ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01459

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 721 del 10/01/2017
Abbinamenti
Atto 1/01452 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01456 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01457 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01458 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01460 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01461 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01462 abbinato in data 10/01/2017
Atto 6/00280 abbinato in data 10/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZANETTI ENRICO
Gruppo: SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Data firma: 10/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO FRANCESCO SAVERIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
GALATI GIUSEPPE SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
ABRIGNANI IGNAZIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
D'ALESSANDRO LUCA SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
FAENZI MONICA SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
LAINATI GIORGIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
MARCOLIN MARCO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
PARISI MASSIMO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 10/01/2017


Stato iter:
10/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 10/01/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/01/2017
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC
Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto TABACCI BRUNO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA CIVICI E INNOVATORI
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE-NCD-CENTRISTI PER L'ITALIA
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 10/01/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/01/2017

DISCUSSIONE IL 10/01/2017

IN PARTE NON ACCOLTO IL 10/01/2017

PARERE GOVERNO IL 10/01/2017

VOTATO PER PARTI IL 10/01/2017

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 10/01/2017

CONCLUSO IL 10/01/2017

Atto Camera

Mozione 1-01459
presentato da
ZANETTI Enrico
testo di
Martedì 10 gennaio 2017, seduta n. 721

   La Camera,
   premesso che:
    alla base della nascita dell'Unione europea vi è stata una profonda idea di coesione ed unità d'intenti che hanno costituito i presupposti per giungere ad una sempre maggiore integrazione degli Stati membri. Un'integrazione che ad oggi è stata soprattutto monetaria ma che deve proseguire sugli aspetti finanziari e politici;
    gli avvenimenti degli ultimi anni, che prendono avvio con lo scoppio della crisi finanziarla negli Stati Uniti nel 2008 ed il suo successivo diffondersi in Europa, hanno senza dubbio destabilizzato tale coesione, sia dal punto di vista politico che economico, creando forti tensioni fra gli Stati membri e minando le fondamenta stesse dell'Unione;
    arginare gli effetti di tali avvenimenti di squilibrio ha richiesto numerosi e complessi interventi anche dal punto di vista legislativo, sia a livello nazionale che da parte di Commissione e Parlamento europeo;
    tra questi, vi è anche la proposta di direttiva presentata nel giugno 2012 dalla Commissione europea in tema di risoluzione e risanamento delle crisi degli enti creditizi;
    nell'estate del 2015 in occasione del recepimento della direttiva, il Parlamento italiano – a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo senza dedicare al tema le approfondite valutazioni che sarebbero state necessarie – ha accolto la nuova normativa fissando al 1o gennaio 2016 l'introduzione dei cosiddetto bail-in;
    il salvataggio poi da parte del Governo Renzi di quattro istituti di credito tramite il decreto-legge n.183 del 22 novembre 2015 – il «salvabanche» – le cui disposizioni sono state successivamente inserite nella legge di stabilità 2016, ha previsto la risoluzione di Cassa di risparmio di Ferrara spa, di Banca delle Marche spa, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa e di Cassa di risparmio di Chieti spa, già oggetto di commissariamento da parte della Banca d'Italia;
    questo evento, inizialmente sottovalutato, ha portato agli occhi dell'opinione pubblica, un potenziale problema che fino ad allora era rimasto delimitato alla valutazione di circoscritti operatori del settore, ovvero che, per evitare il dissesto di un istituto di credito, l'Italia così come gli altri Paesi membri dell'Unione europea non possono più intervenire con fondi pubblici, ma le banche dovranno essere ricapitalizzate tramite la partecipazione degli azionisti, degli obbligazionisti, e se ce ne fosse bisogno, anche del correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro;
    in linea generale, ritiene politicamente condivisibile e assolutamente opportuno il principio del «bail-in», in base al quale le perdite delle banche non possono essere ripianate con interventi a carico della fiscalità generale, e quindi di tutti i contribuenti, ma soltanto con interventi a carico del sistema bancario, previa partecipazione alle perdite degli investitori che hanno consapevolmente sottoscritto titoli di capitale e di debito emessi dalle banche medesime;
    il recepimento del predetto principio, assunto in sede europea da parte di ciascuno Stato sovrano, presuppone però una vera attuazione dell'unione bancaria e in particolare richiede che venga attuato il «Sistema europeo dei meccanismi di finanziamento» che, con ogni evidenza, costituisce, in un'ottica di stabilità del sistema bancario dei singoli Paesi europei, il necessario e imprescindibile complemento del principio del «bail-in»;
    si ritiene inoltre utile inserire, nell'ambito dei sistemi di garanzia dei depositi, la non applicazione del limite di 100.000 euro sui conti correnti delle persone fisiche, rappresentando il deposito sul conto un risparmio e non un investimento;
    tale stretto collegamento tra l'introduzione delle regole e l'introduzione degli strumenti di tutela del sistema previsti per attuare una vera integrazione bancaria è tanto più necessario in un momento di strutturale debolezza del sistema bancario internazionale, in cui i rischi di contagio sono particolarmente elevati; 
    il recente accordo tra l'Italia e l'Unione europea per l'attuazione della garanzia statale sui crediti bancari in sofferenza, e il successivo decreto-legge approvato dal Governo sullo stesso argomento, hanno costituito un passo importante per il consolidamento del settore bancario in Italia, ma nell'attuale contesto internazionale e di mercato si sono resi necessari ulteriori interventi per evitare il rischio di crisi bancarie;
    recentemente, con il decreto n. 237 del 2016, recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio, il Governo Gentiloni è intervenuto per consentire al Ministero dell'economia e delle finanze di erogare, sostegno pubblico alle banche italiane in seguito delle prove di «stress test» effettuate a livello nazionale, dall'Unione europea e del Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism – SSM);
    un intervento che rappresenta una estrema ratio trattandosi di uno scudo da 20 miliardi di euro per tutti quegli istituti di credito in posizione di sofferenza, che verrà utilizzato in particolare per garantire la copertura del fabbisogno al Monte del Paschi di Siena fino ad un importo di 8,8 miliardi di euro dopo che lo stesso istituto non è stato in grado di trovare sul mercato le risorse necessarie per la sua ricapitalizzazione;
    con questo decreto il Governo, tra le altre cose, adopererà i miliardi di euro stanziati per sottoscrivere nuove azioni di Monte dei Paschi e per rilevare quelle che saranno date in cambio ai piccoli obbligazionisti che dovrebbero riuscire a recuperare l'intera somma investita. Per quanto riguarda invece gli investitori istituzionali, il decreto prevede che le loro obbligazioni subordinate vengano convertite al 75 per cento del valore nominale senza interessi;
    in questo quadro risulta palese la disparità di trattamento con gli azionisti e gli obbligazionisti interessati dal decreto n. 183 del 22 novembre 2015 ovvero quello strettamente connesso con le procedure di risoluzione avviate dalla Banca d'Italia nei confronti di alcune banche in amministrazione straordinaria (Cassa di risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio dalla provincia di Chieti), che ha determinato la costituzione ex lege degli enti-ponte previsti dai provvedimenti di avvio della risoluzione dei suddetti istituti bancari,

