ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01514

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 744 del 17/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 17/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
MURGIA BRUNO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 17/02/2017


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01514
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Venerdì 17 febbraio 2017, seduta n. 744

   La Camera,
   premesso che:
    al termine della seconda guerra mondiale nelle terre contese tra Italia e Jugoslavia dell'Istria e della Dalmazia ha avuto luogo una drammatica pulizia etnica;
    migliaia di cittadini italiani sono stati barbaramente assassinati e gettati a volte ancora vivi nelle foibe, le caverne verticali tipiche della regione carsica e dell'Istria;
    le sistematiche violenze a danno dei cittadini italiani residenti in quelle zone sono proseguite per anni e perseguivano il chiaro intento da parte del regime titino di «slavizzare» quelle terre, eliminando coloro che avrebbero potuto riaffermarne l'italianità;
    a causa delle violenze centinaia di migliaia di italiani furono costretti a scappare da quelle zone e ad abbandonare tutti i loro beni, che furono espropriati e nazionalizzati da parte dello Stato jugoslavo;
    per decenni la tragedia di queste famiglie di esuli, come anche quelle delle vittime delle foibe, sono state ignorate dalla storia, e nonostante ora si stia cominciando a compiere un cammino in senso inverso, soprattutto grazie all'istituzione, a decorrere dal 2004 della Giornata del ricordo, gli esuli arrivati in Italia ormai settant'anni fa dopo incredibili sofferenze non hanno ancora neanche ricevuto l'intero indennizzo loro riconosciuto in base alle leggi varate;
    la questione dei beni arbitrariamente espropriati da parte dell'allora Jugoslavia è stata, infatti, solo in parte regolata da accordi bilaterali;
    il Parlamento ha provveduto nel tempo a decidere l'indennizzo delle proprietà perdute nei territori ceduti, attraverso una legislazione che è stata più volte modificata, col proposito di venire incontro alle aspettative degli esuli, ma è sempre stata valutata come del tutto insoddisfacente per quanto riguarda i valori monetari riconosciuti;
    lo Stato non ha riconosciuto ai vecchi proprietari di immobili un ristoro integrale, bensì soltanto un indennizzo condizionato dalle capacità di bilancio della finanza pubblica e stabilito dal Parlamento con piena discrezionalità;
    la Corte di cassazione, con la sentenza n. 8055 del 25 marzo 2014, ha stabilito che è ravvisabile un diritto all'indennizzo in favore dei cittadini italiani per i beni localizzati nei territori ceduti alla Jugoslavia in base al Trattato di pace del 10 febbraio 1947 ed ivi sottoposti, dal Governo jugoslavo, a misure di nazionalizzazione o di esproprio, ma spetta comunque sempre al Parlamento determinarne in concreto l'importo;
    la questione è analoga per il regime concernente i beni localizzati nella zona B, in base al Trattato di Osimo del 1975;
    nonostante il mutato scenario geopolitico dell'Europa orientale e la costituzione di nuove Nazioni in seguito al dissolvimento della federazione jugoslava, l'Italia non ha dato alcun segno di voler sostenere un impegno politico più determinato per il chiarimento delle contese ancora in essere;
    la Croazia e la Slovenia, in particolare, hanno stanziato un fondo per il risarcimento delle vittime delle foibe e degli esuli, ma non procedono con l'erogazione delle somme riconosciute perché manca proprio la parte italiana, che avrebbe dovuto contribuire anch'essa con uno stanziamento di risorse finanziarie;
    la legge 16 marzo 2001, n. 72, recante «Interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia», ha previsto la stipula di una convenzione pluriennale con la Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati finalizzata a garantire l'applicazione dell'articolo 9 della Costituzione e il conseguente finanziamento di attività volte alla salvaguardia «delle tradizioni storiche, culturali e linguistiche italiane delle comunità istriane, fiumane e dalmate residenti in Italia, con riferimento agli usi, ai costumi ed alle espressioni artistiche, letterarie e musicali che ne costituiscono il patrimonio culturale popolare ed il legame storico con le terre di origine»;
    tale normativa, tuttavia, è estremamente farraginosa e complessa a causa del coinvolgimento di una pluralità di istituzioni pubbliche e private, a partire dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo;
    ad oggi la procedura per l'erogazione dei fondi è talmente complicata da rendere le tempistiche così lunghe che le attività delle associazioni rischiano la completa paralisi;
    con la legge 30 marzo 2004, n. 92, lo Stato italiano ha istituito il «Giorno del ricordo», finalizzato a «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale»;
    la legge stabilisce, inoltre, che siano previste «iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero»;
    a oltre un decennio dalla sua prima applicazione, le iniziative messe in atto dalle istituzioni scolastiche per ottemperare a quanto previsto dalla legge n. 92 del 2004 si dimostrano ancora del tutto inadeguate e insoddisfacenti;
    è necessario pertanto un percorso di conoscenza approfondito della storia del confine italiano nord-orientale e dei territori che furono italiani, oggi croati e sloveni, attraverso specifici progetti didattici;
    un percorso formativo e culturale esaustivo può essere ravvisato nel progetto «Viaggio nella civiltà giuliano dalmata», realizzato dall'amministrazione di Roma Capitale dal 2008 al 2010 con la partecipazione della maggior parte delle scuole superiori del territorio, nell'ambito del quale gli studenti sono anche stati portati a visitare i luoghi simbolo delle foibe e dell'esodo;
    tale progetto è stato inserito negli annali del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca quale riconoscimento della sua valenza istituzionale nazionale,

impegna il Governo:

1) a garantire la piena attuazione della legge n. 92 del 2004, al fine di conservare e onorare la memoria delle vittime degli eccidi e delle sofferenze patite dagli esuli, sostenendo la celebrazione del Giorno del ricordo da parte di tutte le amministrazioni pubbliche e vigilando sulla realizzazione di iniziative in ambito scolastico che insegnino agli studenti questi tragici fatti;
2) ad adottare con urgenza ogni iniziativa, anche in sede internazionale, volta a dare finalmente soluzione alla vicenda degli indennizzi riconosciuti ai cittadini italiani che hanno perduto i propri beni in quelle regioni, attraverso la messa a disposizione dei fondi necessari vincolandoli a tale destinazione;
3) ad adottare le opportune iniziative di tipo normativo e amministrativo per modificare l’iter per la concessione dei finanziamenti ex lege n. 72 del 2001, e a procedere alla immediata individuazione del funzionario delegato all'esecuzione dei mandati di pagamento, affinché si possa procedere in tempi rapidissimi all'erogazione delle somme necessarie e scongiurare il dissesto degli istituti interessati;
4) ad impegnarsi in sede bilaterale con gli Stati di Croazia e Slovenia affinché estendano ai cittadini italiani le normative emanate per la denazionalizzazione dei beni dei cittadini della dissolta Repubblica socialista federale di Jugoslavia.
(1-01514) «Rampelli, Cirielli, La Russa, Giorgia Meloni, Murgia, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

guerra

accordo bilaterale

cittadino della Comunita'