ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01554

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 764 del 22/03/2017
Abbinamenti
Atto 1/01435 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01536 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01537 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01547 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01624 abbinato in data 09/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 22/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURGIA BRUNO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 22/03/2017


Stato iter:
09/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 09/05/2017
Resoconto BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/05/2017
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC
Resoconto ALTIERI TRIFONE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MOLEA BRUNO CIVICI E INNOVATORI
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto SCOPELLITI ROSANNA ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 09/05/2017
Resoconto BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2017

DISCUSSIONE IL 09/05/2017

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 09/05/2017

NON ACCOLTO IL 09/05/2017

PARERE GOVERNO IL 09/05/2017

VOTATO PER PARTI IL 09/05/2017

RESPINTO IL 09/05/2017

CONCLUSO IL 09/05/2017

Atto Camera

Mozione 1-01554
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Mercoledì 22 marzo 2017
modificato
Martedì 9 maggio 2017, seduta n. 792

   La Camera,
   premesso che:
    in questi anni di costante emergenza l'Alto commissariato sui rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) assieme ad altre organizzazioni internazionali che si occupano di migranti, ha stabilito alcuni criteri per tentare, nel modo più accurato possibile, di effettuare il calcolo dei morti e dei dispersi in mare, attraverso il confronto tra più fonti: le informazioni ufficiali raccolte dalle autorità locali e dai soccorritori, primi tra tutti la Guardia costiera e la Marina militare italiana, le testimonianze dei superstiti registrate dal personale che assiste i migranti dopo lo sbarco, le notizie diffuse da media o dalle organizzazioni della società civile nei Paesi di partenza, di transito e di arrivo, seppure, queste ultime, soggette a preventiva verifica;
    secondo i dati elaborati dall'Unhcr nel 2016 sarebbero state cinquemila le persone morte mentre cercavano di attraversare il Mar Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna e cariche fino all'inverosimile, ma il risultato è pur sempre solo una stima, e il numero di persone morte e disperse potrebbe essere addirittura più elevato di quanto riportato;
    questo dato rende l'anno da poco conclusosi quello in cui è morto il maggior numero di migranti nelle traversate del Mediterraneo, con una media di 14 persone al giorno, e al contempo dimostra come l'aumento di vittime sia stato drammaticamente costante a partire dal 2008, anno in cui si è cominciato a contarli;
    l'aumento dei decessi dipende da molteplici fattori, quali in primo luogo il costante aumento del numero di persone che tentano la traversata lungo quella rotta, soprattutto dopo la chiusura della cosiddetta rotta balcanica, al quale si aggiungono la sempre maggiore spregiudicatezza e crudeltà dei trafficanti di persone che impiegano mezzi in pessime condizioni sicuri del fatto che qualcuno interverrà in salvataggio e, in ultimo, anche le condizioni meteorologiche spesso avverse;
    il 2016 ha segnato per l'Italia anche il più alto numero di richiedenti asilo a protezione internazionale, che stando ai dati del Ministero dell'interno ha raggiunto la cifra più alta mai registrata in un ventennio, oltre 123 mila, pari a quasi diecimila richieste al mese, il 47 per cento in più rispetto al 2015;
    relativamente agli esiti delle domande esaminate, poi, i dati disponibili evidenziano un aspetto importante: a fronte di un aumento di richieste diminuisce il numero di quelle che si sono concluse positivamente con il riconoscimento dello status rifugiato o di protezione sussidiaria o umanitaria, pari ad appena un terzo di quelle presentate;
    dopo la strage di Lampedusa, nella quale un peschereccio libico carico di immigrati prese fuoco a largo di Lampedusa e morirono 368 persone delle 500 a bordo, una delle stragi in mare più gravi nella storia del Mediterraneo, il Presidente della Commissione europea Juncker, aveva solennemente promesso che non ci sarebbero stati «mai più morti», ma da quel giorno ci sono state, invece, altre 13.288 vittime;
    la strage di Lampedusa ha rappresentato uno spartiacque che ha portato il Governo italiano a varare la missione militare con scopi umanitari nel Mediterraneo, Mare Nostrum, uno sforzo finanziario enorme al quale hanno fatto seguito talmente tante critiche che è stata poi sostituita da una nuova operazione coordinata da Frontex, con appena un terzo dei finanziamenti;
    il Governo e l'Unione europea tutta non possono continuare a legiferare sotto i colpi dell'emotività, come invocato a gran voce dopo ogni tragedia, magari accogliendo visioni demagogiche e dannose per l'Italia, ma soprattutto per quelle nazioni che si avrebbe l'illusione di aiutare e che invece sarebbero condannate all'estinzione: si deve regolamentare, non spalancare le frontiere;
