ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01649

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 819 del 22/06/2017
Abbinamenti
Atto 1/01553 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01560 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01646 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01647 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01648 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01650 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01652 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01656 abbinato in data 04/07/2017
Atto 1/01657 abbinato in data 04/07/2017
Atto 6/00336 abbinato in data 04/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: ALTIERI TRIFONE
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 22/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCONI MAURIZIO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
CIRACI' NICOLA MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
CORSARO MASSIMO ENRICO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
DISTASO ANTONIO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
LATRONICO COSIMO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017
MARTI ROBERTO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 22/06/2017


Stato iter:
04/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 04/07/2017
Resoconto COSTA ENRICO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/07/2017
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI CIVICI E INNOVATORI
Resoconto ALTIERI TRIFONE MISTO-DIREZIONE ITALIA
Resoconto PARISI MASSIMO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 04/07/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/07/2017
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MAROTTA ANTONIO ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto MELILLA GIANNI ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto SARRO CARLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GASPARINI DANIELA MATILDE MARIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
PARERE GOVERNO 04/07/2017
Resoconto COSTA ENRICO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/07/2017

DISCUSSIONE IL 04/07/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/07/2017

ACCOLTO IL 04/07/2017

PARERE GOVERNO IL 04/07/2017

APPROVATO IL 04/07/2017

CONCLUSO IL 04/07/2017

Atto Camera

Mozione 1-01649
presentato da
ALTIERI Trifone
testo presentato
Giovedì 22 giugno 2017
modificato
Martedì 4 luglio 2017, seduta n. 826

