ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01430

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 703 del 08/11/2016
Abbinamenti
Atto 1/01309 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01421 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01422 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01426 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01432 abbinato in data 08/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/11/2016


Stato iter:
08/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 08/11/2016
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PALLADINO GIOVANNI CIVICI E INNOVATORI
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 08/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/11/2016

DISCUSSIONE IL 08/11/2016

ACCOLTO IL 08/11/2016

PARERE GOVERNO IL 08/11/2016

APPROVATO IL 08/11/2016

CONCLUSO IL 08/11/2016

Atto Camera

Mozione 1-01430
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Martedì 8 novembre 2016, seduta n. 703

   La Camera,
   premesso che:
    il movimento cooperativo in Italia si sviluppa, nella seconda metà del 1800, su iniziativa delle formazioni di ispirazione mazziniana liberale e repubblicana, le quali intravedono nello strumento cooperativo, anche sulla base delle esperienze europee, una valida alternativa al conflitto di classe e un momento di crescita ed emancipazione di tutti i lavoratori;
    successivamente, la cooperazione diventa patrimonio delle due altre grandi culture politiche del XIX e del XX secolo, quella cattolica e quella socialistica, che hanno permeato con i loro ideali la nascita della Repubblica italiana;
    la costituzione italiana, oggi oggetto di un profondo tentativo di revisione che, per molti versi, va oltre lo spirito con il quale cattolici, laici e socialisti confrontarono all'interno dell'Assemblea costituente, votando riforme condivise nell'interesse del Paese, riconosce all'articolo 45, «la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata», aggiungendo che «la legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità»;
    è soprattutto nella prima cooperazione che si realizzano, anche in assenza di un adeguato intervento normativo in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione, alcune esperienze di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende;
    nel secondo dopoguerra la cooperazione ha contribuito molto significativamente alla crescita morale, sociale ed economica del Paese, tanto che adesso il valore aggiunto è stimato in circa 98 miliardi di euro, poco meno del 7 per cento del prodotto interno lordo, con quasi due milioni di occupati;
    nello stesso periodo, però, si è anche assistito ad un progressivo allentarsi dei princìpi della democrazia e della mutualità; da una parte, si sono create grandi concentrazioni di potere finanziario, ma anche politico e di capacità di indirizzare le scelte della pubblica amministrazione, non sempre con mezzi leciti, nelle quali soprattutto i soci lavoratori non incidono sulle strategie aziendali, e, dall'altra, sono sorte le cosiddette cooperative «spurie», che, sfruttando le maglie larghe della legge, operano con il chiaro intento di eludere la normativa fiscale e giuslavorista;
    dal Rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale del 2015 emerge con chiarezza la diffusione delle irregolarità, sia per le cooperative associate alle associazioni di categoria, sia per quelle non associate;
    su 3.622 cooperative ispezionate nel 2015, le irregolari fra quelle associate sono state 540 (pari al 42 per cento del totale delle 1.282 cooperative associate ispezionate); la percentuale sale al 56,5 per cento per le non associate (le irregolari ammontano a 1.323 unità su un totale di 2.340). 14.335 sono i lavoratori irregolari, di cui 1.178 totalmente in nero. Sotto il profilo contributivo ed assicurativo, sono stati recuperati quasi 48 milioni di euro;
    sussiste la necessità di garantire il rispetto dei principi di democrazia e di mutualità, propri della cooperazione, nonché il rispetto della normativa fiscale e dei contratti collettivi nazionali di lavoro, al fine di evitare situazioni di concorrenza sleale e di sfruttamento della manodopera non in linea con il dettato costituzionale e con le norme del codice civile;
    se richiamano la proposta di legge di iniziativa popolare contro il fenomeno delle cooperative «spurie» e i disegni di legge di revisione del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, in discussione al Senato,

impegna il Governo:

1) a rafforzare gli strumenti di vigilanza affinché sia contrastato ogni forma di abuso della disciplina della cooperazione, improntata sui principi di democrazia e mutualità;
2) a sostenere l'attività ispettiva, attraverso la condivisione delle banche dati e tenendo conto di alcuni fattori, quali la presentazione di bilanci sistematicamente in perdita, il numero effettivo dei soci e il loro coinvolgimento, l'eventuale regime di monocommittenza e la governance formata da un amministratore unico;
3) ad assumere iniziative per contrastare, anche normativamente, il fenomeno della assegnazione degli appalti con il criterio del massimo ribasso fonte, a sua volta, di grave pregiudizio per il lavoratore, che viene sottopagato, e per la stessa utenza, che rischia di non avere un servizio qualitativamente e quantitativamente adeguato;
4) ad assumere iniziative per introdurre norme per una migliore definizione delle incompatibilità dei ruoli di governance della cooperativa ed elettivi negli enti di governo ad ogni livello, compresi gli enti del servizio sanitario nazionale;
5) a valorizzare la cooperazione quale elemento di crescita del welfare e dell'assistenza alla categorie sociali più disagiate, assicurando a tal proposito un regolare flusso dei corrispettivi economici per la produzione di beni e servizi per la pubblica amministrazione e la collettività;
6) a favorire, attraverso la cooperazione, l'inclusione sociale delle persone e dei lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, ai sensi del regolamento (UE) 651/2014 della Commissione europea del 17 giugno 2014;
7) ad operare affinché, con il contributo delle cooperative dei settori interessati, in particolare agroalimentare ed edile, sia debellata la piaga del caporalato;
8) a dare attuazione all'articolo 46 della Costituzione, rafforzando l'elemento della partecipazione dei soci lavoratori alla gestione della cooperativa.
(1-01430) «Polverini, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fiscalita'

diritto tributario

servizio sanitario nazionale