    pensare che un Paese con oltre duemila miliardi di euro di debito, la disoccupazione giovanile al 40 per cento, in recessione da dieci anni, in fase di deindustrializzazione, possa dare soluzione a questa tragedia con i canali umanitari o con l'abolizione del reato di clandestinità è semplicemente folle;
    l'Italia non può essere lasciata sola a gestire l'emergenza nel Mediterraneo e i limiti delle operazioni sinora adottate in ambito europeo sono evidenti, basti pensare alla missione EunavforMed, bloccata da ormai diciotto mesi in attesa del passaggio alla sua cosiddetta terza fase, nell'ambito della quale sarebbe finalmente possibile neutralizzare e imbarcazioni e le strutture logistiche usate dai contrabbandieri e trafficanti sia in mare che a terra;
    il 3 febbraio 2017 è stata adottata la «Dichiarazione di Malta dei membri del Consiglio europeo sugli aspetti esterni della migrazione: affrontare la rotta del Mediterraneo centrale», con la quale, muovendo dal dato numerico che «sulla rotta del Mediterraneo centrale, tuttavia, nel 2016 si sono registrati più di 181.000 arrivi, mentre il numero di persone morte o disperse in mare ha raggiunto un nuovo record ogni anno a partire dal 2013», gli Stati firmatari esprimono la propria determinazione «a prendere ulteriori misure per ridurre in maniera significativa i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale e smantellare il modello di attività dei trafficanti, rimanendo al contempo vigili riguardo alla rotta del Mediterraneo orientale e ad altre rotte»;
    tra le ipotesi allo studio vi sarebbe anche quella di creare una line of protection, di fatto un blocco navale da realizzare con unità e uomini libici finanziati dalla Commissione con duecento milioni di euro a valere sul fondo fiduciario dell'Unione europea per l'Africa, volto a costituire una prima linea di difesa per impedire le partenze, dietro alla quale dovrebbero continuare ad operare le navi europee della missione «Sophia», con lo scopo di soccorrere i migranti alla deriva e di distruggere i barconi catturati;
    dopo la chiusura della rotta balcanica i migranti che salpano dalle coste libiche verso l'Italia e l'Europa meridionale rappresentano il 90 per cento del totale e, dopo l'aumento del 18 per cento degli ingressi clandestini registrato già nel 2016, per l'anno in corso l'Unione ha preso atto del fatto che «non ci sono indicazioni che il trend possa cambiare finché non migliorerà la situazione economica e politica» nei paesi di origine e in Libia, e ha stimato le persone pronte a partire dalla Libia nel corso della prossima estate tra settecentomila e il milione;
    sino ad oggi l'unico intervento promosso dall'Unione europea a contrasto dell'immigrazione illegale verso le nazioni europee che ha ottenuto successo è stata la chiusura della cosiddetta rotta balcanica, mentre è completamente fallito il piano dei ricollocamenti e, sinora, anche i primi tentativi di accordo con la Libia e con le nazioni dell'Africa settentrionale e subsahariana per combattere il traffico di esseri umani;
    i dati riportati in premessa confermano che, per la stretta correlazione tra le partenze e i decessi durante la traversata del Mediterraneo, le politiche che incentivano tali partenze sono estremamente pericolose e che, invece, occorre adottare misure ed iniziative immediate che, blocchino tali flussi, salvando così numerose vite umane;
    indubbiamente la tratta clandestina di esseri umani, qualunque sia la rotta, è un business immorale e pericoloso per la sicurezza nazionale, nella misura in cui arricchisce soggetti criminali e va quindi scoraggiata e repressa in ogni modo;
    è altrettanto innegabile che l'Italia, avendo dei confini in maggior parte permeabili come quello marittimo, necessita di particolari misure di controllo e respingimento,

impegna il Governo:

1) ad adottare ogni iniziativa utile a permettere l'identificazione dei migranti deceduti lungo la rotta del Mediterraneo, a tal fine anche prevedendo una condivisione degli oneri nell'ambito dell'Unione europea;
2) a stringere patti bilaterali con le nazioni africane che affacciano sul Mediterraneo al fine di arrestare o arginare il drammatico fenomeno dei decessi di immigrati nella traversata del Mediterraneo, e per facilitare l'identificazione delle eventuali vittime;
3) ad adottare ogni utile iniziativa di competenza volta a disincentivare le partenze degli immigrati dai Paesi di origine e di transito, mediante un'adeguata politica di controllo delle frontiere marittime e terrestri nazionali e l'adozione di un blocco navale davanti alle coste libiche;
4) a sollecitare in sede europea l'impegno per giungere tempestivamente all'avvio della terza fase dell'operazione EunavforMed, al fine di prevenire il più efficacemente possibile ulteriori perdite umane nella traversata del Mediterraneo.
(1-01554) «Rampelli, Cirielli, La Russa, Giorgia Meloni, Murgia, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mortalita'

lotta contro la criminalita'

traffico di persone