ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01397

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 696 del 21/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: TAGLIALATELA MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 21/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 21/10/2016


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01397
presentato da
TAGLIALATELA Marcello
testo di
Venerdì 21 ottobre 2016, seduta n. 696

   La Camera,
   premesso che:
    la Società per la gestione di attività SGA s.p.a. è la bad bank utilizzata nel 1997 nell'ambito dell'operazione di salvataggio del Banco di Napoli, alla quale al momento del fallimento di una delle più antiche istituzioni creditizie d'Italia furono trasferite le sofferenze bancarie con lo scopo di recuperare i rispettivi crediti;
    i crediti incagliati a titolo oneroso e pro soluto che il Banco di Napoli cedette alla SGA, al netto della svalutazione per le perdite previste, ammontavano a circa 12.378 miliardi di lire, circa 6,4 miliardi di euro, e ad oggi la SGA, stando ai dati riportati dalla Borsa italiana, è riuscita a rientrare di circa il novanta per cento delle esposizioni cedute dal Banco di Napoli;
    la SGA ha altresì acquistato crediti e attivi dell'Istituto per lo sviluppo economico dell'Italia Meridionale, partecipato dal Banco di Napoli e posto in liquidazione nel 1996;
    dopo i primi anni in perdita, e salvo una parentesi negativa nel solo bilancio 2012, dal 2003 la SGA è tornata in attivo registrando profitti anche molto elevati, pari a 98 milioni di euro nel 2008, 113 milioni nel 2011, 14 milioni nel 2013, 13 milioni nel 2014 e quasi 30 milioni di euro nel 2015;
    negli anni la SGA ha anche accumulato un «tesoro» di alcune centinaia di milioni di euro, riserve di utili che si sono formate negli anni grazie proprio all'attività di recupero e gestione dei crediti deteriorati, al 31 dicembre 2014 aveva 484 milioni tra cassa e disponibilità liquide, più altri 238 milioni alla voce crediti;
    con l'articolo 7 del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, recante «Disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione» è stato previsto che «Le azioni rappresentative dell'intero capitale sociale della Società per la Gestione di Attività S.G.A. S.p.A., istituita nel quadro degli interventi di risanamento, ristrutturazione e privatizzazione del Banco di Napoli per le quali è attribuito al Ministero dell'economia e delle finanze il diritto di pegno (...) sono interamente trasferite al Ministero dell'economia e delle finanze»;
    come corrispettivo del trasferimento delle azioni il decreto-legge determina un importo «non superiore a 600.000 euro, pari al loro valore nominale», e in merito all'operatività della società stabilisce la possibilità che essa sia estesa all'acquisizione alla gestione di crediti e altre attività finanziarie anche da soggetti diversi dal Banco di Napoli;
    con il passaggio del pacchetto azionario, il Governo è diventato proprietario a tutti gli effetti della SGA e potrà disporre del suo patrimonio, un tesoro di oltre seicento milioni di euro;
    già nel 2015 il Ministero dell'economia e delle finanze sembrava intenzionato a utilizzare la SGA come veicolo, o come uno dei veicoli, per dar vita a una bad bank di sistema destinata ad alleggerire il carico dei crediti problematici in capo alle banche italiane, arrivato ormai a superare i trecento miliardi di euro tra sofferenze e incagli;
    tale progetto, tuttavia, è stato fortemente osteggiato in sede europea, in primo luogo in quanto considerato passibile di configurare un aiuto di Stato e, in secondo luogo, proprio a causa del particolare assetto proprietario della SGA, controllata da Intesa-Sanpaolo ma con il pacchetto azionario in pegno al tesoro, e del prezzo necessario per procedere ad un eventuale passaggio di proprietà;
    fino a pochi giorni fa non era chiaro se la SGA, che attualmente occupa circa settanta dipendenti nella sua sede napoletana, sarebbe entrata a far parte del Fondo Atlante oppure se avrebbe operato in proprio o accanto ad altri investitori o soggetti pubblici nell'ambito del piano per sostenere le banche in difficoltà;
    al momento del varo del citato decreto-legge, nel mese di maggio 2016, il Ministro dell'economia e delle finanze aveva dichiarato che «si stanno analizzando a livello tecnico le possibili utilizzazioni di queste aggiuntive risorse che erano collocate presso la SGA», ma già in giugno aveva affermato che la società «potrà investire qualche centinaio di milioni di euro in veicoli costituiti dal fondo Atlante per acquistare sofferenze bancarie»;
    in esito alla deliberazione adottata nella riunione del consiglio di amministrazione della società svoltasi il 3 agosto 2016, ad oggi la SGA risulta essere il primo azionista del fondo Atlante2, il nuovo veicolo voluto dal Governo per sostenere i salvataggi delle banche italiane e in particolare nell'imminente intervento in favore del Monte dei Paschi di Siena, di cui sottoscriverà una quota pari a 450 milioni di euro;
     il 5 ottobre 2016 ha avuto luogo l'assemblea straordinaria di SGA, convocata per modificare lo statuto e l'oggetto sociale, una trasformazione necessaria per il Governo al fine di svincolarla dal vecchio Banco di Napoli e farne un soggetto che potrà operare pienamente e liberamente sul mercato;
    il trasferimento della SGA e del suo patrimonio al Ministero dell'economia e delle finanze, nonché l'impiego delle risorse deliberato, costituiscono un danno patrimoniale diretto a carico della Fondazione Banco Napoli, che all'epoca vide azzerate le sue azioni nel capitale della banca e che vanta crediti milionari che dovrebbero essere restituiti ai soci e, quindi, tornare al territorio, risorse importanti per il Meridione che potrebbero essere destinate al welfare, all'educazione, al recupero culturale e al rilancio imprenditoriale;
    la Fondazione Banco Napoli persegue «fini di interesse sociale e di promozione dello sviluppo economico e culturale prevalentemente nelle regioni meridionali (...) mette a disposizione le proprie risorse economiche attraverso l'erogazione di contributi per aiutare enti no profit a realizzare iniziative di interesse collettivo e svolge un'attività di intervento volta a influire con la massima efficacia sull'ambiente socio-economico e culturale» e, in particolare, «privilegia il settore dell'educazione, della ricerca scientifica e delle innovazioni tecnologiche, della promozione dell'arte e della cultura, della conservazione e valorizzazione dei beni culturali, nonché del volontariato e della solidarietà»,

impegna il Governo:

   ad assumere le iniziative di competenza volte a rivedere i processi decisionali che hanno portato alla individuazione del Fondo Atlante 2 quale destinatario degli utili di gestione della società di gestione di attività SGA;
   ad assumere iniziative per destinare le risorse della società di gestione di attività SGA in favore di attività che favoriscano lo sviluppo delle imprese meridionali e la relativa maggiore occupazione.
(1-01397) «Taglialatela, Rampelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gestione d'impresa