alla luce dei recenti e gravi episodi di incendi boschivi che hanno messo in ginocchio l'Italia intera e rispetto ai quali i forestali sono stati delegittimati delle competenze in materia di spegnimento e gestione degli incendi;

    da ultimo, il Tar Abruzzo – sezione Pescara, mediante ordinanza, ha sollevato la questione di costituzionalità dell'articolo 8 lettera a), della legge n.124 del 2015, per contrasto con gli articoli 3, primo e secondo comma, 9, 32, 76, 77, primo comma, e 81 della Costituzione, e dello stesso decreto n. 177 del 2016, nella parte in cui hanno disposto lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato e l'assorbimento del suo personale nell'Arma dei carabinieri e nelle altre forze di polizia ad ordinamento militare, per contrasto con gli articoli 2,3, primo e secondo comma, 4, 76 e 77, primo comma, della Costituzione;

    il Tar Abruzzo ha riscontrato, in particolare, una serie di profili di illegittimità che attengono, principalmente, al mancato rispetto del principio di autodeterminazione del personale del Corpo forestale alla luce della limitazione che deriva dall'assunzione non pienamente volontaria dello status di militare; alla modifica in senso peggiorativo del rapporto di impiego e di servizio attraverso l'assunzione del menzionato status, considerata la scelta non completamente libera del personale; infine, alla «militarizzazione» di un corpo di polizia che si pone inoltre in netta controtendenza «rispetto ai principi generali del nostro ordinamento e alle linee evolutive di questo nel tempo», a fronte del fatto che «nulla nella legge delega consentiva al Governo di ritenersi espressamente autorizzato a “militarizzare” il personale del disciolto Corpo forestale dello Stato, quindi a mutare la condizione di quanti vogliono continuare a svolgere le pregresse funzioni e a esercitare tali professionalità»;

    è stato da più parti osservato, inoltre, come la specifica formazione culturale e le competenze professionali del personale dipendente, decisive e altamente specializzate anche per la prevenzione e la repressione dei reati ambientali e agroalimentari, e la tutela delle aree protette, fanno del Corpo forestale dello Stato un prezioso strumento operativo a servizio del Paese: l'accorpamento nell'Arma dei carabinieri rischia, quindi, di disperdere le preziose professionalità e le competenze acquisite nel corso degli anni dallo stesso personale del Corpo,

impegna il Governo:

1) ad adottare tutte le opportune iniziative al fine di predispone un sistema di gestione e lotta al fuoco che preveda una sistematica implementazione di controlli e misure di prevenzione, considerato che l'emergenza incendi che ha devastato la Penisola e numerose aree di pregio naturalistico ha dimostrato sino ad oggi una grande impreparazione nel saper prevenire e mettere in sicurezza il prezioso patrimonio naturalistico nazionale;

2) ad intraprendere le necessarie iniziative affinché lo Stato, anche alla luce dei rilievi di costituzionalità sollevati dal Tar Abruzzo, recuperi l'esperienza del Corpo Forestale, ovvero costituisca un'unica forza di polizia ambientale su tutto il territorio nazionale, composta dallo stesso Corpo forestale dello Stato e dai corpi forestali delle regioni e quelli delle province autonome, così da porre in essere un sistema di coordinamento strutturato e radicato sul territorio;

3) ad assumere iniziative volte a modificare la normativa vigente per correggere le inadeguate scelte della «riforma Madia» e restituire al Corpo forestale dello Stato il suo ruolo pieno ed autonomo, valorizzando le professionalità e le competenze del Corpo, quale strumento operativo a servizio del Paese;

4) ad assumere iniziative per provvedere al potenziamento degli organici, nonché dei mezzi a disposizione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, al fine di svolgere tempestivamente il compito istituzionale del soccorso tecnico urgente.
(1-01704) «Fabrizio Di Stefano, Occhiuto, Brunetta, Russo, Laffranco, Catanoso, Alberto Giorgetti, Sisto, Vito».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

guardia forestale

politica forestale