ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01413

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 31/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 31/10/2016


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 04/05/2017

Atto Camera

Mozione 1-01413
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Mercoledì 2 novembre 2016
modificato
Giovedì 4 maggio 2017, seduta n. 789

   La Camera,
   premesso che:
    l'azienda pubblica italiana «Fincantieri s.p.a.» è uno dei più importanti complessi cantieristici navali d'Europa e del mondo ed è controllata al 71,6 per cento da una società finanziaria del Ministero dell'economia e delle finanze;
    la città di Monfalcone, in provincia di Gorizia, ospita una delle più grandi unità produttive per la realizzazione di navi da crociera;
    Fincantieri conta più di settemila occupati diretti e trentamila lavoratori esternalizzati, con un rapporto tra dipendenti e lavoratori in appalto di uno a quattro, fatto che pone la società da anni al centro di polemiche sindacali e di procedimenti giudiziari per le accuse di situazioni di illegalità che deriverebbero dall'eccessivo ricorso alla pratica di appalti e subappalti;
    nel solo stabilimento di Monfalcone il sistema degli appalti coinvolge circa quattrocento aziende, che a loro volta danno lavoro a quattromila operai, la stragrande maggioranza dei quali stranieri;
    gli stranieri reclutati dalle ditte appaltatrici provengono in parte da nazioni dell'Europa orientale come la Romania ma in stragrande maggioranza sono originari del Bangladesh e costituiscono ormai una fetta importante degli abitanti della piccola cittadina di Monfalcone;
    oltre tremila di loro, infatti, vivono nel centro storico di Monfalcone, ammassati a decine in piccoli appartamenti, e anche nel basso Isontino, una corona di nove comuni attorno a Monfalcone, i cittadini bengalesi hanno superato da diversi anni le cinquemila unità;
    i numeri enormi della presenza straniera nel piccolo centro friulano stanno creando non pochi disagi alle comunità residenti, costrette a una difficile integrazione, in particolar modo per quanto riguarda la presenza massiccia di bambini non italiani nelle scuole o la crescente diffusione di esercizi commerciali a conduzione bengalese;
    in seguito al fallimento del tentativo messo in atto dall'azienda di delocalizzare il settore relativo alla produzione degli scafi, questa ha fatto ricorso sempre più massicciamente alla flessibilità offerta dalle ditte subappaltatrici, esponendosi a gravi accuse di caporalato, di sfruttamento dei lavoratori e di mancato rispetto delle norme sulla sicurezza degli operai;
    il codice di comportamento pubblicato sul sito dell'azienda afferma che «FINCANTIERI opera in un quadro di concorrenza leale con onestà, integrità, correttezza e buona fede, nel rispetto dei legittimi interessi degli azionisti, dipendenti, clienti, partner commerciali e finanziari e delle collettività e comunità locali in cui FINCANTIERI è presente con le proprie attività», che «tutti coloro che lavorano in FINCANTIERI, senza distinzioni o eccezioni, sono impegnati ad osservare e a fare osservare tali principi nell'ambito delle proprie funzioni e responsabilità», e che «in nessun modo la convinzione di agire nell'interesse o a vantaggio della Società può giustificare l'adozione di comportamenti in contrasto con questi princìpi»;
    nel dicembre del 2014 in seguito a un blitz nel cantiere di Monfalcone effettuato dalla direzione antimafia, e da reparti della polizia, della guardia di finanza e dei carabinieri, fu sporta denuncia nei confronti di otto persone titolari di imprese operanti nell'ambito degli appalti Fincantieri accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, evidenziando ancora una volta l'emergenza rappresentata dalle infiltrazioni malavitose calamitate dalla cantieristica tra Gorizia e Monfalcone;
    tale denuncia andò ad aggiungersi ad altri procedimenti già in corso, nell'ambito dei quali alcune aziende appaltatrici erano state accusate di avere costituito un'organizzazione dedita all'estorsione ai danni di lavoratori stranieri impiegati nei cantieri dell'azienda;
    nell'ambito di una puntata di una trasmissione televisiva d'inchiesta giornalistica dedicata alle attività di Fincantieri, oltre alla denuncia per la «giungla» di appalti e subappalti in danno delle regole di trasparenza e legalità, si ricostruiva come le ditte appaltatrici siano perlopiù intestate a prestanome e aperte e richiuse a distanza molto ravvicinate per evadere obblighi fiscali e contributivi, nonché come le stesse abbiano in alcuni casi addirittura tra i soci familiari dei dirigenti della medesima azienda;
    nel 2011 Fincantieri ha firmato per la seconda volta un protocollo di trasparenza in prefettura, i cui punti salienti prevedevano l'obbligo che appaltatori e subappaltatori fossero accreditati dall'azienda e l'impegno a trasmettere mensilmente alla direzione provinciale del lavoro informative sui nuovi appalti, che, tuttavia, a quanto risulta ai firmatari del presente atto non è mai stato attuato;
    nel giugno del 2015 la presidente della Commissione parlamentare antimafia, in occasione di un viaggio nella regione ha dichiarato che «occorre stare attenti se oltre la metà dei lavoratori di Fincantieri non sono dipendenti dell'azienda ma di ditte affidatarie che nascono e muoiono talvolta senza una possibile tracciabilità», invitando Fincantieri a firmare «un nuovo protocollo di legalità con le parti sociali e Prefetture»;
    tale accordo non è ancora stato firmato;
    l'altissima percentuale di ricaduta, di crescita e indotto creata dalla cantieristica navale, individuata da uno studio in un rapporto di 1 a 5,5, rimane per la quasi totalità preclusa alle aziende e ai lavoratori italiani, a causa della concorrenza sleale praticata dalle imprese straniere che si aggiudicano gli appalti e, di fatto, avallata da quella che è una delle maggiori aziende pubbliche;
    l'azienda deve garantire la massima collaborazione sia per contrastare i tentativi di infiltrazione criminale e fugare ogni dubbio sul rispetto delle procedure legate ai subappalti nel cantiere monfalconese, sia per promuovere la partecipazione di imprese italiane alle procedure di appalto messe in atto,

impegna il Governo:

1) ad assumere le opportune iniziative di competenza affinché nel comune di Monfalcone e in quelli limitrofi sia promossa una opera di costruttiva integrazione tra le comunità residenti e quelle composte da immigrati, anche assicurando una equilibrata distribuzione della popolazione scolastica straniera, nel rispetto delle normative in materia di quantità e modalità di distribuzione dei bambini nelle classi;
2) ad attivarsi affinché l'azienda di cui in premessa garantisca la legalità e il rispetto delle norme da parte delle aziende cui affida appalti e subappalti, in tal modo permettendo alle azienda italiane di partecipare agli stessi in una condizione di leale concorrenza;
3) ad attivarsi per la creazione di una rete legale che permetta l'emersione e la denuncia delle anomalie e delle situazioni di illegalità che dovessero accadere nell'ambito delle attività dell'azienda, e per l'istituzione di appositi organi di controllo del lavoro all'interno delle singole unità lavorative;
4) a promuovere la corretta e completa applicazione della direttiva europea 2014/95 UE con riferimento al rilievo dalla stessa riconosciuto alla comunicazione, da parte delle imprese, di informazioni sulla sostenibilità, riguardanti ad esempio i fattori sociali e ambientali, al fine di individuare i rischi per la sostenibilità e accrescere la fiducia degli investitori e dei consumatori.
(1-01413) «Rampelli, Nastri, Cirielli, La Russa, Maietta, Giorgia Meloni, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aggiudicazione d'appalto

statistica della sanita'

costruzioni navali