ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01678

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 843 del 27/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: MISTO-CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 27/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 27/07/2017
MENORELLO DOMENICO MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
MUCCI MARA MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
CATALANO IVAN MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
OLIARO ROBERTA MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
MATARRESE SALVATORE MISTO-DIREZIONE ITALIA 27/07/2017
VARGIU PIERPAOLO MISTO-DIREZIONE ITALIA 27/07/2017
QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO MISTO-CIVICI E INNOVATORI 27/07/2017
BRAGANTINI MATTEO MISTO-FARE!-PRI 27/07/2017
PRATAVIERA EMANUELE MISTO-FARE!-PRI 27/07/2017
SBERNA MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 27/07/2017


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01678
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Giovedì 27 luglio 2017, seduta n. 843

   La Camera,
   premesso che:
    il Governo polacco, dal 2015 è guidato dal partito di estrema destra ed euroscettico «Diritto e Giustizia» (PiS), che sta introducendo una serie di riforme del sistema giudiziario che sono state giudicate illiberali dalle opposizioni e da molti osservatori internazionali;
   recentemente, il Parlamento polacco ha approvato una legge che permette al Governo di far «andare in pensione» tutti i giudici della Corte Suprema polacca, prescindendo dalla loro età, e di nominare i loro sostituti. Inoltre, ha votato una normativa che attribuisce al Governo il potere di nominare 22 dei 25 funzionari che scelgono i giudici e ne propongono i loro avanzamenti di carriera;
   secondo Maciej Kisilowski, un professore di diritto della Central European University, il Governo polacco attraverso il controllo del sistema giudiziario e sulla Corte Suprema può riuscire a far approvare le proprie leggi più facilmente. Va evidenziato, che la Corte Suprema polacca ha anche il potere di invalidare o convalidare i risultati delle elezioni legislative;
   le leggi appena approvate, a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo, sono incompatibili con la separazione dei poteri su cui si basano le democrazie europee;
   l'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea recita: «L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini»;
   l'articolo 7 del medesimo Trattato stabilisce che il Consiglio possa accertare l'esistenza di un «evidente rischio di violazione» dei valori sanciti dall'articolo 2 dei Trattati da parte di uno Stato membro e anche di una «violazione grave e persistente» da parte di Uno Stato membro dei valori enunciati nell'articolo 2 del Trattato, e ne disciplina la procedura. Qualora il Consiglio accerti che sono state effettuate delle violazioni da parte dello Stato membro può deciderne anche la sospensione del diritto di voto;
   l'Unione europea ha recentemente annunciato una procedura d'infrazione verso l'Ungheria che ha introdotto nel suo ordinamento una norma che danneggia le organizzazioni che ricevono finanziamenti stranieri. La Commissione europea ha dichiarato in merito: «la norma è discriminatoria e interferisce indebitamente con i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare il diritto alla libertà di associazione». Inoltre, è stato inviato un monito da Bruxelles a Budapest, anche sulla riforma della pubblica istruzione, in quanto sarebbe in contrasto con il diritto alla «libertà accademica, all'educazione e alla libertà di condurre affari»;
   per molti giorni migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a. Varsavia e in altre città polacche con candele, bandiere e rose bianche, simbolo del movimento civico, per chiedere al Presidente Duda di porre il veto sulla riforma della giustizia che avrebbe messo in ulteriore rischio la democrazia polacca;
   il capo dello Stato polacco ha deciso di porre il veto alle leggi sulla Corte suprema e sul Consiglio nazionale della magistratura. Il Presidente polacco ha dichiarato che il suo ufficio elaborerà un nuovo progetto di legge in due mesi,

impegna il Governo:

1) ad adoperarsi attivamente affinché, nelle competenti sedi dell'Unione europea, sia monitorata l'evoluzione della normativa polacca in questione al fine di verificarne la conformità allo stato di diritto e ai principi democratici sanciti dai Trattati europei e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
2) ad adoperarsi affinché l'Unione europea – ove accertasse la contrarietà di tale normativa ai suddetti princìpi – avvii nei confronti della Polonia l’iter previsto dall'articolo 7 del Trattato sull'Unione europea;
3) ad assumere iniziative – ai sensi dell'articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea – per sottoporre alla Commissione europea la questione, ai fini dell'eventuale avvio di una procedura di infrazione nei confronti della Polonia per violazione dei citati princìpi e dello stato di diritto.
(1-01678) «Galgano, Monchiero, Pisicchio, Menorello, Mucci, Catalano, Oliaro, Matarrese, Vargiu, Quintarelli, Matteo Bragantini, Prataviera, Sberna».