  impegna se stessa e i propri organi a deliberare in ordine all'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario italiano che possa, in tempi rapidissimi, far chiarezza sulle responsabilità che hanno portato diversi istituti di credito a situazioni di difficoltà finanziaria con tutti i risvolti negativi annessi, in particolar modo riguardo alla mancata tutela di migliaia di risparmiatori,

impegna il Governo:

1) a confermare in sede europea l'orientamento favorevole dell'Italia, in linea di principio, al meccanismo del «bail-in», riprendendo contemporaneamente le trattative con la Commissione europea sul meccanismo di sostegno al sistema bancario, per l'autorizzazione di ulteriori misure di aiuto che consentano una dismissione ordinata e razionale del crediti deteriorati da parte del sistema bancario limitando il più possibile l'utilizzo di risorse pubbliche;

2) a garantire condizioni di parità tra tutti gli investitori non istituzionali che hanno subito recentemente una riduzione del valore delle obbligazioni subordinate comprendendo in questa azione anche gli investitori che sono stati coinvolti dall'entrata in vigore del decreto-legge 22 novembre 2015, n. 183;

3) ad assumere opportune iniziative normative per garantire adeguata formazione agli operatori del credito ed eliminare la pratica delle pressioni commerciali;

4) a promuovere norme più rigide a tutela dei risparmiatori, prevedendo in capo a banche e istituti di credito l'obbligo di informare sempre ed in maniera comprensibile il cliente circa il fattore di rischio dell'operazione che sta realizzando;

5) ad assumere iniziative normative affinché il limite dei 100.000 euro non si applichi in ogni caso ai depositi di persone fisiche, rappresentando esso un risparmio e non un investimento, anche in conformità alle disposizioni di cui all'Art.47 della Costituzione (tutela del risparmio);

6) a considerare un'eventuale istituzione di una Commissione di inchiesta sul sistema bancario come condizione politica per l'erogazione di risorse pubbliche per il risanamento del sistema creditizio.
(1-01459) «Zanetti, Francesco Saverio Romano, Galati, Sottanelli, Abrignani, D'Alessandro, D'Agostino, Faenzi, Lainati, Marcolin, Mottola, Parisi, Rabino, Vezzali».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

rischio sanitario

banca