   La Camera,
   premesso che:
    la Costituzione, all'articolo 114, stabilisce che la Repubblica è costituita da comuni, dalle province, dalle città metropolitane, dalle regioni e dallo Stato e che comuni, province, città metropolitane e regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione;
    gli articoli 117 e 118 della Costituzione attribuiscono alle province funzioni amministrative, mentre l'articolo 119 attribuisce loro autonomia finanziaria di entrata e di spesa e risorse autonome con cui finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite;
    la legge n. 56 del 2014, recante «Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni», non potendosi con legge ordinaria abolire le province, le ha trasformate in enti di secondo livello, in attesa di una loro soppressione attraverso una riforma del titolo V della Costituzione;
    la cosiddetta «legge Delrio» ha mantenuto in capo alle province, quali enti con funzioni di area vasta, alcune funzioni fondamentali, come la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché la tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza; la pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, l'autorizzazione e il controllo in materia di trasporto privato, nonché la costruzione e gestione delle strade provinciali e la regolazione della circolazione stradale; la programmazione provinciale della rete scolastica; la raccolta ed elaborazione di dati, la assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; la gestione dell'edilizia scolastica; il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale;
    il testo della riforma costituzionale approvato dal Parlamento non ha affrontato nel suo complesso il tema di una revisione organica dei diversi livelli di governo, a partire dalle regioni, limitandosi alla soppressione delle provincie e alla loro trasformazione in «enti di area vasta», con l'attribuzione a comuni e regioni delle funzioni fondamentali che la «legge Delrio» aveva mantenuto in capo alle province, lasciando agli enti di area vasta e alle città metropolitane le competenze residuali;
    l'esito negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, lasciando inalterato il testo della carta costituzionale, ha quindi avuto come conseguenza quella di mantenere l'autonomia istituzionale, finanziaria e organizzativa delle province. Ne consegue che diviene necessario un intervento normativo che adegui cospicue parti della citata legge n. 56 del 2014, alla filosofia di fondo del dettato costituzionale, voluto dai Costituenti o, quantomeno, ponga chiarezza nelle modalità con cui è avvenuto – e sta avvenendo – il trasferimento alle regioni e ai comuni delle competenze sottratte alle province;
    la mancata attuazione della riforma costituzionale e la conseguente mancata abrogazione delle province a seguito della «bocciatura» del referendum confermativo del 4 dicembre 2016 insieme alle ulteriori riduzioni di risorse operate nel corso degli anni 2015 e 2016 nei confronti delle stesse, ha lasciato queste amministrazioni in una situazione di estrema gravità dal punto di vista amministrativo rendendo impossibile in molti casi svolgere le funzioni, anche di natura fondamentale, che la legge attribuisce loro;
    la «bocciatura» della riforma costituzionale, pone anche un ulteriore problema: la «riforma Delrio» ha previsto l'eliminazione del suffragio universale diretto per la scelta degli organi politici, che sono stati affidati a una rappresentanza di secondo livello. Tale scelta, motivata da logiche «anti-casta» e da deboli argomentazioni di ordine economico, pare ora, con il mantenimento della capacità impositiva, ex articolo 119 Costituzione, ledere uno dei principi cardine del costituzionalismo, quello del no taxation without representation e quindi negare la possibilità per i cittadini di influire direttamente nella determinazione dell'indirizzo politico provinciale, valutando, conseguentemente, l'operato dei propri rappresentanti;
    non è in nessun caso in discussione la necessità che a tutti i livelli istituzionali siano perseguite serie e credibili politiche di revisione e razionalizzazione della spesa ed è lo stesso dettato costituzionale a prevedere che le province «concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea». Tuttavia, ancor prima della conclusione dell’iter ex-articolo 138 della Costituzione e del successivo svolgimento del referendum confermativo, il Governo ha operato drastici tagli ai bilanci provinciali che hanno posto tali enti in una condizione di grave difficoltà amministrativa;
    la logica del Governo di operare come se alle province fossero già state tolte funzioni fondamentali in materia di trasporti, strade, rete scolastica e tutela ambientale ha portato un intero comparto istituzionale a non essere in grado non solo di approvare i bilanci, ma, fatto ancora più grave, all'impossibilità di erogare i servizi;
    la Corte dei conti ha ripetutamente messo in guardia parlamento ed Esecutivo su questo modo di intervenire: già durante i lavori preparatori della «legge Delrio» aveva evidenziato come il riordino prospettato avrebbe potuto comportare «aggravi di spesa, confusione ordinamentale e moltiplicazione di oneri»; nell'aprile 2015 la magistratura contabile denunciava come le province fossero state di fatto poste in una condizione tale da annullare qualsiasi capacità programmatoria; infine, nel febbraio 2017, nel rapporto alle Camere sulla situazione dei bilanci delle province, evidenziava la manifesta irragionevolezza della forte riduzione delle risorse destinate a funzioni esercitate con carattere di continuità ed in settori di notevole rilevanza sociale, con grave deterioramento delle condizioni di equilibrio strutturale dei bilanci delle province;
    i presidenti delle province nel febbraio 2017 hanno denunciato l'impossibilità di poter erogare servizi fondamentali per la collettività, quali la manutenzione degli edifici scolastici di competenza e la manutenzione dei 130 mila chilometri di strade provinciali;
    neppure in sede di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, si è previsto di allocare almeno le risorse strettamente necessarie per risolvere questa situazione paradossale, tanto che il presidente dell'Unione provinciale italiana ha dovuto constatare come sia «mancata la volontà di risolvere la grave emergenza per i servizi assicurati dalle province: una emergenza causata da tagli irragionevoli e ingiustificati di cui evidentemente ancora non si vuole ammettere l'errore»,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative, anche normative, necessarie per garantire alle province italiane di poter far fronte alle proprie funzioni istituzionali, in base all'analisi reale dei fabbisogni standard, e nel rispetto dell'articolo 119 della Costituzione, con particolare attenzione alla manutenzione delle strade e all'edilizia scolastica;
2) ad aprire un confronto in ogni opportuna sede parlamentare al fine di:
   a) rivalutare la distribuzione delle funzioni attribuite alle province dalla legge n. 56 del 2014, anche alla luce del voto referendario del 4 dicembre 2016;
   b) rivedere la disciplina relativa agli organi provinciali e alla loro durata;
   c) valutare la possibilità di procedere ad un'organica revisione del testo unico degli enti locali, per adeguarlo alle novità in materia di comuni, province e città metropolitane;
3) ad assumere iniziative per ripristinare l'autonomia organizzativa degli enti, attraverso la soppressione del comma 420 dell'articolo 1 della legge n. 190 del 2014;
4) ad assumere iniziative per consentire alle province in via straordinaria, anche per il 2017, di utilizzare gli avanzi di amministrazione per assicurare gli equilibri dei bilanci.
(1-01649) (Testo modificato nel corso della seduta) «Altieri, Bianconi, Capezzone, Chiarelli, Ciracì, Corsaro, Distaso, Fucci, Latronico, Marti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riforma politica

revisione della costituzione

regolamentazione del traffico